venerdì 20 novembre 2015

Manga sickness 10: Otoko Zaka (di Masami Kurumada)

Con "solo" 31 anni di ritardo rispetto al Giappone (ma che volete che sia, suvvia...) ci siamo finalmente cuccati una delle opere meno conosciute del maestro Kurumada, noto più per "Saint Seiya" (I cavalieri dello Zodiaco) e Bt'x (il cui anime fu trasmesso su TMC/La7 pieno di censure ormai 3 lustri fa! Il manga per fortuna non fu censurato, ma ebbe una pubblicazione travagliata), nonchè "Fuma no Kojiro" (di cui abbiamo visto degli OAV in italiano), "Ring ni kakero" (opera inedita in Italia ma citata spesso in altri manga), e più recentemente il sequel di Saint Seiya, soprannominato "Next Dimension". 
Otoko Zaka era una di quelle opere di Kurumada di cui me ne fregava di meno, visto che sulle riviste specializzate (Kappa Magazine, in particolare, l'unica rivista pre-internet che desse qualche informazione utile) non è mai stata pubblicizzata particolarmente, nè vi hanno tratto una serie animata. Il che, per certi versi, mi ha incuriosito parecchio: perchè la JPop ha deciso di pubblicare proprio questo manga? Leggendo sul web ho poi appreso che il manga era stato sospeso dopo soli 3 volumi, e Kurumada ha deciso di riprenderlo in mano dopo esattamente 30 anni dalla sua prima pubblicazione! Ed ecco altri 2 volumozzi, da aggiungere alla collezione! Incredibilmente, però, sembra che il manga non sia ancora concluso, dunque non è da escludersi che altri 2-3 volumi escano nei prossimi 30 anni...
Questo è il "demone delle risse",
che se ne sta tra le montagne ad
aspettare che qualche idiota vada
a sfidarlo...
Ad ogni modo il primo volume grida "anni '80" con tutta la sua forza: protagonista è un tredicenne che non ha mai perso una rissa da che è nato (almeno così dice), solo che nei primi capitoli arriva qualcuno molto più forte di lui che lo mette KO usando un solo braccio. Il protagonista però è un osso duro, e non gli piace perdere, così si rialza ogni volta, soltanto per venire steso di nuovo. Dopo averle prese tante decide di andare ad allenarsi dal "demone delle risse" (sic), il quale gli dice che lo allenerà se si butterà da un dirupo (!): il protagonista ovviamente lo fa e si spacca la testa, ma in qualche modo sopravvive. Seguono 10 giorni di allenamenti che per fortuna non ci vengono mostrati integralmente, ma si intuisce che il protagonista subisce come un punching ball. In qualche maniera sopravvive all'allenamento/massacro, e finalmente è pronto a dimostrare al Giappone di essere il bulletto delle scuole medie più forte del paese. Lo dimostra prima sconfiggendo una gang locale, e poi sfidando il suo capo, un altro bulletto delle scuole medie. I due partono per una gita in barca, per stabilire chi è il più scemo forte del Giappone, solo che finiscono in mezzo ad una tempesta, e la loro barchetta si "spiezza in due". Il protagonista deve dunque portarsi lo sfidante sulle spalle a nuoto, perchè non sa nuotare...E poi che succede? Boh, sinceramente non mi ricordo più, devo aver rimosso, oppure è finito il primo volume! E devo dire che non ho tutta questa fretta di leggere il secondo volume, se queste sono le premesse...
Non che non ci siano buone potenzialità, ma è evidente che "Otoko Zaka" sia invecchiato piuttosto male, non tanto per il tratto, che è praticamente lo stesso dei primi volumi di Saint Seiya (anzi, forse pure un pò migliore), ma per la trama davvero esile e ridicola. L'avvenimento più interessante di questo primo volume è il tizio che ha menato il protagonista che prende l'aereo per l'America, perchè apre ad innumerevoli possibilità. Insomma, fino ad ora un manga d'azione in cui c'è parecchia azione, ma poca sostanza. Perfino il poco riuscito "Ryusei il temerario" che parlava di un ragazzo bravo a menar le mani riusciva a risultare più coinvolgente! Se Saint Seiya lo si sopportava grazie ai colpi segreti spettacolari ed alle armature lucenti, e Bt'X grazie ai mecha, alle battaglie poco convenzionali (alcune a dir la verità molto geniali ed originali) e ad una serie di colpi di scena abbastanza ben assestati, Otoko Zaka invece sembra difettare di un motivo valido per continuare a leggerlo, a parte i disegni di Kurumada, per chi è un fan del suo stile.

Diciamo la verità, anche lei è un motivo sufficiente per continuare a leggere questo manga! (anche se mi sa che non apparirà molto nei volumi seguenti...)

venerdì 23 ottobre 2015

"Petunia" non olet

I fiori, in genere non puzzano, il denaro, invece, talvolta sì. Pensiamo ad esempio a quello che ci dà in resto un pescivendolo, con le mani sporche di pesce, o pure al "denaro sporco" della malavita, che puzza solo metaforicamente, come metaforiche sono le "mani sporche di sangue". Ad ogni modo, secondo gli antichi romani, non si può rifiutare del denaro, qualunque provenienza abbia. 
A volte, però, ho come l'impressione che non sia una regola proprio universale: ad esempio non molti accettano come pagamento i famosi bitcoin, perchè il loro valore può fluttuare parecchio di giorno in giorno, nè i negozi sotto casa accettano valuta estera, per motivi molto simili (anche se le fluttuazioni sono meno marcate). Resta per me ancora un mistero per cui alcuni negozi on-line (o servizi) non accettino uno dei metodi di pagamento più diffusi in tutto il web, ovvero paypal, che è praticamente obbligatorio usare su eBay, ed è uno dei metodi preferiti di pagamento nel caso di acquisti tra privati, perchè offre qualche tutela in più rispetto ad altri metodi. Paypal tuttavia è piuttosto oneroso per chi riceve il pagamento, perchè le commissioni sono relativamente alte (anche il 4% della somma) rispetto ad altri metodi. Nonostante ciò molti negozi online accettano tranquillamente questo metodo di pagamento, senza battere ciglio. Anzi, molti venditori professionali su eBay ormai accettano quasi soltanto questo sistema. Resta dunque un mistero il fatto che aziende come Amazon non consentano di fare acquisti se non con la carta di credito, o al limite carte prepagate come la PostePay. Posso capire che per un'azienda come Amazon perdere il 4% su ogni vendita può significare perdere troppi soldi, visto che in genere l'azienda lavora su margini molto ristretti, tuttavia perfino gli store online cinesi accettano paypal. Ed i cinesi sono noti per lavorare con margini MOLTO risicati. Certo, tutti lo fanno nella speranza di crescere, pure Amazon lo ha fatto, in passato. Ad ogni modo non importa quanto si voglia spendere, Amazon accetta SOLO carte di credito o roba simile, nemmeno i bonifici vanno bene. Mi chiedo perchè, visto che aziende come MediaWorld non battono ciglio se qualcuno vuole pagare qualcosa ordinato da loro con un bonifico. Logicamente i bonifici sono uno dei metodi di pagamento meno veloce esistente (il che è però assurdo, se pensiamo che alla fin fine si tratta di trasferire denaro da una banca A ad un B, cosa che ormai avviene ELETTRONICAMENTE...suppongo che sia una questione di scartoffie, burocrazia, chissà...), tuttavia è pur sempre denaro. Dato che Amazon è un'azienda dinamica che non ha tempo da perdere, suppongo che i bonifici siano OUT, fuori questione, tuttavia resta il fatto che è una seccatura non poter fare acquisti tramite paypal, specie nel caso qualcuno abbia appena venduto un tablet e vorrebbe comprare qualcosa di nuovo. Fa niente, ci sono decine e decine di negozi di e-commerce in giro per il web, forse non altrettanto ottimi come post vendita, ma altrettanto economici.

Ciò che riesce a far girare veramente le PALLE, però, sono i vari servizi online, che in certi casi non permettono il pagamento tramite paypal, o, se lo permettono, sono comunque vincolati all'esistenza di una carta di credito collegata al conto paypal. PERCHE'??? Perchè per aggiungere soldi al mio credito sul Playstation Network devo per forza avere una carta di credito associata? Che senso ha? Ovviamente anche una prepagata con ZERO EURO va bene, ma dev'esserci comunque una carta associata. 

Va meglio con servizi come STEAM, in cui non posso pagare direttamente tramite paypal, ma posso comunque aggiungere credito con cui acquistare poi giochi e software. Meglio che niente, suppongo...

Va male invece se si vuole pagare l'abbonamento a Spotify o quello a Neflix: niente da fare, ci vuole una carta di credito. La cosa assurda è che non sembra esserci un motivo chiaro per cui sia indispensabile la presenza di una carta di credito (il fatto di dimostrare di avere la maggiore età non sembra un motivo plausibile, visto che molti di questi servizi non sono solo per adulti...). Ancora più assurdo poi è che sul Play Store si possa acquistare con paypal, basta che sia associato al proprio account Google Wallet, senza dimenticare una marea di siti web in cui si possono acquistare beni e servizi utilizzando ESCLUSIVAMENTE un account paypal...

Insomma, il denaro non puzzerà, eppure alcuni metodi di pagamento puzzano a qualcuno...

Conto paypal non vuoto, eppure richiede una carta collegata...

martedì 18 agosto 2015

Vegano. No.

Leggo su twitter i 7 motivi per cui non si dovrebbero consumare latticini & co. A parte che a me i vegani stanno sulle palle, perchè rompono il cazzo ancora più dei vegetariani. Io i vegetariani li stimo, li invidio pure (entro certi limiti), ma i vegani non li sopporto proprio. Già la vita è breve, e questi vorrebbero pure tirarti via latticini, uova e tutto quello che ci offrono gli animali. Follia pura...
Ma veniamo ai 7 motivi per cui non consumare latte e latticini:

1) non siamo vitellini! 
Le mucche producono latte per la stessa ragione per cui gli esseri umani lo fanno, ovvero sfamare i loro piccoli. Tuttavia i vitelli già grandi non assaggiano una goccia del latte delle loro madri. Anzi, sono allontanati dalle loro madri poco dopo la nascita...bla bla bla...

Ah ah ah ah, che stronzate, che immani stronzate. A parte che a me è pure capitato di vedere dei gatti ADULTI succhiare il latte delle loro madri!

2) Non è naturale
Gli esseri umani sono l'unica specie che bevono il latte di altri animali.

I miei gatti bevono volentieri latte parzialmente scremato, e non ho mai visto nessuno di loro lamentarsi.

3) C'è un pò di "vitello" in ogni bicchiere di latte
I vitelli maschi che non servono all'industria casearia vengono per la maggior parte uccisi o mandati nelle fattorie dove verranno uccisi per la loro carne

Vero, quanto meno non si spreca nulla degli animali. Logicamente una persona che diventa vegetariana per evitare di uccidere gli animali a causa della sua alimentazione quasi sicuramente si sentirebbe in colpa a leggere questo. Del resto non si possono quasi mai salvare capra e cavoli, no?

4) Quel "baffo da latte" può portare alla gotta (?)
La natura ha modellato il latte delle mucche per crescere un vitellino in una mucca di oltre una tonnellata in pochi mesi. Sembra per caso simile all'ingrassamento? Beh, lo è. I cibi derivati dal latte contengono una grossa percentuale di grassi saturi - ad esempio una fetta di formaggio è composta al 70% da grasso.

Nulla che non si sappia già da varie decadi. D'altro canto anche i grassi sono necessari. L'importante è non esagerare!

5) I derivati del latte aumentano il rischio di sviluppare malattie cardio-vascolari e cancro.
Oltre a contenere colesterolo, i prodotti lattiero-caseari sono stati collegati a vari tipi di tumore, incluso quello alla prostata e quello al seno.

Il sito dell'AIRC inserisce nell'alimentazione sana per prevenire l'avvento dei tumori anche una vasta gamma di latticini, ovviamente specificando di scegliere quelli meno grassi. Il terrorismo psicologico dei vegan invece mette tutti i latticini sullo stesso piano. 

6) Avrete una pelle migliore
Dimenticate le pozioni e le lozioni! Abbandonando i latticini potrete avere la migliore pelle della vostra vita! Numerosi studi hanno dimostrato che i latticini infatti possono provocare l'acne!

Questa è così stupida che non è nemmeno necessario commentarla...

7) Sta uccidendo il pianeta.
L'allevamento degli animali è una delle più grandi fonti di emissioni di diossido di carbonio, e la più grande per l'emissione di metano e - omissis - , che contribuiscono tutte al cambiamento climatico.

Fatto forse poco noto ai vegani: qualsiasi attività umana di fatto sconvolge il territorio, il clima, aumenta l'entropia e porta al caos. Non so effettivamente quanto l'allevamento incida, ma dire che stia portando il nostro pianeta alla distruzione è quanto meno un'affermazione catastrofista.

Se anzichè le mucche, si potessero mangiare i vegani forse questo sarebbe un mondo migliore*!
*o forse no.

martedì 11 agosto 2015

Manga sickness 9: Yuzo Takada torna a raccontare le avventure di Pai e Yakumo in "Shin 3x3 Eyes"

L'opera più nota di YT è senza dubbio 3x3 Occhi (conosciuto anche come Trinetra), che in Giappone fu pubblicato dal 1987 al 2002, e fu (in parte) trasportato anche su OAV. Il manga conta ben 40 volumi (non pochi se pensiamo che Dragon Ball, il cui successo è stato certamente maggiore, ne conta 42), durante i quali si avvicendano una miriade di personaggi diversi e bizzarri, ma il cast fisso è abbastanza ristretto. In particolar modo i protagonisti sono Pai e Yakumo, legati in maniera indissolubile da una specie di maledizione/benedizione, che di fatto rende Yakumo immortale finchè Pai è in vita. La cosa peggiore è che Pai condivide il suo corpo con un'altra personalità millenaria, detta Sanzihan, che quando si risveglia si manifesta con un terzo occhio sulla fronte di Pai. Il desiderio maggiore di Pai/Sanzihan sarebbe quello di diventare umana (invece che rimanere una creatura quasi immortale...), ma non sa ancora che questo desiderio metterà in moto una serie di eventi che porterà (quasi) all'estinzione del genere umano! In mezzo dunque a questi estremi ci sono molti combattimenti, siparietti comici, momenti drammatici, colpi di scena alla "il mistero della pietra azzura" e via dicendo. Inoltre questa serie ha il cattivo più potente di una serie manga, che bastona ripetutamente Yakumo in combattimento, non importa quanto Yakumo si alleni e diventi forte!
Questa immagine non rende nemmeno giustizia alla potenza di Benares, ma sulla rete non si trova purtroppo di meglio! :(
Ad ogni modo 3x3 Occhi era ormai terminato da oltre 10 anni, e nel frattempo YZ aveva prodotto diverse serie brevi ed un paio di serie di media lunghezza, quando, alla fine del 2014, si viene a sapere che l'autore avrebbe continuato la sua serie di maggior successo. C'era già stato un one-shot qualche anno addietro, per celebrare la serie (in Giappone si usa, a volte), ma questo era un affar serio, lo si capiva dal fatto che lo segnalavano su BakaUpdates e che non si trovavano le scansioni tradotte da nessuna parte. Ad essere fortunati si poteva sperare di trovare le scansioni della versione giapponese, e difatti qualche tempo fa mi è capitato di trovare quelle del primo (e per ora unico) volume.
Qual è il responso dopo una lettura distratta? Difficile a dirsi, anche perchè, purtroppo, non capisco una beneamata mazza di giapponese, dunque è molto arduo riuscire a carpire la trama solo dalle immagini. Si riesce ad intuire che Yakumo e Pai si trovano di fronte nuovi nemici, apparentemente esseri umani con poteri particolari, ma oltre a quello è pura speculazione. Il tratto del maestro Takada è quello a cui ci ha abituati in questi ultimi anni, dunque può piacere o meno, ma è comunque più che buono. C'è da rimpiangere un pò quello degli anni '90, ma del resto indietro non si torna. E' un pò come leggere Angel Heart e rimpiangere lo stile di Tsukasa Hojo dell'epoca di City Hunter (non quello di Cat's Eye che faceva piuttosto pena!), o quello di Alita - Last Order e piangere lagrime amare ricordando quello di Alita - L'angelo della battaglia!
Troppo poco, insomma, per dare un giudizio definitivo...Difficile anche dire quanto potrebbe durare questa nuova serie - difficilmente arriverà ai 40 volumi della precedente, ma soprattutto difficile dire se varrà la pena leggerne una traduzione. Considerando poi che gli "scanlators" si muovono soprattutto per le serie più note (a parte qualche eccezione), direi che le chance di poterne leggere una traduzione rasentano lo zero, a meno che ovviamente la serie non diventi improvvisamente popolare ed improvvisamente l'intero pianeta non acquisti buonsenso, cosa di cui dubito in maniera decisa!
La copertina del primo volume di Shin 3x3 Eyes...In primo piano 3 personaggi già noti ai fan della serie storica, sullo sfondo uno dei soliti abomini contro cui dovranno combattere i nostri eroi...

domenica 9 agosto 2015

Predestination: e se fossi il nonno di me stesso? (la non-recensione piena di spoiler)

Ho visto tutti i film dei fratelli Spierig, fino ad ora (beh, ne hanno fatto solo 3...), e devo dire che "Predestination" risulta molto probabilmente il migliore, forse anche grazie al fatto che il soggetto originale è tratto da un romanzo dello scrittore Rober A. Heinlein, noto al pubblico soprattutto per aver scritto "Fanteria dello spazio", da cui è stato tratto il film "Starship Troopers" del regista di Robocop. Ora, io non ho letto il romanzo originale (ma dopo la visione del film indubbiamente mi è venuta voglia), ma leggendo un pò in giro per la rete pare che ci siano alcune differenze, poche ma fondamentali (ad esempio non è presente il bombarolo folle...). Predestination è uno di quei film sui viaggi temporali piuttosto atipici ed estremi: cosa accadrebbe se per una serie di ragioni pazzesche cambiaste sesso, potreste tornare indietro nel tempo e finireste per innamorarvi di voi stessi prima del cambio di sesso? Il film risponde in maniera chiara e lapidaria: diventereste i genitori di voi stessi!! Paradosso temporale, insomma, molto improbabile, ma molto affascinante. Ora, la maggior parte delle persone potrebbe obbiettare che la trama si regge su una puttanata grande come una casa, eppure se stiamo al gioco e crediamo per un attimo che tutto ciò sia possibile, il film si incastra in maniera così perfetta da non farci più dubitare per un istante che quello che abbiamo visto sia o meno possibile, anche perchè altrimenti verrebbe meno la stessa esistenza delle vicende narrate nel film. E', in pratica, il serpente che si mangia la coda, noto anche come "uroboro".

Ethan Hawke, alla fine del film, che non c'ha capito un cazzo!
Mi rendo conto che la logica di quello che ho scritto può essere un pò debole, ma l'efficacia del film non sta nel fatto che noi crediamo a quello che vediamo, ma che ammettiamo che non possa essere andata diversamente, in quanto altrimenti il/la protagonista non sarebbe esistita.
Ma, ancora meglio, il film ci fa pure dubitare su una cosa che molti danno per scontato: si può davvero cambiare il (proprio) passato? Predestination fa intuire di no, visto che alla fine le cose vanno come dovevano andare, come sono già andate, il protagonista non riesce a migliorare la sua esistenza, per quanto (debolmente) ci provi...Ad esempio John riesce ad andare indietro nel tempo, con tutta l'intenzione di uccidere la persona che l'ha sedotta ed abbandonata, salvo scoprire con un certo raccapriccio di essere lui stesso quella persona! Colpo di scena...
Lui è John, che in realtà prima era Jane. Solo che è anche Ethan Hawke. Il quale è anche il "cattivo" del film...notevole!
Stessa situazione quando il barista (John con il volto ricostruito dopo l'incidente) torna indietro nel tempo, rapisce la figlia di Jane e John e la abbandona all'orfanotrofio, dove ha passato gli anni più brutti della sua vita. Però non può fare altrimenti, perchè sa che in caso contrario lui non potrebbe esistere. In pratica è l'artefice della sua stessa infelicità...Ancora peggio, nel finale, quando scopre di essere lui stesso il "Fizzle Bomber", il bombarolo folle che semina morte e distruzione, apparentemente lo fa per evitare tragedie più grandi. Il barista lo uccide, ma il film sotto intende che diventerà comunque Fizzle Bomber, a causa dei troppi viaggi nel tempo che gli hanno scombussolato la psiche, e comunque è costretto a diventarlo perchè altrimenti, ancora una volta, le cose devono andare come sono già accadute. Se John infatti non diventasse il bombarolo, metterebbe a rischio nuovamente la sua stessa esistenza, e perdebbe il senso della sua vita (lo scopo della sua vita era infatti fermare Fizzle Bomber), e verrebbe meno anche lo scopo del "Temporal Bureau". Lo stesso capo dell'ente governativo arriva ad affermare ad un certo punto che "hanno imparato molto da Fizzle Bomber". Un pò come dire che Batman non potrebbe esistere senza i criminali, o Superman senza i super-criminali.

Ethan Hawke da vecchio, nei panni del bombarolo folle, che in realtà mette bombe per salvare le vite di molte più persone di quelle che uccide. Mi pare ragionevole!
Al di là della questione dei viaggi del tempo e dei paradossi temporali, questo è un film che parla di solitudine e di ricerca della felicità, come si può evincere dalla frase finale detta da Ethan Hawke, sull'orlo del baratro psicologico dopo aver ucciso Fizzle Bomber (cioè sè stesso): "mi manchi da morire", detto a sè stesso più giovane (difficile dire se si riferisca al sè stesso femminile, maschile o entrambi). Considerando il fatto che è ben conscio che non possa tornare indietro nel tempo e vivere una vita felice insieme al sè stesso/a più giovane, altrimenti rischierebbe di mettere a repentaglio la sua stessa esistenza, si evince che l'esistenza di John/Jane è destinata a rimanere uno schifo per sempre.
Certamente John alla fine del film adesso ha uno scopo, quello di prevenire i crimini grazie al suo lavoro nel Temporal Bureau, e nel contempo ha pure uno sfuggente antagonista a cui dare la caccia (fizzle bomber), ed Ethan Hawke invece ha come scopo creare quell'antagonista, in maniera da dare senso al Temporal Bureau ed alla sua esistenza stessa. Ed a proposito di fizzle bomber, lui cerca di convincere il suo alter ego più giovane che in fondo ha salvato con i suoi attentati molte più persone di quelle che ha ucciso ma, per quanto verosimile possa essere, quale persona normale agirebbe in questo modo per salvare le vite altrui? Da un punto di vista estremamente razionale tutti sarebbero d'accordo, in fondo se la differenza tra vittime e persone salvate è positiva allora nessuno dovrebbe avere da ridire, giusto? Sbagliato, altrimenti non si spiegherebbe perchè si preferisce (dove c'è la pena di morte) aspettare la morte di un condannato a morte anzichè, ad esempio, utilizzare i suoi organi sani (se è il caso) per salvare diverse vite. L'esito in entrambi i casi sarebbe lo stesso (la morte del condannato), ma le implicazioni sarebbero molto differenti. Il fine giustifica i mezzi? I danni collaterali sono accettabili se fatti per una causa superiore? Logicamente non c'è una risposta universale, che vada cioè bene per tutti, ma del resto non è pensabile nemmeno accettare aprioristicamente il comandamento "non uccidere" come punto fermo. Nessuno di voi zombi ucciderebbe qualcuno che vi ha fatto soffrire (o voi, o i vostri cari) se avesse la possibilità di farla franca?*

*è la stessa domanda che fa il barista a John nel film

Dragon Ball: La resurrezione di F(reezer) - La resurr...ehm, recensione spoilerosa

Se il precedente film di Dragon Ball era alquanto inutile e dimenticabile, quest'ultimo migliora un pò il tiro, ma resta comunque un brutto esempio di come un franchise storico possa andare in malora, quando il suo autore cerca di continuare a tutti i costi qualcosa su cui la parola "fine" era già scritta da un bel pezzo. Inutile ricordare tutte le serie andate alla deriva perchè gli autori hanno voluto continuarle o rimaneggiarle. Il problema dei sequel, specie di quelli che vengono realizzati dopo parecchi anni dalla fine dell'opera originale, è che l'autore si trova spesso a fare i conti con la difficoltà oggettiva di rendere ancora originali ed appetibili le sue storie. Non che sia impossibile, sia chiaro, i primi volumi di Alita Last Order sono un buon esempio di come cancellare un finale frettoloso e continuare la storia come doveva essere continuata. Peccato poi per quella faccenda del torneo...
Insomma, nella maggior parte dei casi è alquanto sconsigliabile continuare un'opera oltre il suo termine ragionevole: a questo proposito val bene ricordare la saga di Oz, che continuò ben oltre la morte del suo autore originale, L. Frank Baum. Del resto, come si dice, meglio battere il ferro finchè è caldo. A volte pure quando non lo è. Purtroppo quando ci sono i conti da pagare la strada che scelgono gli autori è quella più semplice: dare al pubblico ciò che conosce ed apprezza da tempo, anche se è quasi certo che:
1) non sarà all'altezza dell'opera originale
2) non gioverà alla reputazione dell'autore, che rischierà di rimanere attaccato a quell'opera per sempre, che gli piaccia o meno (nel caso di Toriyama suppongo che non gli dispiaccia, in fondo ha realizzato solo 2 serie di manga di successo)

La resurrezione di F. è l'ennesimo film di Dragon Ball che continua ad affossare la serie, ma nessuno sembra esattamente fregarsene più di tanto, perchè "Dragon Ball è pur sempre Dragon Ball"...Non so fino a che punto Toriyama sia stato coinvolto nella realizzazione di questo lungometraggio, ma sia con lui, sia senza di lui posso dire con certezza che non raggiungiamo la sufficienza. Non che sia un pessimo film, ma non è emozionante, non è originale, non raggiunge nemmeno un briciolo di epicità che aveva la serie di Dragon Ball originale. Un compitino ben svolto, ma senza nessun guizzo di fondo.
La trama non è il punto forte del film: Freezer viene riportato in vita da alcuni sgherri di serie b, si allena per 4 mesi e torna sulla Terra per fare il culo a Goku. Goku e Vegeta nel frattempo si allenano dall'ennesima divinità dello spazio, ed arrivano giusto in tempo sulla Terra per salvare i loro amici da una morte certa (un classico...). Freezer è diventato così forte da trasformarsi in un essere placcato d'oro, ma Goku ormai riesce a trasformarsi in Super Sayan God Super Sayan, probabilmente la metamorfosi suprema dei Sayan, almeno finchè non si inventeranno un nuovo livello di potenza (si spera di no). Goku ha quasi vinto, ma uno degli sgherri di Freezer gli fa lo sgambetto da dietro e gli tocca cedere il posto a Vegeta. SORPRESONA, anche Vegeta si trasforma nel SSGSS, e quindi Freezer non ha nessuna speranza, nonostante si sia allenato per BEN 4 MESI, ricordiamolo! E se si allenava per 5?
Com'è, come non è, visto che a Freezer non piace perdere, decide di far esplodere la Terra, visto che lui può benissimo sopravvivere nello spazio a tempo indeterminato. I sayan no, nonostante possano diventare praticamente gli essere più forti dello spazio, in grado di rivaleggiare con il dio della distruzione! Freezer sembra che abbia vinto in questo modo, ma la divinità che allenava Goku e Vegeta decide di riportare indietro il tempo, tanto per divertirsi...In questo modo Goku riesce a scagliare una kamehameha sul povero Freezer poco prima che decidesse di distruggere la Terra. THE END.

Vien da chiedersi alcune cose dalla visione di questo film:
1) Perchè Freezer non si è allenato prima del suo primo sbarco sulla Terra, dove è stato annientato da un fighissimo Trunks del futuro?
2) Perchè Gohan diventa più debole man mano che passa il tempo? Nemmeno i soldati più sfigati di Freezer riesce a sconfiggere!
3) Come ha fatto uno degli sgherri di Freezer a ferire Goku trasformato in SSGSS? Non ha il benchè minimo senso, anche se lo attacca da dietro non dovrebbe fargli nulla.
4) Perchè Toriyama/gli autori continua a far apparire Pilaf in scena, quando ormai è chiaro che è diventato un personaggio più inutile di Jar Jar Binks?
5) Perchè si continua a tirar fuori nuovi livelli di potere dei Super Sayan? Non abbiamo già toccato il fondo con il Super Sayan di terzo livello?
6) Perchè il maestro Muten in questo film sembra essere diventato più forte di Crilin & co., quando invece i suoi discepoli l'avevano già superato da prima che arrivasse sulla Terra Radish?

Freezer dopo la doratura, ora il 100% più croccante e il 100% più cattivo...più o meno!
In somma delle somme, se continua così il prossimo "villain" ad essere resuscitato sarà Cell, e poi chissà, magari verranno resuscitati proprio i Sayan (ve lo immaginate uno scontro tra Vegeta e Goku ed i loro consanguinei? Questo sì che sarebbe epico!). Mentre è quasi scontato che anche questo film finirà nella trama di Dragon Ball Super, resta da vedere appunto come si evolverà la serie animata, se sarà uno spreco di tempo e di spazio (su hard disk) o riuscirà in qualche maniera a lasciare il segno, ricordando che pure Dragon Ball GT ha lasciato il segno, in negativo, ovviamente!

giovedì 6 agosto 2015

Dragon Ball "Supa", o il sequel che nessuno avrebbe voluto

Dopo diversi anni dalla discussa e discutibile serie di nome Dragon Ball GT i nostri amici nipponici hanno avuto la "brillante" idea di realizzare un nuovo sequel a Dragon Ball Z, ovviamente scusandosi per GT, facendo capire che "non è mai esistito". Mentre dunque i film di Dragon Ball ed i videogames sono continuati con cadenza più o meno annuale, non si era osato produrre nè manga nè serie animate. Fortunatamente, direi. Il caso vuole che Toriyama stesse probabilmente finendo i soldi, e, non avendo voglia di creare un nuovo manga abbia deciso di riportare in auge il suo cavallo di battaglia, Dr Slump & Arale Dragon Ball, visto che dopo aver terminato la serie Kai ha giustamente (beh, non solo lui, ovviamente) deciso che i tempi erano maturi per continuare le avventure di Goku & co. Così, nel film "La battaglia degli dei" prima Goku combatte contro il dio della distruzione (niente di meno!), riuscendo a raggiungere un nuovo livello del Super Sayan, il Super Sayan God, che però a malapena riesce a tenere testa al dio (ovviamente!)
Goku in modalità Super Sayan God...Oh, my god!! La fantasia si spreca!
Il film successivo, che verrà poi inglobato in Dragon Ball Supa Dupa, ovvero la resurrezione di G F. vede invece Goku & Vegeta vedersela con un F. redivivo, che dopo che si è allenato per ben 4 mesi è tornato per avere la sua vendetta!
Purtroppo per lui adesso sia Goku che Vegeta riescono a raggiungere un livello ancora più grande, il Super Sayan God Super Sayan (già, si chiama così...). Il povero F, che per l'occasione si era pure fatto la doratura sulla corazza, rimane con un palmo di naso, e non ha nemmeno la soddisfazione di distruggere la Terra (per un barbatrucco dei "buoni")
Goku e Vegeta nella versione SSGSS! Giustamente cambia solo il colore dei capelli rispetto alla versione Super Sayan...
Ma veniamo alla nuova serie, che conta ancora pochi episodi all'attivo, ma in questi pochi non succede praticamente nulla! Robe da rimpiangere Dragon Ball GT, insomma...Nel primo episodio Goku guida il trattore, Gohan va a passeggio con Videl, Crilin fa il poliziotto (?!?)...ed altre amenità del genere. Nel secondo invece vediamo Vegeta che finalmente...porta la famiglia fuori, cosa che ovviamente non è abituato a fare, visto che la scampagnata finisce quasi con una strage, se Vegeta non decidesse di alzare i tacchi, 
Nel terzo episodio Goku si allena dal vecchio Re Kayoh, e nel frattempo il dio della distruzione si sveglia ed ha voglia di trovare un avversario alla sua altezza...casualmente sta cercando proprio i Super Sayan (GOD)
Il quarto episodio invece racconta di nuovo gli avvenimenti accaduti nel film "La battaglia degli dei", quindi niente o poco di nuovo...

In definitiva, fino ad ora, la noia regna sovrana, e se continua così questa serie dimostra che era meglio se la saga di DB si fosse conclusa con la sconfitta di Majin Bu. Il difetto principale di questa serie, come già lo era del GT, è che tutto si regge sulle spalle di Goku (al massimo Vegeta, che è l'unico capace di stargli dietro). Il livello di potenza raggiunto è talmente grande che tutti gli altri comprimari sono tagliati fuori: perfino Gohan ha difficoltà a combattere contro gli sgherri di Freezer nel film "La resurrezione di F.", cosa alquanto assurda, visto che almeno al livello di Super Sayan ci arriva. Se guardiamo al passato di Dragon Ball le saghe migliori sono state quelle in cui i comprimari riuscivano ancora ad essere decisivi (si veda ad esempio il combattimento tra Goku e Vegeta, o perfino su Namek o contro Cell), ora invece sono un contorno fastidioso, incapaci di eliminare perfino i pesci più piccoli (che pure sono delle schiappe!). Forse la cosa migliore sarebbe stato resettare tramite qualche escamotage la forza dei Sayan (cosa che era stata provata in parte in Dragon Ball GT, ma senza troppo successo), in modo da evitare un Dragon Ball Goku-centrico, tanto per cambiare. La cosa peggiore di questo Dragon Ball Super è che sono previsti un centinaio di episodi, il che significa 2 annetti di programmazione settimanale circa...sinceramente non credo di riuscire a sopportare tanto (Dragon Ball GT aveva 64 episodi, e tutti avrebbero preferito finisse MOLTO prima). Mi riservo il giudizio definitivo su quest'opera solo DOPO aver visto qualche altro episodio, ma per ora sembra uno spreco di tempo, anche se logicamente avrà i suoi fan (sia nuovi che vecchi), perchè in fondo per loro un DB mediocre è meglio di nessun DB nuovo. Personalmente avrei parecchio da dissentire, come ho avuto da dissentire sul discutibile "Rebuild of Evangelion" o sull'inutile spin-off di Saint Seiya "Souls of Gold". Quanto meno posso essere contento del fatto che finalmente Ushio e Tora sia stato trasposto in una serie di animazione (c'era già un OAV degli anni '90, ma non includeva tutta la serie)!

domenica 19 luglio 2015

Terminator Genisys: vecchio, non obsoleto (le recensione piena di spoiler)

Pensavo che il nuovo film della serie fosse una "cagata pazzesca" (citando il sempreverde Fantozzi), invece bisogna ammettere che funziona, nel senso che è un film pieno sì di stronzate, ma riesce anche a divertire e coinvolgere, cosa non da poco. La cosa più inquietante del film è che gli effetti speciali relativi al T1000 (ovvero quelli del metallo liquido) erano realizzati meglio in T2 (e parliamo di quasi 25 anni fa!

E questo è solo un fermo immagine, la sequenza video è anche peggio!
A parte questa sbavatura, e molte altre si intende, TG (in breve) sembra voler gettare le basi per una nuova serie di film, collegata ai precedenti (soprattutto i primi 2), ma comunque godibile anche da chi non conosce per nulla la mitologia di Terminator (in larga parte gli spettatori più giovani, in pratica). Il bello di TG è che non nega nessuno dei suoi predecessori (forse la serie TV, ma quella era abbastanza atroce da essere sconfessata senza problemi...), ma, in fin dei conti, resetta tutto quello che è successo, creando forse il primo precedente di "rebootquel" nella storia del cinema. Di fatto in TG tutto quello che è successo nei primi film è stato cambiato, il primo T800 viene distrutto da un altro T800 (sempre il nostro Schwarzy, solo più vecchio), inviato da ancora non si sa chi per proteggere Sarah Connor, visto che Skynet, dopo gli infruttuosi tentativi di ucciderla da adulta e poi di uccidere il figlio, cercano di ucciderla da bambina! A 'sto punto potevano uccidere gli antenati di Sarah, magari nell'800...

 Schwarzy se la ride pensando a tutti i milioni di dollari che guadagnerà con questa nuova trilogia...
 Com'è, come non è, Kyle Reese viene mandato nel passato per proteggere Sarah come si è visto nel primo Terminator, solo che la Sarah che avrebbe dovuto proteggere è già conscia del pericolo, grazie al suo padre adottivo, il T800 (che nel frattempo è invecchiato...). Badabim badabam, si sbarazzano di un T1000 asiatico (perchè si sa che ormai gli asiatici sono i prossimi nemici dell'America), e nel frattempo Reese si "ricorda" che il "giorno del giudizio" non è più avvenuto nel 199x, ma nel 2017, in concomitanza del lancio globale di un nuovo sistema operativo chiamato Genisys, che altro non è Skynet in incognito. 

Un'altra immagine brutta brutta brutta del nuovo T1000...
Logicamente Genisys una specie di Facebook e Siri tutto in uno, è pure connesso al sistema missilistico americano, quindi non solo la privacy di tutti gli utenti sarà in pericolo, ma pure la vita! Del resto, come insegnava "Wargames", gli esseri umani sembrano incapaci di pensare alle conseguenze, o di prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare disastri termonucleari globali...Dopo il salto temporale di Sarah e Reese, si scopre che pure John Connor è tornato indietro, solo che adesso è un Terminator, ed ha aiutato lui a creare quel mostro che è Genisys! Colpo di scena, spoilerato già nel trailer...Del resto Reese aveva già visto il suo amico (nonchè figlio) John mentre veniva inchiappettato da dietro dalla rappresentazione antropomorfa di Skynet, qui interpretato dall'ex attore di Dottor Who. Il fatto che fosse vivo e vegeto doveva essere alquanto sospetto, dunque...Dato che Reese ha l'intelligenza di un bambino delle elementari, e Sarah l'ingenuità di una bambina dell'asilo, nessuno dei due si è posto troppo il problema di verificare se fosse un amico o un nemico. 

Tutto contento John Connor ammira la rigenerazione della sua mano...
Fortuna che poi arriva il T800, sempre più vecchio, ad aprire un buco in petto all'ex leader della resistenza! Del resto John non poteva certo ucciderli, visto che altrimenti non sarebbe mai nato. Apparentemente uno stallo, ma John propone ai 2 di venire con lui "nel lato oscuro della forza", in modo tale da non doverli ucciderli, e non rischiare di non essere mai nato (che altrimenti non nasceva nemmeno Genisys). Ormai sono tutti così confusi che decidono di distruggere i server della Cyberdine dove si trova Ultron Genisys Skynet Genisys, a poche ore dal day 1. Con un barbatrucco Skynet cerca di accelerare l'ora x, truccando il timer del conto alla rovescia, al che i nostri eroi alquanto seccati della cosa cominciano a sparare agli ologrammi di Skynet. Nel frattempo John Connor cerca di fermarli, ma il T800 con l'ausilio di una elettrocalamita realizzata in pochi minuti gli spacca la faccia quel tanto che basta per rallentarlo un pò, finchè non lo mette nel prototipo della macchina del tempo che (in teoria) al momento non è completa, e quindi tutto quello che si trova al suo interno si disintegra a livello atomico, in particolar modo i Terminator! Da notare che in Terminator 3 manco un acceleratore di particelle bastava a fermare il Terminator di turno, e qua invece con un'elettro-calamita...

John Connor, senza la "skin" da essere umano, leggermente incazzato ed imbruttito dalla situazione...
Nel frattempo Sarah e Reese riescono a far esplodere la Cyberdine, e quindi a fermare Skynet, salvandosi per un soffio dall'esplosione. Anche il T800 si salva miracolosamente, e riesce pure a ricevere un upgrade, diventando un T1000. Il trio va dunque a trovare Reese da piccolo, gli dicono di ricordare che Genisys = Skynet, e poi via verso nuove avventure...
Durante i titoli di coda però si vede che qualcosa di Skynet/Genisys è rimasto attivo, lasciando aperto dunque un portone per l'immancabile sequel!!
Resta ancora da capire un paio di cose:
1) chi ha mandato il T800 indietro, forse Reese del futuro? Sarah? Skynet?
2) John Connor versione Terminator è davvero morto?
3) Skynet ed il "giorno del giudizio" possono davvero essere evitati? Oppure, come visto finora (tranne in T2), al massimo si può procrastinare gli eventi? In fondo Terminator 3 ce lo fa vedere chiaramente nel finale...

Emilia Clarke è una Sarah Connor abbastanza convincente, purtroppo non mostra abbastanza le tette come in "Games of Thrones"... :(

Come si può vedere, le cagate sono abbondanti, ma il film per qualche ragione non meglio identificata funziona! Certo, se siete fan sfegatati dei primi 2, ed avete odiato sia il 3 che Salvation, forse è meglio starne alla larga!!

Il migliore attore del film dopo Schwarzy, il suo personaggio riesce pure a sopravvivere alla furia del T5000!

Tablet Android vs tablet Windows

Era da un bel pò di tempo che volevo provarne uno, e finalmente di recente sono riuscito a mettere le mani su un Lenovo Thinkpad Tablet 2, che, come si può capire dal nome, è un tablet della serie Thinkpad (chi si ricorda i portatili IBM con lo stesso nome?), brand che si rivolge all'utenza professionale (e danarosa: il tablet infatti nel 2013 costava più di 700 dollari), ha installato Windows 8 Pro (che costa da solo 200-300 dollari), e pure un digitalizzatore Wacom, ottimo per scrittura e/o disegno/appunti. Il suo successore, il Thinkpad Tablet 10, con risoluzione più elevata, memoria interna da 128 giga, cpu quad core (anzichè dual core) e 4 giga di ram, lo si trova a circa 800 dollari, prezzo discreto, solo che a quel punto si fa prima a prendersi un Surface Pro 3 di Microsoft che parte da 800 euro (ma l'ho visto a 650-700 in offerta), che ha un pò meno memoria interna ma comunque una cpu Intel i3 che dovrebbe essere più performante dell'Atom, ed un display di 12 pollici (ovviamente full hd). Ad ogni modo era mio interesse testare Windows 8 su tablet, per poter toccare con mano la differenza con i tablet Android.
Il primo impatto con l'interfaccia da tablet di Windows 8 può essere devastante: un sacco di quadrati e rettangoli al posto del desktop e delle classiche icone, in poche parole la Metro UI, che ha bisogno di tempo per essere compresa ed utilizzata in maniera efficace. C'è una certa genialità nella Metro UI, eppure alla fine si torna sempre alla modalità desktop classica, che ha perso il menù Start, ma ha guadagnato una modalità interessante ed utile: la possibilità di affiancare due "viste" (ad esempio quella del desktop e quella dello store di Windows) in maniera da seguire 2 attività in contemporanea. In sostanza un multi-windows che avevo già visto su alcuni dispositivi Android Samsung, ma probabilmente copiato proprio da Windows 8. Anche la modalità per passare da un'app all'altra è interessante, basta uno swipe dal margine sinistro a quello destro, mentre per visualizzare tutte le app attive è suffciente uno swipe meno energico. Una funzionalità niente male, che farebbe comodo avere sui tablet Android. Per il resto un tablet del genere dà una sensazione strana: da un lato sai che hai a disposizione tutto il software compatibile per Windows, dunque Photoshop, Winamp, MS Office e compagnia bella, dall'altro se provi a cercare app sullo store di Windows ci si trova di fronte poche applicazioni, e pure costose. Se dunque di software ottimizzato per tablet non ce n'è moltissimo, c'è da dire che un tablet Windows è compatibile con il 99% dell'hardware esistente, purchè sia wifi, bluetooth o disponga di una porta usb, ed ovviamente ci siano i driver compatibili con Windows 8 (ci sono diverse periferiche non compatibili con i sistemi operativi più recenti, ad esempio stampanti, scanner, vecchie digital camera...).

A proposito di hardware, il Thinkpad Tablet ha vari accessori opzionali, acquistabili a parte (a caro prezzo): la dock, che di fatto aggiunge un paio di porte usb, una porta hdmi full size, una porta ethernet 10/100 e la possibilità di caricare la batteria molto più velocemente. Purtroppo non ho avuto modo di provarla, e dubito che lo farò perchè questo accessorio costa più di 100 euro. Presumo che svolga il suo sporco lavoro in maniera efficiente.

Altro accessorio indispensabile è la tastiera (bluetooth), con stand incorporato. Anche questo accessorio costa più di 100 euro, ma al contrario di quella del Surface non funge anche da cover, rendendo scomodo portarla con sè. Fortunatamente il mercato delle tastiere bluetooth per tablet è ampio: se proprio non si vuole spendere tanto si dovrebbe comunque trovare qualcosa di decente sotto i 50 euro. Meglio evitare le tastiere cinesi da 10-15 euro, poco affidabili e plasticose.

La penna è l'unico accessorio incluso nella confezione (ci mancherebbe che non lo fosse!), ed ha un alloggiamento già predisposto nel tablet, in modo da averla sempre a portata di mano. Il pannello supporta la rilevazione della pressione (utile ai disegnatori più esigenti), e, volendo, è possibile utilizzare penne Wacom perchè appunto il digitalizzatore è Wacom. Per quanto riguarda i software compatibili c'è da dire che Photoshop ci gira egregiamente, idem Gimp, per quanto non bene quanto il primo. Per qualche motivo Sketchbook di Autodesk si installa, ma poi non si può lavorarci, in quanto la zona in cui si dovrebbe poter disegnare appare distorta, il che è un peccato perchè è una buona applicazione (se funziona).

A completare l'elenco di accessori non poteva mancare la smart cover, che fa quello che uno immagina: protegge il tablet, fa da stand e mette in standy o risveglia dallo standy il tablet a seconda che si chiuda o si apra la cover. Anche in questo caso, come con la tastiera, non è necessario procurarsi necessariamente quella originale, perchè si possono risparmiare comunque un bel pò di soldi con quelle compatibili. Tra l'altro la smart cover originale sembra un pò troppo rigida per i miei gusti, e in modalità stand il tablet resta esattamente perpendicolare al piano d'appoggio, non proprio la posizione ideale per l'utilizzo, a mio avviso.

Confronto con un tablet Android
Credo che valga la pena confrontare questo tablet con il Galaxy Note 10.1 del 2012 di Samsung, per varie ragioni: hardware simile, data di uscita quasi la stessa (scarto di un anno), prezzo di uscita quasi simile (probabilmente il Galaxy Note costava un pò di meno), funzionalità molto simili e soprattutto perchè li possiedo entrambi. Per quanto riguarda fluidità potrei dire che praticamente i tablet se la giocano alla pari. Probabilmente Chrome mi è parso più reattivo sul tablet Lenovo, invece il client di Spotify pare più reattivo su Android, sebbene di poco. Il display del Galaxy Note sembra essere più brillante di quello Lenovo, con colori più vivi e brillanti (al confronto il tablet Lenovo sembra un pò smorto), ed in questo Samsung si è sempre dimostrata molto attenta, forse anche troppo, visto che molti esperti affermano che i colori sui dispositivi Samsung sembrano sempre un pò irreali.
Per quanto riguarda l'autonomia oserei dire che sono praticamente alla pari. Forse in standby il tablet Lenovo pare durare in più, probabilmente perchè è impostato per non fare nulla, o quasi.
Le cose si fanno più serie se confrontiamo il software disponibile per Android e per Windows: se prendiamo ad esempio Photoshop, ne esiste una versione per entrambi gli OS, quella Android costa 5-10 euro, a seconda che sia la versione per smartphone o tablet, quella per Windows intorno ai 10 euro...al mese! Un tempo la licenza di Photoshop per Windows/Mac costava centinaia di euro, Certo, il Photoshop a noleggio include il Creative Cloud, la possibilità di salvare i file sul cloud Adobe, ed ovviamente finchè si continua a pagare gli aggiornamenti sono gratuiti, e la versione desktop è certamente enormemente più complessa e completa di quella disponibile per tablet. Peccato che ancora nessuno non abbia pensato di portare Gimp su Android, sarebbe molto interessante (ovviamente con un'interfaccia adatta al touch screen), insieme ad applicazioni come Open/Libre Office.
C'è da notare che usare un tablet Windows in modalità desktop tramite interfaccia touch può essere un'esperienza alquanto frustrante, anche più di accedere tramite altri dispositivi touch ad un desktop (windows, ovviamente) remoto, ad esempio tramite Splashtop Remote. Certo, si dirà che l'interfaccia desktop non è pensata per essere utilizzata tramite touchscreen, ma la comodità di utilizzare un'interfaccia conosciuta è comunque impagabile. Tra l'altro non credo nemmeno ci siano applicazioni client ftp compatibili con l'interfaccia touch (ma potrei sbagliarmi).

Per concludere...
Negli ultimi mesi ho continuato ad utilizzare praticamente quotidianamente solo il mio fido tablet Android, che svolge le sue funzioni magnificamente, mentre quello Windows mi è parso ridondante, già possedendo un portatile su cui faccio la maggior parte delle cose (lavoro, svago, gioco...), ed avere un tablet Windows non mi è sembrato un vantaggio come inizialmente pensavo, anzi. E dire che Android non è perfetto, e molti lo criticano come sistema operativo non molto adatto per i tablet, però funziona, i compiti che deve svolgere li svolge, le app che mi servono ci sono, e non mancano diversi giochi, per un occasionale svago. In sostanza i tablet Windows non sono ancora abbastanza intuitivi per un utilizzo da tablet (e forse non lo saranno mai), mentre l'eccessiva invadenza della Metro UI nella versione desktop lo rende frustrante anche su PC, tanto da rendere necessario installare Classic Shell, che praticamente ci riporta a Windows 7.
Alla domanda "meglio un tablet windows o android?", personalmente non posso che consigliare il secondo, per tutta la serie di motivi illustrati in questo post. A meno di qualche esigenza particolare, al momento Windows su tablet NON vale la candela!

domenica 3 maggio 2015

A caval donato...

...non si guarda in bocca (e nemmeno nel culo, se per questo!). Orbene, vorrei parlare oggi di una piaga che si sta diffondendo in tutto l'orbe terracqueo, quella dei questuanti che chiedono insistentemente un obolo, ma non si accontentano di quello che il mio (o vostro) buon cuore decide di donare, ma anzi incalzano, se gli dai 2 chiedono 5, se gli dai 5 chiedono 10, se gli dai 10 chiedono di firmare per una donazione mensile tramite RID!! Ovviamente non sto parlando degli accattoni agli angoli delle strade, ma di quelli che "lavorano" per onlus ed associazioni no profit varie, variamente oneste e variamente composite. In verità non è nemmeno corretto dire che lavorano "per" le onlus, ma più spesso si tratta di personale esterno, al soldo di aziende senza scrupoli che si occupano di reclutare "dialogatori" (così si chiamano i "professionisti della questua"), che logicamente si prendono una percentuale sulle somme incassate, percentuali che salgono se si riesce a convincere, grazie al dialogo, appunto, a donare una somma mensile con trattenuta direttamente sul conto corrente. Molto comodo, direi, soprattutto per le onlus e per i dialogatori. Essendo quella del dialogatore diventata un'opportunità di lavoro remunerativa, era logico aspettarsi che degli individui senza scrupoli fiutassero le opportunità di business e si occupassero di reclutare giovini più o meno inesperti per convincere le persone a scucire il denaro. A me non frega se queste persone lavorano per raccogliere soldi per associazioni vere o inventate, legittime o meno, a me interessa come viene gestito l'approccio e soprattutto quanto insistenti possono diventare questi questuanti. Detto in altri termini, a me non interessa la causa, mi interessa che ti levi dai coglioni il prima possibile, e per questo sono disposto a darti qualche spicciolo (un paio di euro), ma non di più. Se mi chiedi di più rischi l'effetto contrario, ovvero che non ti do NULLA, ed amici (più o meno) come prima!

Odio insomma chi cerca di incalzarmi per cercare di ottenere di più, quando dovrebbe essere evidente che già quel paio di euro che gli dò è già tanto!! E' un pò come l'insistenza dei commessi del Game Stop che ti propongo la "protezione" sui giochi acquistati, perchè di fatto sono soldi facili che gli entrano in saccoccia, a fronte di un servizio praticamente inutile (chi volete che rovini un gioco a tal punto da renderlo inutilizzabile? Forse i bambini sotto i 5 anni...).

L'anno scorso per poco non ho menato uno di questi giovani dialogatori perchè, credendo di fare una battuta simpatica sulla mia stazza, cercava di attaccare bottone...Fortuna che sono tendenzialmente pacifista, però se l'è vista brutta, per qualche secondo. Non è mai una buona idea ironizzare sul fisico altrui, perchè se a costui girano le scatole poi rischi brutto!

Idem non è una buona idea cercare di fregare le persone, come fa qualche venditore porta a porta che cerca di far firmare in maniera subdola contratti per cambiare gestore elettrico/telefonico. Per non parlare dei call center che chiamano ogni giorno, offrendo una vasta gamma di prodotti/servizi. Ormai non si sa più come mandarli affanculo in maniera educata!

In ogni caso non è MAI una buona idea da parte loro stare a sindacare su ciò che gli si dà, che sia un obolo o che sia una porta in faccia, non trovo giusto che chiedano di più! Anzi, lo trovo del tutto fuori luogo, anche perchè poco è sempre meglio di niente. Quindi non rompete i maroni per avere di più, perchè alla fine a tirar troppo la corda si rischia che si spezzi! Imparate dai veri mendicanti, che fanno finta di ringraziare anche se gli dai 1-2 centesimi, che poi tanto a fine giornata riescono comunque a rimediare 50-100 euro, e poi li cambiano nei supermarket o li depositano in banca*!! Oppure, cari questuanti a noleggio, lasciate perdere, cambiate lavoro, eclissatevi, che tanto non c'è futuro in questo settore!

Il mitico caval donato, a cui non si dovrebbe vedere in bocca!



*quello della banca ovviamente è un iperbole, mentre è vero che vanno nei supermercati a farsi cambiare gli spiccioli

domenica 19 aprile 2015

Alt! Dogana

Mettiamo caso abbiate dei parenti fuori UE, che decidano di spedirvi dei regali di tanto in tanto, mettiamo caso che la dogana intercetti i pacchi regalo, mettiamo pure il caso che decida di far pagare al destinatario i benedetti dazi doganali. Mettiamo pure il caso che vi siate rotti di pagare questi dazi, ma vi sembra scortese dire ai parenti che i loro regali vi costano quasi più soldi di quanto costerebbe acquistare la stessa merce in UE, che fare, allora?
Sinceramente non ho trovato una risposta valida, ancora: sul sito dell'agenzia delle dogane riportano nelle FAQ la seguente risposta, alla domanda se si deve pagare il dazio anche sui regali:

"Sotto il profilo doganale,la normativa in vigore prevede la franchigia dai diritti all'importazione quando:
  • la spedizione avviene da un privato ad un privato
  • sia priva di carattere commerciale
  • sia effettuata a titolo gratuito
  • non superi i 45 Euro per spedizione"
In buona sostanza se gli ispettori doganali sospettano che il valore della merce contenuta in un pacco regalo supera i 45 euro, o comunque chi spedisce dichiara un valore superiore, siete fottuti, dovete pagare!
Non solo si paga dunque l'iva sul valore della merce, ma pure le spese di sdoganamento (5,50 euro), cosa assurda, perchè l'iva o vat che dir si voglia un privato già la paga nel paese d'origine. Che senso ha farla pagare 2 volte, dunque? Differente è il caso di un italiano che acquisti all'estero, l'iva in genere non la paga nel paese dove effettua l'acquisto, giustamente la dovrebbe pagare nel suo paese. Dovrebbe, perchè magari in passato, o anche ora, si riesce in qualche maniera ad evitare di pagare pesanti dazi ed iva. La cosa divertente è che milioni di oggetti provenienti dalla Cina invece non sono soggetti al pagamento di questi dazi, perchè appunto sotto la franchigia o non viene nemmeno controllato che il valore dichiarato corrisponda a quello effettivo! E questo ho potuto verificarlo acquistando diverse volte oggetti proprio dall'Oriente per importi minimi, di 10-20 euro al massimo, solitamente oggetti che stanno in pacchetti piccoli, tra l'altro. Se, per assurdo, nel pacchetto ci fosse un diamante, ed il valore dichiarato fosse di 44 euro, nessuna tassa sarebbe dovuta, nessun dazio sarebbe richiesto.
Ad ogni modo ci sono un sacco di piccole transazioni che in questo modo sfuggono ai dazi, probabilmente milioni di euro all'anno, dunque non deve stupire se poi si rifanno su chi onestamente dichiara il valore reale del pacco. Senza contare che se fai pagare (troppi) dazi alle merci provenienti dalla Cina gli acquirenti finiscono con il stufarsi, e non comprare più dalla Cina perchè non più conveniente. In pratica si tratta di un'evasione dell'iva in piena regola. Ciò che è peggio è che i commercianti cinesi fanno concorrenza sleale ai commercianti europei. Ovviamente non è saggio far incazzare la Cina, visto che ci tiene praticamente per le palle (per colpa nostra, sia chiaro).
Personalmente non ho problemi a pagare il dovuto, ma solo in caso di transazioni tra me ed un'azienda. Non vedo perchè dover pagare se acquisto da privati, merce per qualsiasi valore. Soprattutto non vedo perchè dover pagare tasse per un REGALO! Non conosco la situazione in altre parti del mondo, ma dubito che se io mandassi un pacco a qualche mio parente d'America questo finirebbe per pagarci qualcosa...o no?

domenica 22 marzo 2015

Come riprodurre le canzoni da Google/Play Music su qualsiasi player Android: GMusicFS (richiede il ROOT)

Chi ha un dispositivo Android probabilmente saprà che tramite un account Google può uploadare fino a 50000 canzoni sul cloud (erano 5000 fino a poco tempo fa), a gratis, il che non è affatto male se consideriamo che 500 canzoni equivalgono a circa 40 ore di musica, se supponiamo una media di 5 minuti a canzone, il che, portato a 50 mila significa più di 150 giorni di musica ininterrotta! Se a qualcuno possono sembrare poca cosa, si possono sempre creare più account Google e moltiplicare dunque le canzoni uploadabili sul cloud, ma suppongo che pochi ne sentiranno il bisogno.
Purtroppo l'unico modo per accedervi sia su mobile che su desktop è attraverso l'app apposita su Google, che non è il massimo della vita: si possono votare le canzoni, ma solo "mi piace" o "non mi piace" (un passo avanti comunque rispetto a Facebook, dove tutti i post o lasciano indifferenti o devono per forza piacere!), non si possono creare playlist intelligenti a piacere, non si possono navigare le collezioni musicali "per cartelle". Per il resto è un buon player, ma queste limitazioni lo rendono a volte poco appetibile, a meno che non si voglia appunto effettuare lo streaming delle canzoni salvate sul cloud, nel qual caso diventa indispensabile! Per gli ascoltatori di musica più esigenti, tuttavia, c'è un'altra possibilità: se infatti il proprio dispositivo Android dispone dei permessi di ROOT è possibile "montare" il file system remoto nel sistema, in pratica fare credere ai player musicali che i file presenti sui server di Google in realtà siano presenti sullo smartphone/tablet. Nulla di particolarmente sorprendente o nuovo (è almeno dagli anni '80 che è possibile farlo), ma il fatto di poterlo fare in maniera semplice con un'app apposita rende la cosa alla portata di un ampio pubblico. GMusicFS permette infatti tutto ciò, l'unico lato negativo è che bisogna avere i permessi di root sul proprio dispositivo, il che non è sempre alla portata (tecnica) di tutti, e, soprattutto, può voler dire perdere la garanzia, quindi in caso di malfunzionamenti o se lo smartphone/tablet non dà più segni di vita ci si può scordare l'assistenza gratuita, purtroppo. Tuttavia i vantaggi di avere un dispositivo "rootato" possono essere molteplici, in generale un maggiore accesso alle risorse (che siano software o hardware) dei propri dispositivi.

Ecco infine un breve filmato che mostra la funzionalità di questa piccola ma potente app:

venerdì 20 marzo 2015

Come (non) riparare un tablet android

Di recente il tablet di un mio amico ha deciso di non voler più avviarsi, era fermo al boot, con la scritta "Acet" che lampeggiava sullo schermo. Un tipico caso di bootloop, dissi tra me e me. Elementare, basta riflashare un firmware valido, e tutto tornerà a posto.
Quanto mi sbagliavo!
Dopo aver scaricato mille mila firmware per l'Acer Iconia Tab A500 (detto anche in breve Acer A500), non restava altro che copiare i file sulla micro-sd.
Facile come bere un bicchier d'acqua, no? Beh, non proprio...La cosa interessante (che sapevo comunque già) è che la recovery originale leggeva solo micro-sd sotto i 4 giga, e la più piccola che avevo sotto mano era di 8! EVVIVONA! Per la cronaca, l'unico "messaggio" di errore che appariva era il classico robottino di android kaputt (vedere l'immagine sotto)
Da quel che ho capito il robottino appare così quando il firmware non è quello adatto, o quando non riesce a trovarlo (per qualunque motivo, incluso il fatto che in recovery mode il sistema non riesce a leggere i file contenuti nella micro-sd). Va da sè che uno che non conosceva il limite dei 2/4 giga qua tirava già bestemmioni, perchè vedendo un'immagine del genere immaginava chissà quali sciagure...
Fortunatamente non era il mio caso: recuperata una micro-sd da 2 giga, cercavo dunque di ripristinare questo sciagurato tablet (che pure ormai aveva più di 3 anni e mezzo sul groppone).
Purtroppo il processo di flashing si fermava sempre al 20-25%, il che mi faceva pensare a qualche problema alla memoria interna (in fondo le possibilità che fosse danneggiata non era così remota). Dato che però non avevo idea di come procedere, prima controllai sul web se c'era qualche altro modo per flashare il firmware. Qualcosa c'era, infatti, ma occorreva il cpuid del tablet, che era accessibile solo se il tablet funzionava, o in apx mode (roba inventata a quanto pare da Nvidia-proprio l'azienda delle schede video-per i suoi chipset Tegra), tramite un programmino compilato sotto Linux!! In pratica, se il tablet andava in apx mode, ero a cavallo. Già le manovre per farlo andare in quella modalità sono esilaranti: tenere premuto reset per 3-4 secondi mentre si preme anche il tasto start, rilasciare il tasto reset e dopo 1 secondo rilasciare anche il tasto start!! FACILE, NO???
Se piglio il sadico che ha inventato questa procedura...
Ad ogni modo, in qualche maniera io ed io mio amico riuscimmo a recuperare il cpuid, Dopo averlo giustamente convertito in SBK (perchè così voleva il software A500 APX Flash), ho potuto constatare che il processo di flashing si fermava sempre allo stesso punto (vedi immagine)
In buona sostanza questo non faceva altro che confermare i miei sospetti sulla memoria interna. Sospetti che furono confermati una volta installata una custom recovery, che in effetti dava qualche messaggio in più rispetto alla recovery originale (ovvero che non riusciva a trovare la memoria interna).

A questo punto ero in un vicolo cieco. Un problema hardware di tale portata sembrava al di là delle mie capacità tecniche, e comunque una riparazione presso un centro assistenza sarebbe costata quasi certamente almeno metà del valore di un tablet nuovo (Samsung Galaxy Tab 4 a 200 euro in offerta). 
Se non che, cercando bene in rete, giunsi a questo post su XDA, che di fatto consigliava di mettere la scheda madre in forno a 200°, per al massimo 5 minuti, e poi servire caldo! (vabbè, l'ultimo passo forse non è obbligatorio...). Visto che il tablet era comunque inutilizzabile (avevo provato anche a vedere se si poteva avviare da micro-sd o da usb, ma nulla...), decisi che alla fine un tentativo si poteva anche farlo. Diamine, perchè no, mi dissi!
Pertanto disassemblai il tablet, avvolsi la motherboard in un pò di carta stagnola (come consigliato nel post), e misi il tutto nel forno. Dato che era una giornata piuttosto fredda lasciai a riscaldare per 15-20 minuti, in fondo un pò di calore non poteva fare bene* a quei poveri circuiti integrati e chip...
Dopo aver "sfornato" la scheda madre, schiacciai con un cacciavite, in maniera delicata, tutti i chip, come consigliato sul post di XDA, e poi lasciai a raffreddare. Dopo aver ricollegato il tutto la prima sorpresa: il tablet si avviava ancora! Miracolo, non avevo fottuto (ancora) la scheda!
Ovviamente il tablet andava ancora in bootloop, ma dovevo ancora verificare se la NAND ora funzionava! Utilizzando il fido A500 APX Flash provai a flashare un firmware qualunque, fosse anche il più vecchio disponibile (in fondo l'importante era che si riuscisse a flashare qualcosa). Con mio grande stupore, questa volta il processo arrivò al 100%, ma ancora meglio, una volta riavviato il tablet, finalmente si avviò pure Android! Libidine! Doppia Libidine! Libidine...vabbè, avrete capito..
Felice come una pasqua, telefono al mio amico, ed il giorno successivo lo porto pure in giro con me, tanto per strapazzarlo un pò. Dopo oltre 24 ore che funziona egregiamente decido che era il momento di aggiornarlo a KitKat (Android 4.4), tramite custom firmware, che lasciarlo alla 3.2 sembrava brutto. E qua ricominciano i casini: dopo varie vicissitudini installo una custom recovery, nuovo bootloader e via con il flashing...Ma il processo si interrompe a meno della metà, ed al riavvio tramite recovery scopro che il sistema non rileva più la memoria interna! Ero di nuovo nella situazione iniziale...
Fortunatamente leggendo il post di cui sopra qualcuno scriveva di aver avuto anche lui questo problema, ma di averlo risolto rimettendo la scheda in forno. Niente di più semplice, insomma, fatto una volta, si può rifare 100 volte!
Ecco, in teoria è così. Ma come al solito tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. E di solito è un mare in burrasca, e tu non sai nuotare!
In breve, stavolta decisi di riscaldare per bene il forno, tipo per mezz'ora, ma non avendo il suddetto forno uno straccio di termometro era un pò un volo alla cieca...Secondo stime postume potrei essere arrivato a 300-400° (ovvero il doppio della temperatura raccomandata). 5 minuti dopo avevo una piastra madre ben arroventata, pure troppo, e qualche decina di minuti dopo scoprii che suddetta piastra non si accendeva nemmeno più! Avete presente quando preparate l'arrosto e vi si brucia? Ecco, mi sentivo come l'arrosto...
La morale di questa storia qual è? In primis non dare per scontato nulla: ad un successo inatteso può sempre seguire un insuccesso altrettanto inatteso e soprattutto mortificante. Inoltre un insuccesso può sempre essere d'insegnamento per il futuro (o per altre persone), perchè se ci pensiamo se siamo arrivati a questo punto è grazie ai successi ma soprattutto agli insuccessi di molte, moltissime persone!

Un'altra nota finale: riparare un qualsiasi dispositivo elettronico spesso non è banale, occorre una certa perizia, occorre sempre fare attenzione, che qualche cagata la si combina sempre, specie se si sottovalutano alcune variabili (nel mio caso il calore del forno).

*in realtà il calore è nemico di tutti i dispositivi elettronici, altrimenti non metterebbero quelle ventole su pc, Xbox, Playstation (ed a volte pure sui televisori!)