giovedì 23 marzo 2017

[VIDEOGAMES] Super Mario Scappa!!

Quando un'azienda come Nintendo si mette in testa di portare i suoi franchise di maggior successo su altre piattaforme in prima persona uno si immagina che il risultato finale sarà all'altezza dei giochi originali, che non sarà solo una maniera per fare soldi facili, insomma. Per 10 euro in fondo ci si aspettava qualcosa di vagamente simile all'esperienza di Super Mario su console portatili come il DS ed il 3DS. Ed invece no, ci si ritrova di fronte ad un "gioco" in cui Mario corre da solo, scavalca i nemici da solo, salta piccoli ostacoli da solo...Le uniche interazioni del giocatore avvengono per saltare i fossati e per scalare 2 pareti vicine, niente di più, niente di meno. Siamo di fronte all'annichilazione del gameplay in favore di un'immediatezza che non vale il prezzo che Nintendo chiede: Super Mario Run è un gioco limitato pensato per essere giocato con una mano sola, un gioco essenzialmente pensato espressamente per i pendolari che viaggiano in treno in piedi, che hanno una sola mano libera, appunto (con l'altra mano ci si aggrappa agli appositi sostegni per non cadere), è l'apoteosi del gameplay sacrificato in nome della semplicità e dell'efficienza (nipponica?).
In sostanza non vale la pena perderci tempo, non vale la pena nemmeno scaricarlo per provarlo, se questo è il meglio di cui è capace Nintendo in ambito mobile arridatece Flappy Bird, che almeno aveva la scusa di essere realizzato da uno sviluppatore indipendente!!



Seriamente, se volete un platform ben fatto giocate a Giana Sisters, piuttosto!

mercoledì 15 marzo 2017

[VIDEOGAMES] I giochi "musou" non realizzati dalla Koei-Tecmo

Come forse tutti sanno (e chi non lo sa si informi), i giochi "musou" sono quegli hack'n slash/beat'em up in cui bisogna sconfiggere orde ed orde di nemici dall'intelligenza artificiale ridottissima, quasi quanto quella di un leghista, insomma, e poi procedere a sconfiggere il classico "boss di fine livello" super-potenziato. Tali meccaniche di gioco sono evidenti in particolar modo nei giochi della Koei-Tecmo (un tempo nota solo come Koei), in particolar modo il primo gioco a farne uso fu Dynasty Warriors 2, uscito per PS2 (il primo Dynasty Warriors uscì su PS1, ed era un gioco di combattimento 3D 1 contro 1). Con il tempo siamo arrivati a Dynasty Warriors 8, e vari spin-off e derivati, senza contare i giochi su licenza come Ken's Rage, One Piece Pirate Warriors, Hyrule Warriors, Arslan the Warriors of Legend, ed altri ancora, tutti sviluppati da Omega Force, che in pratica è il team di sviluppo principale di Koei-Tecmo (altro team importante è il Team Ninja, che negli anni ha sviluppato Ninja Gaiden).

Logicamente il successo di questo genere di giochi in tutto il mondo (ma soprattutto in Giappone) ha fatto sì che altre software house seguissero la strada battuta da Omega Force.


Wars & Warriors: Giovanna D'Arco (2004)
Questo è un gioco di strategia in tempo reale e di azione, ma può essere anche affrontato come fosse un "musou" qualsiasi, giocando uno contro molti soldati nemici, cosa che all'epoca ho fatto perché non sapevo come mantenere in vita le mie truppe di supporto! Interessante il fatto che non sapevo neppure della parte strategica con cannoni ed altre armi d'assedio...Di fatto assomiglia parecchio alla serie Dynasty Warriors per via di boss di fine livello molto più forti e letali degli altri soldati, e per il fatto di poter utilizzare devasti combo un volta riempita l'apposita barra d'energia. Uscito solo per Windows, questo gioco rimane a distanza di anni, e nonostante molti difetti, piuttosto valido.


La serie "Sengoku Basara" (2005 - oggi)
Creata da Capcom, la serie è affine a Samurai Warriors di Koei Tecmo, in quanto ambientata negli stessi periodi storici, con diversi personaggi realmente esistiti in comune (ad esempio Nobunaga Oda, Yukimura Sanada...). Il gameplay delle 2 serie è apparentemente molto simile, ma giocandole si avverte chiaramente una differenza (difficile da spiegare a parole). Il primo Sengoku Basara fu portato in occidente con il nome Devil Kings, cambiando nomi, storie e ambientazioni, trasformando insomma il contesto storico del gioco in un contesto fantasy. Probabilmente per questo le vendite in occidente non furono molto elevate, e Sengoku Basara 2 non venne rilasciato, purtroppo, al di fuori del Giappone


Appena nel 2010 la serie Sengoku Basara approdò finalmente anche in occidente, con il terzo episodio della saga, ribattezzato "Samurai Heroes", su PS3 e Wii. In Giappone fu un moderato successo: 500 mila copie vendute nel solo 2010, cosa che ovviamente convinse Capcom a continuare la serie nel 2014 con Sengoku Basara 4 e nel 2016 con lo spin-off "Sanada Yukimura-den" (entrambi i titoli non sono arrivati in Europa o in America). Di Sengoku Basara sono stati prodotti anche 2 giochi per PSP, nel 2009 e nel 2011, soltanto in madrepatria.
Rispetto a Samurai Warriors la serie della Capcom ha riscontrato minor successo, purtroppo, ma resta comunque una valida alternativa ai giochi della Koei-Tecmo.


Demon Chaos (Ikusagami, 2005/2007)
Difficile dire da dove salti fuori un gioco come Demon Chaos, quale sia stato il progetto dietro questo gioco, cosa abbia convinto Konami a realizzarlo. Ambientato nel Giappone feudale del sedicesimo secolo, si gioca nei panni di una divinità guidata da una sacerdotessa il cui compito è sterminare gli spiriti ed i demoni malvagi. La particolarità di Demon Chaos risiede nel grande numero di nemici visualizzabili a schermo, fino a 65535 (che poi sarebbe 2 elevato alla 16), che per la PS2 non sono proprio scherzi! Questo gioco non ha ricevuto grandi voti da parte della critica e del pubblico, ma vale la pena darci un'occhiata, a mio avviso.


Ninety Nine Nights/N3 (2006-2010)
Solo 2 giochi all'attivo per questa serie semi-sconosciuta uscita su Xbox 360, ma si tratta comunque di 2 giochi più che validi, e chiaramente si ispirano a Dynasty Warriors per le meccaniche di gioco, sebbene N3 sia decisamente più difficile. Ambientato in un mondo fantasy in guerra (ovviamente, se fosse in pace non ci sarebbe neppure motivo di combattere!), il giocatore deve affrontare centinaia e centinaia di nemici contemporaneamente, non solo umani ma pure potenti draghi sputafuoco! 


Naruto Ultimate Ninja Impact (2011)
Poteva mancare un franchise come Naruto, in questa lista? Certo, poteva mancare, ed invece no: in esclusiva per la PSP di Sony, questo tie-in è un beat'em up 3D in cui bisogna affrontare molti ninja più o meno scarsi contemporaneamente, per arrivare al solito boss di fine livello ultra-potenziato. Non si tratta di un gioco memorabile, ma probabilmente piacerà ai fan della serie.


Saint Seiya: La Battaglia del Santuario (2012)
Teoricamente mettere insieme "I Cavalieri dello Zodiaco" e Dynasty Warriors poteva essere un'idea eccezionale, ma il videogame di Namco Bandai non riesce a raggiungere l'epicità di altri giochi simili, probabilmente perché chi l'ha realizzato non è riuscito a cogliere l'essenza dei giochi "musou" ed applicarla ad un franchise come "Saint Seiya". Noia totale dopo poche ore di gioco (non l'ho mai concluso), in pratica un'occasione perduta. Da notare che Namco Bandai nei giochi musou di One Piece si è invece affidata successivamente proprio a Omega Force per la loro realizzazione!



Tale of the Heroes: Twin Brave (2012)
Altro spin-off di una serie di tutt'altro genere, questo videogame esclusiva PSP ed ovviamente esclusiva giapponese prende i suoi personaggi da diversi giochi della serie, per realizzare un "musou" di stampo "fantasy" piuttosto divertente: la particolarità di questo gioco è che si gioca in coppia con un personaggio controllato dalla CPU, e si possono effettuare mosse speciali in coppia. Ovviamente ci sono parecchi personaggi giocabili, 15 coppie più 3 "cattivi", tutti sbloccabili terminando lo story mode dei vari personaggi. Purtroppo è disponibile solo in giapponese, ma c'è una traduzione amatoriale dei menù (ma non dei dialoghi della storia, purtroppo), che permette di effettuare operazioni come acquistare armi ed equipaggiamenti più potenti.


Senran Kagura Shinovi Versus & Estival Versus (2013-2016)
La serie originale "Senran Kagura" è piuttosto recente: la particolarità di questi giochi è che tutti i personaggi giocabili sono di sesso femminile, hanno attacchi devastanti che possono letteralmente denudare le avversarie (ovviamente le parti del corpo più intime sono censurate, ma non disperate, esistono anche delle nude mods per le versioni pc!), ed ovviamente ci sono tanti sottoposti da massacrare come più ci piace. In generale si tratta di 2 giochi in cui il gameplay è messo in secondo piano rispetto al "fanservice", tuttavia non sono proprio da buttare.


Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed (2015)
La serie Hyperdimension Neptunia è una serie rpg nata nel 2010, che ha conosciuto un certo successo sia in Giappone che in Occidente, tanto da generare dversi sequel e spin-off, tra i quali Action Unleashed e MegaTagmension Blanc +
Neptune vs Zombies. Entrambi i giochi sono caratterizzati da un gamplay stile "musou", in cui bisogna eliminare un sacco di nemici, fino ad arrivare al solito boss di fine livello. I nemici non sono umani nè umanoidi, sono tutti creature virtuali, quindi rispetto ad altri giochi simili può non dare la stessa "soddisfazione". Personalmente ho giocato solo al primo, e l'ho trovato abbastanza divertente,





Fate/Extella: The Umbral Star (2016)
Come Hyperdimension Neptunia U, anche Fate/Extella è uno spin-off di una serie di giochi dal genere completamente differente, in particolare può essere considerato il sequel di Fate/Extra. Pure non conoscendo nulla della serie "Fate" sono rimasto letteralmente affascinato dai trailer del gameplay mostrato all'E3 del 2016: mi è subito sembrato quanto di più simile a Dynasty Warriors ci fosse in circolazione, e non mi sono affatto sbagliato.


Gintama Rumble (2018)
Gintama Rumble è tratto da un manga/anime comico-demenziale (che però ha anche molti momenti seri e molti combattimenti). Uscito per PS4 e PS Vita all'inizio del 2018, si trova in inglese solo sulla console casalinga di Sony (su PS Vita c'è una patch, ma bisogna avere la console modificata). Di fatto è molto simile a Fate/Extella, visivamente i colpi hanno molti effetti speciali. Ci sono 3 modalità di gioco: le classiche "story mode" e "free mode" ed una modalità extra "illimitata", in cui ci si scontra contro diversi avversari a scelta. Quest'ultima modalità rappresenta quella più divertente, perché di fatto non vincolata alla storia del manga/anime come quella dello story mode (che fa uso di scene tratte dall'anime, tra l'altro, per le scene di intermezzo). Ci si chiederà a che pro continuare a giocare dopo aver terminato lo story mode: la risposta è semplice, giocando si possono accumulare bonus point per sbloccare varie abilità, che rendono il gioco molto più divertente (e facile, volendo). Se all'inizio infatti le abilità a nostra disposizione sono limitate, e talvolta è frustrante affrontare i boss di fine livello (che hanno una barra dell'energia molto estesa, e si difendono spesso e volentieri, quindi bisogna colpire duro!). 
I personaggi giocabili non sono tantissimi, una decina in totale, peccato che non abbiano reso giocabili anche certi boss di fine livello, avrebbe sicuramente aumentato la longevità. In ogni caso è interessante notare la varietà degli stili di combattimento dei vari personaggi: c'è chi è più veloce, chi è più forte, chi è più piacevole e facile da utilizzare, chi invece si vorrebbe evitare a tutti i costi, chi ha una barra della salute estesa e chi invece dopo pochi colpi (dei boss) rischia di fare una brutta fine! 
In definitiva un buon gioco in stile "musou", con l'unica pecca che trovarlo in inglese non è per nulla facile e scontato (la versione PS4 in inglese si trova solo su Play Asia, ad esempio).




Per ora mi fermo qui: se dovessi trovare/scoprire altri giochi interessanti assimilabili al genere "musou" aggiornerò questa lista, nel frattempo spero che possa essere utile a qualche altro appassionato di questo tipo di giochi!
Aggiornamento 01/04/2018: aggiunto "Gintama Rumble"

lunedì 13 marzo 2017

[VIDEOGAMES] Berserk & the Band of the Hawk - Le impressioni definitive

Ci sono giochi che una persona non giocherebbe nemmeno se fossero gratis, mentre ce ne sono altri comunque validi per cui non si è abbastanza motivati per spendere 40, 50, 60 o addirittura 70 euro (più eventuali DLC!). E questo gioco di Berserk, come si pone di fronte a questa filosofia?
Diciamo che, personalmente, non credo di aver buttato via i 39,90 euro spesi per la versione PS Vita, ma non mi sarebbe dispiaciuto aver speso qualcosa di meno, ad essere sincero. Non perché non sia un buon gioco, anzi, ma per una certa mancanza di "contenuti". E con contenuti non intendo i costumi in vendita come DLC a 3 euro cadauno, ma intendo più missioni (o meglio, più varietà nelle missioni) e più personaggi giocabili.
Per quanto riguarda le missioni bisogna ammettere che ci sono diverse tipologie: ad esempio in alcune bisogna scortare e proteggere civili inermi, in altre bisogna mettere in atto alcune strategie precise (ad esempio far scattare trappole), in altre ancora è sufficiente eliminare un sacco di nemici: insomma, c'è una certa varietà, anche se poi tutto si risolve in una mattanza più o meno insensata dei nemici e dei "boss di fine livello". Manca inoltre la possibilità di interagire maggiormente con l'ambiente (si possono distruggere vari oggetti presenti nei vari scenari, ma non tutti), anche se, fortunatamente, non siamo ai livelli del videogame di Berserk per Dreamcast, in cui ogni ambiente ristretto era uno strazio perché non ci permetteva di usare l'Ammazzadraghi di Guts liberamente: di fatto la spada rimbalzava realisticamente contro le pareti o altri ostacoli, rendendo quasi impossibile utilizzarla (in questo gioco invece non ci sono problematiche del genere). 

Altra faccenda "spinosa" è il numero di personaggi giocabili relativamente basso per un gioco di tipo "musou": in totale abbiamo infatti solo 8 personaggi giocabili, di cui alcuni hanno delle differenti versioni a seconda dell'età (ad esempio Guts prima di entrare nella Squadra dei Falchi, durante e dopo), ed alcuni hanno la possibilità di trasformarsi in una versione "mostruosa" o comunque più forte (Wyald, Zodd, Griffith e lo stesso Guts). Ovviamente alcuni personaggi non sono proprio il massimo: la streghetta Shierke non è troppo potente, Caska e Judeau sono veloci ma non fanno troppi danni, Serpico è discreto, ma solo quando entra in modalità "frenzy" (come Griffith base, del resto). Gran parte della fanbase è rimasta delusa dal fatto che non sia possibile utilizzare "Skull Knight" o altri personaggi molto forti, come ad esempio Shilat, Bascon, e diversi apostoli (oltre ai già citati Wyald e Zodd). Davvero un peccato, perché invece giochi One Piece Pirate Warriors prevedono molti più personaggi giocabili. Per ovviare a questo inconveniente alcuni fan hanno realizzato una modifica per la versione PS3 per poter utilizzare anche altri personaggi presenti nel gioco, come appunto Skull Knight e Grunbeld:


Purtroppo non ci sono ancora mod simili per la versione PC del gioco (per la versione PS Vita e PS4 ovviamente nulla da fare, visto che al momento non è possibile effettuare modifiche su questi giochi), anche se sembra che qualcuno ci stia lavorando!

Per concludere: nonostante i difetti riscontrati (alcuni dei quali sarebbero stati facilmente rimediabili) nel complesso Berserk & the Band of the Hawk è un gioco più che valido. Chi è fan dei giochi di tipo "musou" non ne rimarrà deluso. I soli fan del manga invece potrebbero non apprezzare particolarmente il gioco, tuttavia io consiglio di acquistarlo al primo calo di prezzo disponibile, visto che comunque è l'unico gioco di Berserk uscito in occidente in questo nuovo millennio, e poi usare Zodd(o) nella sua forma bestiale e Guts con l'armatura da berserker full power wtf! è comunque una goduria, poco da fare!

martedì 7 marzo 2017

Manga sickness 13: Quanto costano i diritti degli anime giapponesi?

Dopo aver saputo che Dynit non aveva intenzione di pubblicare una nuova collection della serie tv di Ranma 1/2 per il trentennale del manga, "a causa dell'elevata richiesta economica dei diritti", mi sorge spontanea una domanda: ma quanto costano questi diritti? E soprattutto quanto costano per serie tv vecchiotte come questa?
Per i non addetti ai lavori è una scatola nera, un mistero. L'unica cosa certa sono alcuni dati che si trovano in rete, che fanno riferimento ai costi di licensing per gli USA: ad esempio una serie di 24 episodi come Kurau - Phantom Memory costerebbe 960000$, mentre una di 13 come Jinki:Extend costerebbe 91000$! Mentre i diritti per il simulcast (proiezione in streaming in contemporanea a quella giapponese circa 1000-2000$ ad episodio, per salire in caso di serie più famose. 
Sappiamo che produrre un anime può costare parecchio, da 2 a 4 milioni di $ per una serie da 13 a 24 episodi, e sappiamo che spesso gli anime non vengono prodotti per generare profitto di per sé, ma più spesso per trainare le vendite dei manga da cui sono stati tratti (se è questo il caso). Per rifarsi della spesa a volte non è sufficiente nemmeno il passaggio televisivo e la vendita di dvd/bluray, figuriamoci la vendita di diritti all'estero (mettiamo costi 50000-100000$ per una serie  da 13-24 episodi). Tuttavia questo vale soprattutto per le serie nuove, visto che quelle vecchie si suppone abbiano già generato qualche profitto (se non è così allora vuol dire che l'intero mondo dell'animazione nipponica ha sempre lavorato in perdita da 40-50 anni a questa parte, cosa così assurda da risultare assai improbabile!), inoltre i costi di licensing dovrebbero essere inversamente proporzionali al tempo che passa, visto che un'opera è molto meno richiesta dal grande pubblico più tempo passa (eccetto alcune eccezioni), ed il diritto d'autore ha una durata prefissata (in genere 70 anni dalla morte dell'autore o dalla produzione dell'opera), quindi si dovrebbe andare da CENTO a ZERO più il tempo passa, anche se in alcuni casi si raggiunge un valore commerciale pari a zero già dopo 10-15 anni dalla pubblicazione (si veda l'abandonware, per questo). 
Tornando al discorso di Ranma 1/2, possiamo dire che senz'altro è una di quelle serie che negli anni '90 (e forse i primi anni del 2000) ha goduto di un certo successo in Italia, tuttavia il problema è che è una serie anche abbastanza lunga (161 episodi più alcuni OAV e film), e questo significa che un eventuale cofanetto non potrebbe costare poco (ad esempio 40 euro come il recente Samurai Champloo), quasi sicuramente potrebbe superare i 200 euro se non arrivare a 400. Sono cifre importanti, che non tutti si possono permettere o comunque vorrebbero spendere. Il che significa che non ci sarebbero vendite cospicue, e difficilmente chi lo pubblica rientrerebbe delle spese, in particolar modo se i costi per i diritti sono (relativamente) elevati. D'altro canto realtà come Netflix e Crunchyroll stanno pian piano soppiantando l'acquisto di materiale audiovisivo in funzione del pagamento mensile per poter vedere le serie preferite in streaming: nessuno dei 2 servizi offre per ora lo streaming di serie "vecchie", ma in futuro non si può mai dire. In ogni caso è anche una questione di comodità: lo streaming audio/video è di sicuro molto più comodo e versatile della riproduzione di un dvd/bluray, ed inoltre ci sono tutti i servizi connessi che i supporti fisici non hanno, come ad esempio la possibilità di ricevere dei consigli sulla base di quello che si è già visto/ascoltato. 
Insomma, pare proprio che non ci sia molta speranza per gli appassionati collezionisti di anime, anche se di recente sono usciti in edicola i dvd di serie "vetuste" come Yattaman (22 dvd a 9,90 euro l'uno!), ed in futuro dovrebbero uscire anche i dvd di diverse serie robotiche, come Daltanious, Danguard, Combattler V, God Sigma e General Daimos. Si tratta di serie anni '70, che sono rimaste nel cuore e nei ricordi di molte persone che le hanno guardate da piccoli, e dunque si punta sul fattore "amarcord", che nel caso di Ranma 1/2 probabilmente è meno sentito.
Che dire, forse vedremo una raccolta di dvd/bluray delle serie anni '90 tra 10-20 anni, quando Ranma sarà stato dimenticato da quasi tutti!

Tutti i personaggi di Ranma 1/2 (o la maggior parte di essi) racchiusi in un unico poster ad opera della sua autrice, Rumiko Takahashi