domenica 9 agosto 2015

Predestination: e se fossi il nonno di me stesso? (la non-recensione piena di spoiler)

Ho visto tutti i film dei fratelli Spierig, fino ad ora (beh, ne hanno fatto solo 3...), e devo dire che "Predestination" risulta molto probabilmente il migliore, forse anche grazie al fatto che il soggetto originale è tratto da un romanzo dello scrittore Rober A. Heinlein, noto al pubblico soprattutto per aver scritto "Fanteria dello spazio", da cui è stato tratto il film "Starship Troopers" del regista di Robocop. Ora, io non ho letto il romanzo originale (ma dopo la visione del film indubbiamente mi è venuta voglia), ma leggendo un pò in giro per la rete pare che ci siano alcune differenze, poche ma fondamentali (ad esempio non è presente il bombarolo folle...). Predestination è uno di quei film sui viaggi temporali piuttosto atipici ed estremi: cosa accadrebbe se per una serie di ragioni pazzesche cambiaste sesso, potreste tornare indietro nel tempo e finireste per innamorarvi di voi stessi prima del cambio di sesso? Il film risponde in maniera chiara e lapidaria: diventereste i genitori di voi stessi!! Paradosso temporale, insomma, molto improbabile, ma molto affascinante. Ora, la maggior parte delle persone potrebbe obbiettare che la trama si regge su una puttanata grande come una casa, eppure se stiamo al gioco e crediamo per un attimo che tutto ciò sia possibile, il film si incastra in maniera così perfetta da non farci più dubitare per un istante che quello che abbiamo visto sia o meno possibile, anche perchè altrimenti verrebbe meno la stessa esistenza delle vicende narrate nel film. E', in pratica, il serpente che si mangia la coda, noto anche come "uroboro".

Ethan Hawke, alla fine del film, che non c'ha capito un cazzo!
Mi rendo conto che la logica di quello che ho scritto può essere un pò debole, ma l'efficacia del film non sta nel fatto che noi crediamo a quello che vediamo, ma che ammettiamo che non possa essere andata diversamente, in quanto altrimenti il/la protagonista non sarebbe esistita.
Ma, ancora meglio, il film ci fa pure dubitare su una cosa che molti danno per scontato: si può davvero cambiare il (proprio) passato? Predestination fa intuire di no, visto che alla fine le cose vanno come dovevano andare, come sono già andate, il protagonista non riesce a migliorare la sua esistenza, per quanto (debolmente) ci provi...Ad esempio John riesce ad andare indietro nel tempo, con tutta l'intenzione di uccidere la persona che l'ha sedotta ed abbandonata, salvo scoprire con un certo raccapriccio di essere lui stesso quella persona! Colpo di scena...
Lui è John, che in realtà prima era Jane. Solo che è anche Ethan Hawke. Il quale è anche il "cattivo" del film...notevole!
Stessa situazione quando il barista (John con il volto ricostruito dopo l'incidente) torna indietro nel tempo, rapisce la figlia di Jane e John e la abbandona all'orfanotrofio, dove ha passato gli anni più brutti della sua vita. Però non può fare altrimenti, perchè sa che in caso contrario lui non potrebbe esistere. In pratica è l'artefice della sua stessa infelicità...Ancora peggio, nel finale, quando scopre di essere lui stesso il "Fizzle Bomber", il bombarolo folle che semina morte e distruzione, apparentemente lo fa per evitare tragedie più grandi. Il barista lo uccide, ma il film sotto intende che diventerà comunque Fizzle Bomber, a causa dei troppi viaggi nel tempo che gli hanno scombussolato la psiche, e comunque è costretto a diventarlo perchè altrimenti, ancora una volta, le cose devono andare come sono già accadute. Se John infatti non diventasse il bombarolo, metterebbe a rischio nuovamente la sua stessa esistenza, e perdebbe il senso della sua vita (lo scopo della sua vita era infatti fermare Fizzle Bomber), e verrebbe meno anche lo scopo del "Temporal Bureau". Lo stesso capo dell'ente governativo arriva ad affermare ad un certo punto che "hanno imparato molto da Fizzle Bomber". Un pò come dire che Batman non potrebbe esistere senza i criminali, o Superman senza i super-criminali.

Ethan Hawke da vecchio, nei panni del bombarolo folle, che in realtà mette bombe per salvare le vite di molte più persone di quelle che uccide. Mi pare ragionevole!
Al di là della questione dei viaggi del tempo e dei paradossi temporali, questo è un film che parla di solitudine e di ricerca della felicità, come si può evincere dalla frase finale detta da Ethan Hawke, sull'orlo del baratro psicologico dopo aver ucciso Fizzle Bomber (cioè sè stesso): "mi manchi da morire", detto a sè stesso più giovane (difficile dire se si riferisca al sè stesso femminile, maschile o entrambi). Considerando il fatto che è ben conscio che non possa tornare indietro nel tempo e vivere una vita felice insieme al sè stesso/a più giovane, altrimenti rischierebbe di mettere a repentaglio la sua stessa esistenza, si evince che l'esistenza di John/Jane è destinata a rimanere uno schifo per sempre.
Certamente John alla fine del film adesso ha uno scopo, quello di prevenire i crimini grazie al suo lavoro nel Temporal Bureau, e nel contempo ha pure uno sfuggente antagonista a cui dare la caccia (fizzle bomber), ed Ethan Hawke invece ha come scopo creare quell'antagonista, in maniera da dare senso al Temporal Bureau ed alla sua esistenza stessa. Ed a proposito di fizzle bomber, lui cerca di convincere il suo alter ego più giovane che in fondo ha salvato con i suoi attentati molte più persone di quelle che ha ucciso ma, per quanto verosimile possa essere, quale persona normale agirebbe in questo modo per salvare le vite altrui? Da un punto di vista estremamente razionale tutti sarebbero d'accordo, in fondo se la differenza tra vittime e persone salvate è positiva allora nessuno dovrebbe avere da ridire, giusto? Sbagliato, altrimenti non si spiegherebbe perchè si preferisce (dove c'è la pena di morte) aspettare la morte di un condannato a morte anzichè, ad esempio, utilizzare i suoi organi sani (se è il caso) per salvare diverse vite. L'esito in entrambi i casi sarebbe lo stesso (la morte del condannato), ma le implicazioni sarebbero molto differenti. Il fine giustifica i mezzi? I danni collaterali sono accettabili se fatti per una causa superiore? Logicamente non c'è una risposta universale, che vada cioè bene per tutti, ma del resto non è pensabile nemmeno accettare aprioristicamente il comandamento "non uccidere" come punto fermo. Nessuno di voi zombi ucciderebbe qualcuno che vi ha fatto soffrire (o voi, o i vostri cari) se avesse la possibilità di farla franca?*

*è la stessa domanda che fa il barista a John nel film

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