venerdì 16 dicembre 2011

Manga sickness 6: Onani Master Kurosawa

Questa volta, una volta tanto, non parlerò dei manga che sono andati in malora, ma di un manga che mi ha particolarmente colpito, per la sua intensità emotiva, nonchè per i temi trattati. Innanzi tutto bisogna sottolineare il fatto che Onani Master Kurosawa non è un manga realizzato da professionisti, ma un prodotto semi-amatoriale, infatti lo si può vedere dal fatto che non sempre il tratto risulta pulito e perfetto, ma nonostante questo, o meglio, anche grazie a questo fatto OMK brilla di una intensità particolare! La storia tocca vari temi: bullismo, vendetta, amori giovanili, solitudine, depressione, redenzione ed insegna che il cammino verso la felicità spesso è irto e difficile, ma non impossibile!

La trama, direttamente dalle parole del curatore delle traduzioni italiane:
"questa storia parla di Kurosawa, studente introverso con una forte repulsione per chi gli stà intorno: dagli otaku che gli stanno vicino alle ragazze che lo trattano come spazzatura; insomma il suo odio per la vita scolastica è palpabile. Il suo unico sfogo, almeno contro l’atteggiamento delle ragazze, è quello di masturbarsi pensando a fantasie erotiche che le riguardano, spesso in posizione di dominanza dei loro confronti. Tutto cambia quando incontra Kitahara, una ragazza vittima di bullismo da parte delle sue compagne di classe: infatti l’odio che accumuna Kurosawa e Kitahara, sarà presto trasformata in vendetta…"

Da leggere, in italiano o in inglese, perchè i manga non sono solo quelli mainstream, ma esistono numerosi esempi di Opere che non arriveranno mai (purtroppo) al grande pubblico, per un motivo o un altro!

mercoledì 30 novembre 2011

Musica senza confini? Solo in teoria...

Di nuovo, è successo di nuovo! Non acquisto molto spesso musica digitale, ma quando lo faccio cerco sempre l'offerta migliore. Mi pare anche ovvio. L'offerta migliore è quella gratis, non troppo legale, ma di sicuro realistica. Capita a volte che un album NON si trovi nei meandri della rete, ed allora se l'artista merita (di solito gli artisti che ascolto meritano quasi sempre) decido per l'acquisto.Il problema qual è, dunque? Ebbene, il problema è SEMPRE LO STESSO, ovvero l'impossibilità di acquistare dei beni digitali da certi paesi, perfino dal Regno Unito, non solo dagli Stati Uniti!! Ridicolo, perchè invece i cd, dvd ed altri beni fisici nel Regno Unito posso sempre aquistarli, e molto spesso anche negli USA!!! Alla fine ho acquistato l'album che mi interessava da CdBaby, che non si fa troppi problemi, ma mi è costato 1 euro in più rispetto a Play.com ed Amazon...



A proposito di follie digitali del nuovo millennio, date un'occhiata a questo artista:
e poi a questa artista:
...ma voi comprereste un album in formato digitale a più di 18 dollari, considerando che il cd costa SOLO un dollaro in più? Molto più ragionevole la proposta della seconda artista!

sabato 26 novembre 2011

Paranoid Android: i tre problemi principali della piattaforma Android

Ci tengo a precisare che io non sono un detrattore di Android, tutt'altro! Possiedo vari dispositivi Android e mi ci trovo benissimo. Il motivo per cui mi sono trovato a scrivere queste righe è dunque proprio l'entusiasmo che nutro per questa piattaforma, entusiasmo che ovviamente nulla ha a che vedere con il fanatismo che alcune persone possono riversare verso l'uno o l'altro oggetto di interesse. Non è una questione di "migliore" o "peggiore", è una questione di cosa sia più adatto, e soprattutto per chi. Non è certo un segreto che la piattaforma Apple sia molto probabilmente la migliore si possa desiderare (dal lato utente), per un sacco di ragioni. Ma del resto è anche la più costosa, e non tutti vogliono o possono permettersela. Il successo dei PC con Windows del resto la dice lunga sull'importanza che il costo di un prodotto ha sull'utente finale. Ovviamente il successo dei PC è anche dovuto ad altri fattori, come il gaming: questo tra l'altro ha per lungo tempo decretato il successo dei PC come piattaforma videoludica, mentre i MAC sono stati (e lo sono tuttora) ampiamente apprezzati in ambito professionale (non a torto: in genere i computer MacIntosh sono sempre stati più stabili e sicuri della controparte Wintel). Attualmente, tuttavia, il gap si è via via assotigliato, e Windows XP prima, ed il 7 e l'8 poi hanno dimostrato una stabilità sempre crescente. Apple rimane comunque un punto di riferimento sia per il design (come testimoniano le cause contro Samsung per i suoi tablet e smartphone un pò troppo simili all'iPad e all'iPhone, almeno secondo Cupertino). Android negli ultimi anni ha mostrato una crescita sempre costante, fino a diventare il sistema operativo mobile più diffuso nel mondo, merito anche dei prezzi in media più contenuti rispetto ad iPhone. A proposito di prezzi: anche Microsoft punta molto alla fascia medio-bassa del mercato, con i suoi Lumia (ex Nokia Lumia) mossi dal suo sistema operativo Windows Phone, che si è dimostrato un ottimo concorrente ad Android, ma il pubblico non ha ancora dimostrato di gradire, continuando a preferire smartphone Samsung, Apple o di qualche altro produttore android minore (LG, Sony, HTC, Huawei...). Al momento Android è dunque leader come share, mentre Apple è leader per quanto riguarda il fatturato (si sa, la fascia bassa non lascia molti margini ai produttori). L'evoluzione di Android è stata sempre costante, migliorando di release in release, sia per quanto riguarda le funzionalità, sia per quanto riguarda l'interfaccia utente (la recente e discussa introduzione del Material Design è probabilmente l'indizio più visibile di come Android sia cambiato dalle sue prime versioni).
Tuttavia Android presenta ancora varie criticità, di cui ne ho scelto 3, a cui Google dovrebbe porre rimedio, in quanto sono sempre le stesse da tempo immemore: sto parlando di pirateria, virus/malware e la frammentazione di Android. 

Pirateria
La pirateria non è un problema tanto per l'utente, quanto per lo sviluppatore.Sin dalle sue prime versioni installare applicazioni scaricate dal web, anzichè da qualche store ufficiale, è stato semplice e banale, esattamente come scaricare software pirata su Windows (o su qualsiasi altro sistema operativo desktop, giusto per completezza). Se da un lato questo è comodo per il testing di app, o per distribuire app senza dover passare da una "autorità centrale", d'altro canto è più semplice la distribuzione e l'installazione di app pirata, non regolarmente acquistate, insomma. Per ovviare a questo problema Google ha messo a disposizione degli sviluppatori vari strumenti per evitare che le proprie app vengano "crackate", ma non è bastato, purtroppo per loro. Alcuni sviluppatori infatti lamentano una pirateria del 95% su Android (rispetto al 60%, che pure è una percentuale piuttosto elevata, su iOS), il che può spesso scoraggiare piccoli sviluppatori indipendenti che vorrebbero pubblicare le loro app e giochi su Android, ma sono appunto spaventati dall'alto tasso di pirateria (nonchè dall'altro numero di dispositivi Android esistenti, ma questo è appunto un altro punto dei problemi di Android). Sia chiaro, la mancanza di pirateria non garantisce automaticamente un numero di app elevate, infatti su Windows Phone ci sono meno app/giochi rispetto ad Android, ma vari sviluppatori hanno sottolineato spesso il fatto di voler supportare solo iPhone/iPad a causa principalmente della dilagante pirateria su Android. Non si può certo biasimare questi sviluppatori, perchè, al contrario dei musicisti che possono sempre compensare le perdite per le mancate vendite dei dischi con i concerti, un programmatore indipendente di norma ha come unica entrata solo quella derivante dallo sviluppo dei suoi software, a meno che non abbia già un lavoro full-time con cui pagare le bollette, e sviluppi app nel tempo libero, come lo sviluppatore di Flappy Birds, che arrivò a guadagnare 50000$ al giorno (io pensavo al mese, mi sembrava davvero troppo), grazie alla sua creatura, un irritante giochino realizzato in poco tempo, e divenuto virale dopo qualche mese la sua realizzazione. Un caso particolare quello di Flappy Birds, perchè le sue entrate derivano interamente dalla pubblicità presente alla fine di una sessione di gioco (che dura pochi secondi), in buona sostanza il modo migliore di combattere la pirateria, ma solo per certe categorie di giochi/app. Se pensiamo ad esempio ad un client ftp il cui introito è la pubblicità, possiamo immaginare che gli introiti non sarebbero nemmeno paragonabili, per ovvie ragioni: un client ftp lo si può usare forse una volta al giorno, 2 ad esagerare, e solo utenti medio-esperti in genere sanno cos'è, mentre un gioco casual attrae utilizzatori da 0 a 99 anni!
La pirateria dunque va a ledere anche l'utente, in quanto avrà a disposizione meno contenuti rispetto ad altre piattaforme meglio protette, e dunque ciò potrebbe, col tempo, portare all'abbandono progressivo di quella piattaforma da parte di sviluppatori prima, e di utenti poi. Logicamente non è sempre così semplice, infatti a volte la pirateria consente la diffusione di una certa piattaforma (ad esempio il pc windows, la PS1, la PSP...), mentre a volte la pirateria finisce per dare la mazzata finale (l'Amiga ed il Dreamcast sono due esempi molto emblematici). Ciò che l'utente dovrebbe comunque aver chiaro è che scaricare app e giochi piratati può avere conseguenze per la sicurezza dei suoi dati e persino per il portafoglio (sempre più virtuale, ma contenente comunque denaro reale), come spiegherò nel prossimo paragrafo.

Virus e malware (sicurezza della piattaforma)
Probabilmente è possibile scrivere del codice dannoso per qualsiasi tipo di dispositivo programmabile, fosse anche un router wifi casalingo o una comune ed apparentemente innocua tastiera usb, quindi non deve certo meravigliare se un sistema operativo come Android, e come purtroppo ben il 97% del malware esistente in ambito mobile sia proprio presente sul sistema del robottino verde. Ciò non vuol dire che Android sia un colabrodo, ma semplicemente che essendo molto diffuso e che è possibile installare facilmente app e giochi scaricati da internet, e che molti utenti lo fanno abitualmente, c'è molto interesse da parte di organizzazioni o singoli cracker a modificare i giochi e le app più scaricate in maniera da danneggiare gli ignari utenti, sottraendo dati di login, mostrando pubblicità invasive o inviando sms di nascosto a servizi a pagamento.
I danni possono quindi essere più o meno estesi, di sicuro si potrebbero risparmiare un sacco di seccature scaricando applicazioni esclusivamente dal Play Store (Google afferma che sul suo store ha meno dello 0,1% di applicazioni che potrebbero contenere malware). Purtroppo l'eccessiva libertà di manovra in questo senso può portare a danni enormi per gli stessi utenti, senza che loro se ne rendano conto, oltre tutto! Google non ha colpa se gli utenti installano app da fonti poco attendibili contenenti malware, ma dovrebbe fare in modo da scoraggiare il più possibile questa pratica, anche, se non soprattutto per evitare il propagarsi del malware, per evitare che Android venga percepita come una piattaforma poco sicura (cosa ovviamente inesatta).

Frammentazione hardware e software
Anche l'ultimo difetto di Android si trascina dietro da anni, ma con il tempo è diventato sempre più evidente, in particolar modo da quando Microsoft ha incominciato ad aggiornare i suoi Lumia, anche quelli di fascia più bassa, mentre molti produttori Android non aggiornano gli smartphone e tablet di fascia più bassa, a causa del basso margine di profitto che questi prodotti hanno. Ovvero chi compra un dispositivo Android di fascia bassa quasi sicuramente rimarrà con una versione del sistema operativo "vecchia" (vecchia, ma pur sempre funzionante, si intende). Di norma l'esigenza di aggiornare qualsiasi dispositivo si fa sentire solo se gli aggiornamenti portano qualche nuova funzionalità, o vanno a migliorare le prestazioni o a sistemare qualche inevitabile bug. D'altro canto per gli sviluppatori diventa problematico testare le proprie app su hardware e software così eterogeneo: esistono infatti più di 2000 smartphone Android (contando anche le possibili varianti) commercializzati, dalla versione 2.2 (Froyo), fino all'ultimissima, la 5.0.x (Lollipop). Logicamente non ha molto senso supportare ancora smartphone tanto vecchi, nè quelli che hanno venduto poche migliaia di unità. 
Difficile ovviare alla frammentazione hardware (a meno che i produttori Android non decidano di usare gli stessi chipset), forse più facile ovviare a quella software: nei paesi in via di sviluppo Google ha deciso di utilizzare sugli smartphone low cost la piattaforma Android One, ovvero una versione di Android liscia, senza personalizzazioni (o quasi), con aggiornamenti garantiti fino a 2 anni, ma questo è possibile solo lavorando in stretta collaborazione con i produttori, ed adottando un hardware di riferimento comune, cosa che evidentemente non è possibile fare in altri mercati.

Ce la farà mai Google a sistemare questi 3 difetti? Solo il tempo potrà dirlo...

venerdì 18 novembre 2011

Photoshop Touch ed altre 5 applicazioni Adobe disponibili su tablet Android

Alla fine Adobe, dopo aver annunciato l'abbandono dello sviluppo flash su dispositivi mobile, ha reso disponibile sul Market Google ben 6 nuove applicazioni per tablet con almeno sistema operativo Honeycomb 3.1, in aggiunta alle applicazioni già disponibili da tempo, tra cui appunto il plugin flash. Quello che un pò tutti aspettavano era proprio Photoshop Touch, la versione mobile del Photoshop originale. Ovviamente per poco meno di 10 euro era impensabile portarsi a casa una applicazione con le stesse potenzialità di una che per desktop costa da 100 a 1400 euro, a seconda della versione, tuttavia i compromessi non sono troppo limitanti: uno dei maggiori limiti è la risoluzione massima in cui possiamo operare, ovvero 1280x800 pixel, limite dettato dalle risorse non troppo generose dei tablet odierni, con l'arrivo dei quad-core presumibilmente si potrà operare a risoluzioni molto più elevate. Le caratteristiche più notevoli sono la possibilità di utilizzare i layer come nel Photoshop originale, utilizzare strumenti come la selezione, la bacchetta magica, lo strumento "clona" e così via, senza parlare di una grossa varietà di filtri da impiegare nei propri progetti. Molto interessante poi, registrandosi sul sito di Adobe, nella sezione Creative Cloud, la possibilità di caricare sulla "nuvola" i nostri lavori, ed accedervi tramite la Creative Suite (solo la versione 5.5, pare). Ed ora cominciano le magagne! Eh sì, perchè i file caricati sulla nuvola sono essenzialmente psdx, ovvero una versione modificata dei file photoshop comuni. Cosa significa questo, nel concreto? Essenzialmente una cosa sola: tutti i file elaborati con Photoshop Touch, e caricati sulla Creative Suite saranno elaborabili solo dalla stessa applicazione e dal Photoshop CS 5.5. Che costa poco più di 1400 euro. Poco male, direte, esporto il file dal tablet in PSD, e poi lo carico con il GIMP! No, purtroppo non si può, perchè si può solo esportare in jpeg. Nemmeno in PNG!! Che Adobe cerchi di creare un ecosistema isolato, in modo che gli utenti utilizzino solo i suoi software è comprensibile, meno comprensibile che se uno vuole ritoccare l'immagine elaborata su tablet, per un uso prettamente NON PROFESSIONALE (perchè a queste risoluzioni NON si può lavorare in modo professionale) anche su pc debba spendere quasi 1500 euro! Adobe, aggiungete almeno la possibilità di esportare in PNG, vi prego!!!!

Per quanto riguarda le altre applicazioni abbiamo Adobe Ideas, un programma di disegno in grafica vettoriale, che, da quello che ho visto, può salvare i dati solo nella Creative Cloud (...fantastico...), Adobe Proto, che serve a creare prototipi di interfaccia di siti web ed applicazioni (evidentemente a misura di tablet, suppongo). Poi c'è Adobe Kuler, che in pratica permette di creare e salvare una tavolozza di 5 colori da utilizzare nei propri progetti. A cosa serva in realtà non ho capito bene! Infine Adobe Debut, che permette di presentare i propri progetti, ovvero sia in buona sostanza un visualizzatore che consente anche di effettuare annotazioni disattivabili sui file, insomma anche questa un'applicazione abbastanza di nicchia!
Quasi dimenticavo Adobe Collage, il cui nome è abbastanza intuitivo, ma ritengo che non sia troppo utile alla maggior parte degli artisti là fuori!

In definitiva che si può dire? Indubbiamente Photoshop Touch è un'app ben realizzata, e può essere un buon acquisto per chi intende esportare direttamente in jpeg l'immagine elaborata dal tablet, oppure possiede anche Photoshop CS 5.5 e può quindi importare i file psdx su pc o Mac. E' tuttavia un pò carente dal lato prettamente pittorico: un solo tipo di pennello e poche impostazioni disponibili; da questo punto di vista risulta migliore Sketchbook Pro, che ha un bel pò di tratti diversi, molte opzioni, può esportare in PSD (mantenendo i layer intatti) ed in PNG, direttamente sulla scheda di memoria o spedire i file via email. Purtroppo Sketchbook ha il limite di 6 layer (Photoshop Touch arriva fino a 16), e non ha nessun filtro nè possibilità di selezionare parti di un immagine. Spero sinceramente che Adobe in futuro aggiunga funzionalità a questo povero Photoshop, che altrimenti rischia di finire nel dimenticatoio...
La versione per iPad dovrebbe uscire ad inizio 2012, quindi cari Mac-fan non trattenete il fiato!


sabato 24 settembre 2011

Capacitivo vs Resistivo: due tecnologie a confronto

Come molti sapranno, gli schermi multi-touch, detti anche capacitivi sono ormai lo standard per tutti i dispositivi mobile, siano essi smartphone o tablet. Gli schermi touch sono diffusi da molto tempo, ormai, ma l'introduzione del multi-touch da parte di Apple con il primo iPhone, ha di sicuro rivoluzionato in maniera sostanziale il mercato. Il multi-touch ha portato infatti con sè metodi di input fino a quel momento impossibili o quasi da realizzare, tra tutti il "pinch to zoom", o i controlli virtuali su schermo (utili ad esempio con i giochi), o ancora la tastiera virtuale che permette di tenere premuto il "tasto" shift per le maiuscole e molte altre combinazioni diverse. Gli schermi resistivi, invece, non supportano il multi-touch, sebbene in passato ci sono stati dei progetti per schermi resistivi adattati per supportarlo, ma è rimasto tutto a livello di prototipo. Attualmente, dunque, sembrerebbe ormai sancita la vittoria della tecnologia capacitiva su quella resistiva, o, perlomeno, il trend di mercato sembrerebbe quello. C'è tuttavia un campo di utilizzo nel quale la vecchia tecnologia si dimostra ancora superiore, o perlomeno più adatta, rispetto alla nuova: mi riferisco alla scrittura ed al disegno a mano libera, che seppure fattibile "in punta di dita" è sicuramente un'attività più comoda con un pennino (stilo). Ed ora vengono i problemi! La tecnologia capacitiva si basa infatti sulla perturbazione del campo elettrostatico da parte di qualsiasi oggetto in grado di condurre elettricità, tra cui appunto il corpo umano. Quando un dito viene appoggiato sulla superficie appositamente trattata dello schermo capacitivo, il sistema rileva dunque il tocco, a differenza di uno schermo resistivo, dove è necessario fare pressione sullo schermo (in maniera più o meno vigorosa, a seconda della qualità dello schermo), perchè il tocco venga rilevato. Tuttavia gli schermi capacitivi sono stati pensati per ricevere input dalle dita umane, e quindi la superficie di contatto per cui sono stati tarati corrisponde ad una circonferenza ideale grande quanto un polpastrello umano, o poco meno. Il motivo di ciò è che se fosse tarato per dispositivi di input più sottili, al tocco di un polpastrello il software rileverebbe decine di input contemporaneamente!! Ecco perchè i touch-screen capacitivi funzionano egregiamente con le dita umane, ma NON funzionano con le penne pensate per gli schermi resistivi (c'è anche un altro motivo per cui non funzionano, perchè sono di plastica, materiale notoriamente non conduttivo).
Attualmente vi sono due tipi di pennini disponibili per gli schermi capacitivi, quelli con la "punta" in materiale morbido, che simula efficacemente un polpastrello umano (beh, più o meno efficacemente), e quelli con una punta "dura", che si avvicinano maggiormente ai pennini per schermi resistivi. Per forza di cosa chi vorrà utilizzare i tablet con schermo capacitivo dovrà utilizzare dei pennini con punta dura, in quanto molto più vicini all'esperienza del disegno a matita o penna. Di questo tipo di pennini ci sono in pratica solo 2 esponenti, piuttosto differenti nell'aspetto, ma che permettono un certo grado di precisione. Si tratta della Dagi e dell'oStylus. La prima costa intorno ai 20$, mentre la seconda arriva quasi a 40$!


l'oStylus presenta un design interessante ed innovativo, e, come si può notare, è l'unica penna che permette di vedere il tratto che si sta disegnando (infatti il punto che viene tracciato si trova proprio al centro della "O")





La Dagi ha una "punta" circolare in plastica, collegata al corpo principale della penna tramite una piccola molla. Cio permette una certa mobilità del disco, ed in teoria dovrebbe anche permettere una maggiore precisione




















Non mancano ovviamente delle penne appositamente auto-costruite, che, a seconda della bravura e della perizia di chi le usa, possono fare miracoli!


mercoledì 7 settembre 2011

Free albums 19: A Progstravaganza Special: The New Generation of Prog (complilation)

Stavolta sono lieto di presentare una compilation di artisti prog rock/metal, che funge da promozione al Generation Prog Festival, che si terrà il 23 e 24 settembre a Norimberga (sì, proprio quella dell'omonimo processo!). All'interno della compilation si possono ascoltare 7 delle 8 band che parteciperanno (anzi, i To-Mera hanno già dato forfait il mese scorso, purtoppo...), ovvero gli Haken, Relocator, Efflorescence, Exivious (di cynichiana influenza), Theory of Elements, To-Mera ed infine Andromeda, come main event! Maggiori informazioni sul sito ufficiale (in tedesco), mentre qui potrete trovare il link per scaricare la compilation.
Inserisci link

domenica 4 settembre 2011

Tablet mania

Ebbene sì, anch'io sono stato preso dalla frenesia dei tablet (non pc, visto che se li chiamate così qualcuno potrebbe arrabbiarsi!). I problemi sono principalmente 2:
  1. dato che il mio budget non è troppo ampio (max 400 euro) devo per forza dirigermi verso un tablet con Android. Non che la cosa in se sia un problema, ma il problema arriva al punto 2
  2. Di tablet Android ce ne sono a bizzeffe! Scartando le cinesate (perchè fin troppo inutili) e quelli troppo costosi (Samsung, HTC...), mi restano 2 modelli, tra l'altro già usciti da un bel pò, ovvero l'Asus Transformer (che però non diventa un robottone :() e l'Acer Iconia A500
I tablet sono solo una moda passeggera, tipo i netbook? I numeri di Apple direbbero il contrario: milioni di iPad 2 venduti quest'anno, che si aggiungono ai milioni di iPad primo modello già venduti! Il mercato parrebbe dunque aver bene accolto i tablet, ma per ora il successo arride solo ad Apple. Per quale motivo, i tablet Android non sono validi? Forse non è questo il motivo...

Il motivo molto probabilmente sta principalmente nel prezzo, che frena i possibili acquirenti. Prova ne è il fatto che l'HP Touchpad venduto a 99$ ha fatto sold out (ma ovviamente HP ci ha perso un sacco di soldi in questo investimento), mentre ha faticato a vendere poche decine di migliaia di esemplari nei primi mesi, a prezzo pieno. L'Asus Transformer ha fatto molto meglio, ma non può certo cantare vittoria: le vendite totali si attestano quasi certamente attorno al milione di unità, così come Acer afferma di aver venduto più di 1 milione di tablet Android, tuttavia ben poca cosa rispetto al tablet della Mela.

Questi numeri mostrano chiaramente però come il mercato dei tablet debba ancora espandersi, delinearsi, in quanto siamo appena agli inizi dello scontro per questo nuovo mercato: il prossimo anno vedrà infatti l'ingresso del SoC Tegra3, con processore quad-core. Una cosa intelligente da fare per le aziende sarebbe mantenere nel proprio catalogo il tablet con il chip Tegra2, a prezzo più basso, ed introdurre il Tegra3 nei modelli di fascia più alta, come avviene con i personal computer. Sebbene una scelta del genere avrebbe l'inevitabile ripercussione di causare concorrenza interna, ciò permetterebbe ai tablet Android di diffondersi in maniera più capillare, così come è stato per il personal computer quando i prezzi sono cominciati a scendere.

A chi si chiede a cosa potrebbe servire un tablet, quando si ha magari già un pc ed uno smartphone, ecco un elenco di alcune delle cose che ci farei io (e spero ci farò al più presto!):
  1. Leggere ebook, fumetti, documenti...ovvero utilizzarlo al posto di un ereader. Un ereader è di sicuro migliore (o perlomeno il Kindle è più adatto alla lettura di testi), ma è anche vero che in Italia non sono mai arrivati dei modelli decenti, e, se sono arrivati costano parecchio!
  2. Navigare sul web! Navigare in comodità, magari sul divano di casa propria, non ha prezzo!
  3. Vedere video: un 42 pollici è forse più indicato per i video HD, ma ugualmente un 10 pollici da le sue soddisfazioni!
  4. Ascoltare musica: ok, intendevo ascoltare musica MENTRE si legge qualcosa o si naviga sul web!
  5. Disegnare: vi sono diverse applicazioni per Android (ed anche specificatamente per tablet) per l'"artista in erba" che c'è in noi! Non sono soluzioni paragonabili al Cintiq della Wacom (anche perchè nessun tablet supporta la sensibilità della pressione sullo schermo), anche se ovviamente può comunque essere molto più gratificante che disegnare su una tavoletta grafica qualsiasi!
  6. Giocare...e qui casca l'asino, perchè di giochi per Android e per i tablet in generale non ce ne sono tantissimi, e la maggior parte sono delle cavolate o dei puzzle game poco interessanti...Certo, se si va sull'iPad le cose cambiano, e parecchio...
Eccetto dunque il punto 6, i tablet possono offrire già molto più di un pc o di un notebook, anzi, non di più, ma cambia proprio la fruizione di ciò che già esiste!
Ora resta dunque solo un problema: trovare il tablet che sto cercando a non più di 300 euro (usato)! Ce la farò? Meglio NON scommettere, la cosa potrebbe essere più dura del previsto!

giovedì 4 agosto 2011

Free albums 18: Kekal EP& Autumns Eyes

Post vacanziero e spensierato (peccato che di ferie manco l'ombra!) per questo aggiornamento dopo ben 4 mesi e più! Rimedio segnalando un EP dei sempre fantasmagorici Kekal, ed un bel pò di album da parte degli Autumns Eyes, un progetto "one man band"!

Kekal - Futuride EP


Questo nuovo EP dei Kekal contiene 2 tracce inedite e 3 mix presi dai loro lavori precedenti, rilasciati secondo la licenza Creative Commons, che permette di utilizzarle, remixarle, e quant'altro preveda l'editing audio, senza troppi vincoli legali (l'unica restrizione posta da Jeff Arwadi è il fatto che non si possa ricavare denaro dalle opere realizzate a partire da queste 3 tracce).

Download Kekal EP


Autumns Eyes
Gli Autumns Eyes li ho scoperti ieri, in quanto sono presenti in un album tributo ai Type O Negative (tra l'altro in vendita a soli 3$!), per niente male, nonostante non ci siano nomi conosciuti!

Teaser del tributo ai Type O Negative, All For None, None For All

Ma torniamo agli Autumns Eyes, anzi, al solo membro degli Autumns Eyes, tale Dan, cantante e unico strumentista/compositore! Il risultato finale è più che notevole, ed i fan del death metal melodico non rimarranno delusi. Dal suo sito si possono scaricare praticamente tutte le sue fatiche, eccetto l'ultimo album, che è in vendita (a prezzo tuttavia contenuto). Da scaricare ed ascoltare!

Download Autumn Eyes

domenica 3 aprile 2011

Free Albums 17: Enmity - Murderabilia (South Africa)

Una band scoperta per caso, in mezzo a tanti link di band molto più famose: un album che risale al 2009, quindi non troppo recente. Il genere di questa band è Groove Metal/Melodic Hardcore, non che a me piaccia troppo l'harcore, anzi! Tuttavia lo stile risulta piacevole, forse anche perchè è presente una voce femminile piuttosto valida (cosa non sempre facile da trovare). Il mix che si viene a creare è dunque tra il soave/melodico e l'hardcore più sguaiato! Ad ogni modo una buona prova d'esordio, di cui si spera di sentire presto un seguito all'altezza!

Tra le tracce migliori segnalo:
Airtight Alibi
Gross Mr Meaner
Fresh Strawberries And French Fries

Link download: http://enmity.co.za/

domenica 20 marzo 2011

Free albums 16: Amplifier, Kekal




Torna la mia rubrica preferita: stavolta voglio segnalare un free-gift della band inglese Amplifier, che recentemente ha sfornato un ottimo doppio album da leccarsi i baffi, The Octopus! A corredo di questo album il dinamico trio ha anche registrato un EP, durante le sessioni notturne! Non è esemplificativo dello stile, poichè è frutto di improvvisazioni ed è un mix grezzo, non c'è stata nessuna post-produzione

Amplifier - Fractal EP

Nota: è possibile ascoltare altre produzioni di questa fantastica band (che per inciso ho visto come apri-pista degli Opeth in un concerto di oltre 4 anni fa!)

I Kekal li avevo già citati molto tempo fa: band inizialmente (black) metal, poi evolutisi negli ultimi anni in un avanguardismo piuttosto coraggioso, con inserti industrial, elettronici e pop (!), i Kekal come band classica non esistono più. Esiste un'entità con lo stesso nome, un avatar che suona la chitarra con tre teste luminose che si stagliano su un unico corpo! Avatar che al momento non ha ancora un nome! Recentemente è uscito il loro nuovo album, 8, disponibile dal sito della Whirlwind Records (per ora non c'è il download digitale). Tuttavia è possibile ascoltare i loro 5 penultimi album, oltre a poterne scaricare 3 gratuitamente!

Kekal - 1000 Thoughts of Violence
Kekal - Acidity
Kekal - Audible Minority

Non proprio la solita musica!

Le multe eDio

Porco zio, l'altro giorno ho preso una multa per divieto di sosta! La prima della mia esistenza (e sì che mi vantavo internamente di non averne mai presa una!). Niente di che, solo (SOLO????) 39 euro, in fondo basta privarmi di caviale e champagne per un giorno (sono ironico, ovviamente!). E pensare che da qualche parte nell'Europa del nord si pagano le multe in ragione del proprio reddito...ma qua siam terroni, non si può fare, sia mai che diano ai soliti noti multe da migliaia di euro! E pensare che una settimana prima mi lamentavo guardando la foto di noto calciatore dell'Inter che pregava una vigilessa di non appiopargli giusto multone (guarda caso per divieto di sosta, quindi sempre 39 euro...).
Ora...o son scemo io, o i calciatori di serie A li pagano meno di quello che ricordavo! Oppure ne collezionano talmente tante che ormai lo stipendio comincia a non bastare? Boh...ma non importa, torniamo al mio caso...

Col culo che c'ho, ho beccato l'unico giorno sfigato dell'anno, ovvero il 18 marzo 2011, ovvero il giorno dopo il 150enario dell'Unità d'Italia...embè direte voi? Embè, non avevo considerato che la densità polizia comunale/grande città dopo un giorno così era ai massimi livelli storici: dove mi giravo c'era almeno una pattuglia! Una settimana prima non c'era nessuno in giro..

Vabbè, sfiga...NO, NON E' STATA SFIGA, PORCODUE! L'ho parcheggiata lì tante altre volte, mai problemi di sorta...in più, oltre al danno, la beffa, 2 macchine lì vicino mica gli avevano fatto la multa!! Voi direte: sì, ma le altre macchine non erano in divieto...
NON ERANO IN DIVIETO STE DUE GRAN PALLE! ERANO IN DIVIETO TANTO QUANTO ME, SE L'HO PRESA IO, LA DOVEVANO PRENDERE ANCHE LORO!
Mi vien da pensare: amici...amici di chi, di Maria? No, dell'agente 448, che chissà perchè è andato dritto verso la mia macchina..ah, le altre 2 macchine erano sempre parcheggiate là quando passavo in quella zona (probabilmente vetture di 2 esercenti del luogo)! Non starei molto a scoprire la verità, basta chiedere in giro...

MA andiamo avanti: fossi stato anche in divieto (cosa di cui dubito un pochino), vado a vedere se potevo pagare online la multa, non avevo palle di farmi la coda in posta...cerco un pò, provo a vedere sul sito delle poste, sembra che si possa fare: però sulle carte poste sul mio parabrezza pare che si possa pagare solo in posta o con bonifico bancario. Ed io non ho voglia di pagare 2 volte per la stessa roba, quindi mi rassegno...provo a dare un'occhiata al sito dell'azienda che si occupa della riscossione multe/tributi della provincia, ovvero questo: a parte che è un sito di MERDA, è una vergogna che non offra possibilità di pagamento online DIRETTO! Ma vaff***!!
Mi verrebbe voglia di dirgliene 4 anche a 'sti geni (e non è escluso che non lo faccia...).
Di sicuro so una cosa: mi toccherà pagare entro 10 gg, altrimenti poi mi mandano il verbale a casa, il che significa un sovrapprezzo da pagare di 13,80 euro (WTF? Tutti 'sti soldi per una raccomandata??? Ma sei fuori!???!!!??)

Morale della favola: ma che morale e morale? I vigili urbani sono dei fottuti fantocci, incitati dal Comune a comminare multe a destra ed a manca per mantenere il bilancio il meno disastroso possibile, Equitalia & co. sono dei fottuti ladri legalizzati. Io pago ringrazio, e me la piglio in culo!
Ci fossero un pò più di parcheggi nelle città magari anche la gente riuscirebbe a parcheggiare in maniera decente (tra l'altro dove sono i fottuti vigili quando la sera debbo fare slalom tra le auto in sosta selvaggia in doppia fila??? Porcozio, dove siete uomini in divisa? Al bar a bere il cappuccino con brioche???)

Ah, un'altra bella storia: tempo fa ho scortato mia madre a pagare l'assicurazione, e mi son imbattuto in un parcheggiatore abusivo, di colore, che chiedeva l'obolo a tutti coloro che parcheggiavano in un vecchio spiazzo abbandonato. Io l'ho allontanato bruscamente, e questo a momenti mi assale! Dove sono i vigili, quando servono? Ah, sì, uno l'ho visto, era che conversava amabilmente con una avvenente cittadina...MA VAFFANCULO VA! E ANCHE TI PAGO LO STIPENDIO!

DISGUSTORAMA...

Disclaimer: alla polizia municipale, so che non siete tutti così. come vi ho dipinto...anche se purtroppo la maggioranza sì!

Addendum: articolo 2700 codice civile
Nelle infrazioni stradali, il verbale delle violazioni del codice della strada è valido fino a querela di falso, nel senso che per smentire la parola del vigile, che potrebbe aver mal percepito infrazioni come la mancanza della cintura di sicurezza, bisogna instaurare una lunga e complessa procedura nella quale la parola dell’automobilista non ha lo stesso peso di quella del pubblico ufficiale.


WTF?? La mia parola non ha pari valore di fronte alla legge rispetto a quella di un pagliaccio in uniforme? Perchè? Perchè lui ha l'uniforme? La legge non è uguale per tutti?

L'unica prova che dovrebbe valere in sede di contestazione di infrazione è una prova filmata (o fotografata!), inoppugnabile ed irripudibabile (ad es., fotocamera con GPS incorporato), in quanto la sola parola di un pubblico ufficiale non è, a mio avviso, sufficiente a garantire l'oggettività dei fatti! I verbali redatti da costoro sono paragonabili a carta straccia, in quanto non supportati da nessuna prova sostanziale a corredo (tranne appunto la parola dell'ufficiale, che, fino a prova contraria è un essere umano come tutti). Sarebbe come se vi dessero una multa per eccesso di velocità a stima, cioè senza l'ausilio di strumenti quali auto-velox e simili!

sabato 5 febbraio 2011

Test attitudinali ed altre puttanate!/2

Anni fa conobbi un ragazzo, molto preparato e pure con esperienza (aveva delle skillz per cui molti ucciderebbero!). Era, in buona sostanza una "risorsa" che un pò tutte le aziende avrebbero dovuto contendersi! Eppure non trovava lavoro, e si era iscritto ad un corso post-diploma per sfuttare l'occasione dello stage proposto a fine corso (difatti avrebbe potuto benissimo insegnare anche lui per quel corso in questione, le sue competenze non erano infatti inferiori a quelle dei docenti, che erano pure ben preparati). Discutendo con quel ragazzo venni a sapere che qualche tempo prima un'agenzia interinale l'aveva contattato per un lavoro, a tempo determinato (2-3 mesi). Il colloquio andò bene, in fondo non era altro che una formalità per lui. Purtroppo per lui, ciò che ancora non sapeva era che il lavoro in questione era a più di 500 Km da casa! Nessun problema, ci si trasferisce per un pò di tempo, si disse. Con lo stipendio che mi daranno riuscirò a pagarmi vitto ed alloggio! O forse no? la risposta era ovviamente no, in quanto il netto che proponevano era 800 euro...800 euro, per un lavoro altamente qualificato, ad una persona altrettanto qualificata, ma soprattutto ad una persona che vive a 500 Km dal posto di lavoro? Che senso ha? Senza prospettive di un contratto decente a medio termine, poi...Ovviamente rifiutò, era una proposta troppo ridicola per essere presa in considerazione...Parlando ancora con lui mi disse una cosa che mi colpì, non tanto perchè fosse sorprendente, ma perchè mi fece capire come in Italia non esista la "meritocrazia": "per trovare lavoro servono conoscenze", mi disse. Ed io, ingenuamente risposi: "eh, sì, bisogna studiare molto...". "No, no- rispose lui- bisogna conoscere le persone giuste!". E se lo diceva una persona a cui le aziende dovrebbero stendere il tappeto di velluto, non potevo far altro che dargli ragione!

Ora, ditemi voi, questa persona non chiedeva un lavoro sotto casa (chi può averlo, oramai?), ma credo che chiedere a qualcuno di trasferirsi per 2-3 mesi per una miseria sia veramente ridicolo! E se c'è qualcuno che pensa che i giovani d'oggi non siano più disposti a fare dei sacrifici, che chiuda il becco ed apra le orecchie, perchè questo non era il caso!

giovedì 3 febbraio 2011

Test attitudinali ed altre puttanate!

Mi è capitato di fare un test attitudinale, recentemente. Roba del tipo: "trova le seguenti lettere in mezzo ad una marea (un foglio A4) di altre lettere". Mi è stato detto che serviva per valutare il grado di attenzione di una persona! A me sembrava il gioco "dov'è Waldo?"...Poi mi sono ricordato che tanto tempo fa, all'asilo, le maestre ci facevano fare dei test simili (ovviamente con una lettera sola da trovare alla volta). Ma com'è che più si va avanti, e più si torna indietro?!? Perchè non è sufficiente più un colloquio formale, come si faceva una volta? Perchè c'è gente che proprio non capisce che il miglior modo per valutare una persona NON è propinargli dei test psico-attitudinali o fargli fare degli inutili colloqui di gruppo? Perchè l'arte della selezione del personale (le fantomatiche risorse umane) è divenuto un business per le agenzie interinali (o come diavolo si chiamano)? Perchè c'è gente che con 10 anni di esperienza alle spalle si sente dire che non è adatta perchè "non ha il titolo" (testuali parole)???? Perchè non si può ambire ad un posto di lavoro fisso, neppure a 30 o 40 anni??? Ed ancora: perchè le signorine selezionatrici non hanno MAI esperienza riguardo il lavoro per cui selezionano i candidati? Perchè chi legge il tuo curriculum spesso NON ha idea di quello che ha letto? Perchè c'è tanta incompetenza in Italia, eppure chi competente potrebbe essere non viene mai preso in considerazione???