domenica 23 ottobre 2016

La lentezza dei dispositivi Android: mito o realtà?

Molti utenti si lamentano un po' da sempre di (micro) lag sui propri dispositivi android sin dalle prime versioni di questo sistema operativo, cosa vera soprattutto per quei smartphone e tablet più economici. La poca ottimizzazione e l'hardware non troppo prestante possono influire parecchio sulle prestazioni di un dispositivo: pretendere che uno smartphone da 100 euro si comporti bene come uno da 600-700 sarebbe assurdo, ma come la mettiamo con le prestazioni di dispositivi che un tempo erano top di gamma, nel tempo? In teoria dovrebbe filare tutto liscio...o no?
La risposta potrebbe non essere così scontata.
Riporto qui quello che mi è successo con un tablet Galaxy Note 10.1 modello 2012, acquistato nel 2013 nuovo di zecca, con sistema operativo Ice Cream Sandwich  (Android 4.0.3) successivamente aggiornato manualmente a KitKat (Android 4.4.2). I problemi prestazionali sono sopraggiunti  dopo l'aggiornamento, in particolar modo quando ho cominciato a riempire la memoria interna, installando app e giochi. Ad un certo punto sono arrivato al punto in cui il sistema non era più utilizzabile, e spesso ero costretto a riavviare il tablet. La cosa peggiore che avevo notato è che la velocità di scrittura sulla memoria interna era davvero infima, poco più di 1 mb/s, decisamente troppo poco per avere un sistema sufficientemente reattivo (ricordiamo che le app ed il sistema operativo necessitano continuamente di scrivere e leggere dati da e sulla memoria. In pratica un problema molto simile (o forse è proprio lo stesso) a quello che affliggeva il tablet Nexus 7 del 2012 (il primo modello, insomma). Fortunatamente il problema, almeno sul mio Galaxy Note, sembra facilmente risolvibile, anche se ciò comporta il dover ripristinare il dispositivo, ovvero formattare tutto lasciando solo il sistema operativo e le app di sistema. Una cosa non molto dissimile da quello che si faceva con Windows anni fa (e talvolta si fa ancora).
Indubbiamente ripristinare il sistema è una seccatura, perché significa eliminare tutti i dati presenti nella memoria interna (ecco perché è ancora importante avere la possibilità di inserire una micro-sd nel proprio dispositivo dove salvare dati come musica, video e foto), ma per fortuna Android negli ultimi anni si è evoluto molto, tanto che ripristinando un dispositivo al primo riavvio, inserendo i dati dell'account Google, vengono scaricate ed installate automaticamente la maggior parte delle app e dei giochi installate in precedenza. Ancora meglio, alcuni giochi ed alcune app prevedono la possibilità di salvare dati sul cloud di Google o su altri cloud, in modo da ritrovarsi con i dati salvati automaticamente (cosa che fa ad esempio Photoshop Touch, che permette di salvare le immagini elaborate nel cloud di Adobe).
Al momento dunque il tablet funziona molto meglio di prima, resta da vedere per quanto tempo. Nel dubbio meglio evitare di installare (e disinstallare) troppe schifezze, come ho imparato a fare su Windows da oltre 15 anni a questa parte.

C'è da aggiungere anche che le più recenti versioni di Android hanno di sicuro mitigato di molto questo tipo di problemi, inoltre molti cambiano tablet o smartphone anche più di una volta all'anno, per provare diversi dispositivi, ad esempio. Per chi invece come me non ha molti fondi a disposizione, o comunque non sente la necessità di cambiare spesso i propri dispositivi portatili, un modo per avere un dispositivo sempre aggiornato ed in forma è quello di flashare rom alternative, ovvero installare sul dispositivo una versione di Android ottimizzata da qualche sviluppatore indipendente, anziché dall'azienda che ha prodotto lo smartphone o tablet (che sia Samsung, Asus, LG, HTC od altri). Essendo versioni non ufficiali di solito viene a decadere la garanzia sul prodotto (ma per dispositivi più vecchi di 2 anni non è certo un problema): la maggior parte degli utenti però spesso non ricorre a rom alternative perché è una procedura non esente da rischi al 100% e non sempre è "user friendly", o comunque non user friendly abbastanza per gli utenti meno tecnofili.

Da questo punto di vista sembra ineccepibile il modus operandi di Apple, che garantisce aggiornamenti software fino a 5 anni per i suoi dispositivi, spesso più del doppio rispetto alla concorrenza, e questa è una di quelle cose che sicuramente non dispiace a molti utenti (seppure a molti altri non importa molto, basta che funzioni bene e che non dia troppe noie). Il lato negativo della medaglia è che i dispositivi Apple costano caruccio, e spesso per meno della metà del prezzo si può acquistare un dispositivo Android che va altrettanto bene e capace di durare più della metà di quello che viene supportato uno Apple. E' il caso ad esempio del mio Samsung Galaxy Note 2, acquistato (usato) a 350 euro ed ancora oggi funzionante (seppure non più utilizzato da quasi 2 mesi), e sostituito da uno smartphone che costa circa 250 euro (nuovo), ma che va molto più veloce del Galaxy Note 2, ed in generale è migliore sotto tutti gli aspetti (eccetto il pennino, quello purtroppo manca). E fra 3 anni non è escluso che si possa trovare qualche smartphone migliore di quello che ho oggi sotto i 200 euro!

Per riassumere (e non divagare troppo): le vecchie versioni di Android soffrivano di bug più o meno gravi che spesso andavano ad impattare anche in maniera pesante sulle prestazioni del proprio dispositivo. La buona notizia è che le versioni più recenti hanno eliminato gran parte di quei bug, la cattiva notizia è chi ha ancora dispositivi di 2-3 anni fa si ritrova ancora oggi con diversi problemi: lag, impuntamenti, crash di applicazioni e tutte altre cose poco piacevoli, ma ci sono diverse soluzioni, come visto:
1) fare attenzione a non riempire eccessivamente la memoria interna
2) evitare di installare troppe app che si avviano automaticamente all'avvio del dispositivo
3) in mancanza di un aggiornamento ufficiale del sistema operativo, cercare, se esiste, una rom alternativa per il proprio dispositivo. Se si mastica abbastanza bene l'inglese è possibile trovare molto materiale sui forum di xda o eventualmente sui forum di siti come AndroidWorld, vi si possono trovare molti utenti preparati e pronti a dare una mano, per qualsiasi problema si possa avere con il proprio dispositivo, o anche se si vuole semplicemente un consiglio sul dispositivo da acquistare.
4) in alternativa, se si è disperati per la lentezza del proprio dispositivo l'estrema misura è quella di ripristinare i dati di fabbrica. Va da sè che farlo ogni 6 mesi o una volta all'anno può essere tollerabile, se si è costretti a farlo una volta al mese o peggio allora significa una sola cosa: il dispositivo è scadente o ha qualche serio problema hardware/software!
5) non dimenticare mai che uno smartphone da 100 euro non potrà mai andare bene come uno da 700, e dunque non aspettarsi troppo per non rimanere delusi. Bisogna essere anche consci che talvolta spendendo anche solo 20 o 30 euro in più si può acquistare un dispositivo di gran lunga migliore. In questo caso, prima dell'acquisto è sempre meglio chiedere a qualcuno più esperto, possibilmente NON il venditore presso cui comprerete lo smartphone, per ovvi motivi!