sabato 2 settembre 2023

Le amate/odiate videocassette - una breve cronistoria

 


Chi era già nato e abbastanza grande da usare un telecomando negli anni '80 e '90 (ed in parte anche i primi anni del 2000) certo si ricorderà delle malefiche VHS, le videocassette, tecnologia che permetteva di vedere e registrare video su nastro, estensione delle musicassette (o semplicemente cassette). Credo che ad un certo punto ci fosse almeno un videoregistratore in tutte le case italiane, così come c'era almeno una TV. A casa mia il videoregistratore arrivò credo alla fine degli anni '80, o inizio '90, non ricordo con esattezza, ma fu un ottimo acquisto, perché permetteva di registrare programmi (soprattutto film) che finivano spesso molto più tardi di quando dovevo andare a letto (in genere prima delle 10, se non proprio 9:30). Si dimostrava altresì utile quando si era via da casa e si voleva a tutti costi vedere poi un programma (in genere un cartone animato ovviamente), e per tutti quei programmi che in teoria si voleva rivedere più volte (come ad esempio dei concerti o il mitico Festivalbar). Ricordo che una volta andai in gita per quasi una settimana, e meno male che c'era il videoregistratore, altrimenti mi sarei perso le puntate di SLAYERS TRY che mi piaceva tanto. Altre volte dovevo aiutare mio padre in qualche lavoro nei campi, ed ecco che il videoregistratore era sempre utile, anche durante le vacanze estive. Eh già, non avevo tante VHS con film o altri programmi acquistate bei negozi specializzati, ma in compenso avevo un bel po' di VHS una volta vergini, piene di registrazioni. In realtà non erano tantissime all'inizio, perché costavano comunque un po' anche loro, ma mi limitavo a registrarci sopra all'occorrenza. Solo che, come mi accorsi poi col tempo, le VHS si rovinavano sia registrandoci sopra, sia solo guardandole anche una sola volta. Dopo una decina di volte il danno era già visibile. Figuriamoci dopo molte visioni e registrazioni. A volte poi il nastro veniva letteralmente "mangiato" dal videoregistratore, ed addio videocassetta (ed a volte anche videoregistratore!). Le VHS si confermarono un supporto poco affidabile sul lungo periodo, ma non c'era ancora di meglio, e non ci sarebbe stato ancora per molto. Nel 1996 era stato infine creato il DVD, supporto universale su disco che avrebbe dovuto sostituire la comoda, ma con fin troppi difetti, videocassetta (ed anche il laserdisc in Giappone). Il DVD però era, per il momento, un supporto di sola lettura, il che voleva dire che non avrebbe potuto sostituire interamente le VHS, almeno per il momento. Nei primi anni del 2000 ero molto ansioso di poter finalmente passare completamente al digitale, ma purtroppo non era così facile: i registratori digitali con hard disk costavano ancora parecchio, quelli con DVD intorno ai 100+€, e quello che comprai io era decisamente inaffidabile! Non solo a volte NOn registrava i programmi, ma poi dopo pochi mesi non si accese più. Dopo averlo fatto riparare in garanzia lo usai solo come lettore DVD (roba che costava 30€ o poco più all'epoca), e poi lo vendetti a 10€ anni dopo. Non ricordo nemmeno la marca, ma certamente era abbastanza atroce. A quel punto erano ormai gli anni in cui internet era abbastanza veloce per scaricare video in tempi ragionevoli, quindi se mi interessava vedere qualcosa potevo sempre trovarlo sul web, a quel punto. Il web diventò insomma una specie di videoregistratore on demand. Di lì a breve sarebbe arrivato il digitale terrestre, ovvero la TV digitale, in MPEG2 simile ai DVD, ed in seguito MPEG4, in alta definizione finalmente. Il digitale terrestre significava che spesso le TV potevano registrare il flusso audio/video su un hard disk o chiavetta USB esterna, cosa molto comoda. Ma c'erano dei problemi: a volte la TV doveva essere accesa per poter incominciare a  registrare, o non si spegneva automaticamente alla fine della programmazione. Inoltre, specie nelle TV più recenti, il file non poteva essere editato, in quanto riproducibile solo sulla TV da cui era stato registrato. Nelle TV più vecchie non c'è questo problema, è tutto libero, non c'è nulla di criptato, ma in quelle più recenti, per legge, i file devono essere criptati (ore prevenire la pirateria). Nel frattempo i malandrini dello streaming pirata però non hanno tanti problemi a condividere contenuti video in teoria protetti. 

Era comodo registrare e salvare i programmi preferiti in formato digitale MPEG2: ci sono infatti diversi programmi in grado di tagliare ed incollare spezzoni video senza perdita di qualità ed in maniera veloce. Cosa che invece non è possibile fare con le VHS ovviamente: è possibile realizzare una copia da videoregistratore a videoregistratore, con una certa perdita di qualità, si intende, a velocità normale di solito. Ecco, perché se c'era una cosa che faceva imbufalire gli utenti era la progressiva perdita di qualità: un file MPEG2 o un disco DVD si può riprodurre un milione di volte, ed ogni volta la qualità rimane la stessa, mentre una VHS riprodotta anche solo una dozzina di volte diventava più o meno inguardabile. Il nastro si rovinava progressivamente sempre più. Anche con le musicassette era così, ma in proporzione sembravano più resistenti.

Ad un certo punto della mia vita decisi pure di tentare di archiviare digitalmente la marea di VHS registrate che avevo: un'impresa titanica, ed abbastanza inutile tutto considerato, perché la maggior parte di ciò che volevo digitalizzare sarebbe stato comunque disponibile in rete o in home video ad una qualità decisamente maggiore di quello che potevo raggiungere con una scheda video di acquisizione ed i codec video disponibili all'epoca. Già nel 2005 infatti si potevano scaricare dal web numerosi film e serie TV, l'unico limite era la propria connessione internet ovviamente. Digitalizzare programmi TV a bassa qualità diventò a quel punto una perdita di tempo. Ciò che all'epoca non capii era che non era importante preservare i programmi più noti e famosi, ma quelli che all'epoca non interessavano a nessuno, o che non sarebbero mai arrivati in home video: ad esempio spezzoni di programmi che non sarebbero stati mai replicati, o replicati solo poche volte. Perfino le pubblicità sarebbero divenute "preziose" con il tempo, visto che la maggior parte di esse durava qualche stagione, al massimo qualche anno. Tant'è che ci sono canali YouTube dediti proprio a "salvare" le vecchie pubblicità. La nostalgia ha sempre il suo mercato in fondo. E poi è interessante anche "studiare", analizzare vecchie trasmissioni e pubblicità. Se fossi un pubblicitario perderei un sacco di tempo a vedere come i miei colleghi del passato cercavano di convincere le persone a comprare un certo prodotto. Ovviamente i tempi sono passati, la comunicazione ed il marketing sono differenti, la società è anche differente, ma credo si possa imparare ancora qualcosa dal passato. Tra l'altro dovrei avere ancora molti DVD e CD di mie registrazioni da VHS, ma è tutta roba che ormai non ha alcun valore, che non interessa a nessuno, perché si può trovare a qualità più elevata abbastanza facilmente. 

La cosa interessante è che alcuni doppiaggi italiani sono praticamente introvabili: parlo ad esempio del secondo doppiaggio di Ranma, quello brutto, oppure il primissimo doppiaggio di Lupin della prima serie. Ma anche doppiaggi di anime usciti solo in VHS, che certo si trovano ancora usate, ma per quanto tempo? Considerando che i nastri non durano in eterno, è questione di tempo perché questi doppiaggi spariscano. Ovviamente neppure DVD e Blu-ray durano in eterno. Dicono che i DVD possono durare una cinquantina d'anni, forse anche 100, ma sarà vero? Di sicuro ci sono DVD che esistono ormai da quasi 30 anni, o comunque più di 20, perfettamente funzionanti. Quindi finché esistono quelli non c'è problema (in teoria). Ma il resto? Ad esempio esiste un doppiaggio di Nausicaa trasmesso dalla Rai negli anni '80, che esisteva in rete almeno una ventina di anni fa, ma a cercarlo oggi sembra introvabile. Non era un grande doppiaggio ma era comunque interessante. Stessa cosa per il primo doppiaggio di Mononoke Hime (vabbè che quello era uscito almeno in VHS). Ci sono anche doppiaggi di anime così mal fatti da diventare dei capolavori di comicità involontaria.


In buona sostanza le VHS sono ormai un ricordo di un passato ormai trapassato: se infatti gli audiofili amano ancora molto i vinili (nonostante i molti difetti e problemi), le VHS non saranno mai rimpiante dai cinefili, per i motivi finora elencati. Tuttavia le VHS ancora in circolazione contengono chissà quanti "tesori" che rischiano di andare perduti. Senza contare l'enorme patrimonio di riprese amatoriali, che in gran parte andranno perdute (forse a nessuno interessa il filmino della mia Cresima, ed infatti credo di non averlo più, ma sono certo che ci sono riprese interessanti, anche dal punto di vista storico, che sono andate perdute).

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