domenica 9 aprile 2017

[FILM] Ghost in the Shell (2017) - la recensione rancorosa

Non sono mai stato un fan del manga e degli anime originali legati a Ghost in the Shell: mi sono piaciuti i 2 film di Mamoru Oshii ed i manga di Masamune Shirow, tuttavia non ho mai visto le serie tv ed i film animati successivi, sicché non posso dire di essere partito in quarta pensando subito che l'adattamento di Hollywood potesse essere quasi sicuramente una schifezza (i dubbi c'erano, ma del resto ciò succede perché in passato molti live action di manga/anime/videogiochi sono risultati a dir poco deludenti). Personalmente  poi le accuse di "whitewashing" rivolte ai produttori del film mi sono sembrate inutili, anche perché per quanto possono essere reali finché non vanno a rovinare il prodotto finale non è un problema grosso, tra l'altro nel film c'è pure una ragione abbastanza valida per cui la protagonista non si chiama Motoko Kusanagi e non è asiatica (ma è interpretata dall'occidentalissima Scarlett Johansson). I problemi del film di Rupert Sanders (regista con all'attivo solo una pellicola importante) stanno altrove, e sono da ricercarsi in una sceneggiatura poco coraggiosa, per quanto sufficientemente solida, con pochi guizzi e pochi momenti realmente emozionanti. Per il resto si assiste ad un omaggio a diverse scene viste nel primo film di Mamoru Oshii, spesso però si tratta di scene un po' fini a sé stesse, che sembrano là giusto per aumentare il minutaggio piuttosto che per caratterizzare meglio i personaggi o spiegare meglio aspetti della storia (che comunque è abbastanza scontata e lineare, purtroppo).
Il risultato finale è dunque un film abbastanza banalotto, che nonostante le potenzialità e gli effetti speciali buoni non riesce a brillare come potrebbe, la stessa Johansson non sembra decisamente a suo agio nel personaggio, molto meglio Pilo Asbaek nei panni di Batou e perfino Takeshi Kitano nei panni del capo della Sezione 9 (non lo si vede molto, ma quel poco che fa basta ed avanza). Interessante Juliette Binoche nei panni di una scienziata che si è occupata di seguire "il maggiore" fin da quando ha acquisito il suo corpo cibernetico, ed ha sviluppato per questo un legame quasi madre-figlia con Mira Killian (il nome del personaggio interpretato da Scarlett Johansson), anche se purtroppo tale rapporto non è stato approfondito in maniera soddisfacente. Peccato!

Resta il dubbio se con un altro regista, altri sceneggiatori ed un budget leggermente più elevato non si potesse fare di meglio, ma probabilmente resterà per sempre un dubbio, visto che difficilmente qualcun altro produrrà un altro film live-action molto presto!

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