sabato 25 febbraio 2017

Nintendo Switch, sarà un successo o l'inizio della fine?

Personalmente l'ultima console Nintendo che ho acquistato è stato il Nintendo DS, circa 10 anni fa. Fu anche la mia prima console portatile, a cui ho giocato parecchio, ma che poi dopo pochi mesi ho messo in un cassetto, perché nel frattempo mi ero preso la più prestante PSP della Sony, una console portatile così potente che sembrava di avere una PS2 tra le mani! Dopo la PSP, circa 2-3 anni fa acquistai la PS Vita, nonostante non avesse avuto moltissimo successo, e nonostante Sony l'avesse abbandonata al suo destino fin troppo presto. Se la PSP era quasi una PS2 portatile, la PS Vita poteva ambire ad essere una PS3 portatile!
Nel frattempo il 3DS della Nintendo continuava a macinare decine di milioni di vendite: per quanto alla fine la componente "3D" avesse fallito, la console era riuscita a far breccia tra i giocatori, cosa che non era riuscita alla PS Vita.
In un'era in cui il gaming portatile sta diventando sempre più di dominio degli smartphone, il successo del 3DS risulta ancora più sorprendente. Che sia dovuto a delle esclusive storiche come Mario o Zelda, o ad altri fattori difficile da dire, l'unica certezza è che se il 3DS è stato un successo la Wii U è stata un mezzo flop, letteralmente schiacciata tra PS4 e Xbox One. Il mercato non ha risposto in maniera positiva alla proposta di Nintendo, di fatto ha preferito le console più potenti di questa generazione, al contrario di quello che era successo con la Wii, console potente poco più del doppio del Gamecube, ma molto più innovativa delle concorrenti, che ebbe successo grazie alla crescita del fenomeno noto come "casual gaming": da un lato arrivarono più giochi che potessero piacere anche a chi non aveva mai posseduto una console prima, e dall'altra c'era un pubblico che era interessato ad acquistare la console e questo tipo di giochi. Un esempio emblematico fu Brain Training, un'applicazione per Nintendo DS che conteneva diversi mini-giochi e quiz da risolvere, al termine dei quali si poteva sapere quale fosse la propria "età celebrale", ovvero quanto la nostra mente fosse ancora sveglia. Logicamente fu un gioco che ebbe un certo successo soprattutto tra gli anziani, o comunque persone con età media decisamente superiore a quella dei videogiocatori abituali. 
E non dimentichiamo giochi come Wii-fit, che puntano chiaramente ad un pubblico femminile che ama rimanere in forma, pubblico che probabilmente non avrebbe mai minimamente pensato di acquistare una console (se non per i propri figli, nel caso li avesse avuti).

Appare dunque evidente che la Wii riuscì a scuotere un mercato che sembrava ripetere lo stesso ciclo all'infinito: console sempre più potenti, grafica sempre più fotorealistica, ed un mercato in cui Sony dominava grazie alla sua potenza. Il successo della Wii però non riuscì a ripetersi con la Wii U, nonostante questa console cercasse di distinguersi dai suoi concorrenti come aveva già fatto la Wii. Purtroppo lo scarso successo della Wii U probabilmente è dovuto al fatto che l'utenza casual si è ormai trasferita quasi tutta su smartphone, mentre lo zoccolo duro dei giocatori preferisce console più potenti, come la PS4 e l'Xbox One, se non direttamente un pc (mediamente) potente. Va da sé che senza utenza casual e senza potenza bruta non si può che puntare sulle esclusive, che per Nintendo sono più o meno le stesse da decenni: Mario, Zelda, Metroid, Pokemon...
A scanso di equivoci si tratta quasi sempre di ottimi giochi, ma non sono sufficienti a garantire la vendita di decine e decine di milioni di console (infatti la Wii U ha venduto solo 13 milioni e mezzo di unità, contro oltre 100 milioni della Wii). Se le vendite di una console non decollano gli sviluppatori di terze parti non sono molto interessati a realizzare giochi per quella console, visto che non è detto riescano a rientrare dei costi di porting del loro gioco. La carenza di giochi per una console fa sì del resto che meno persone sono disposte a comprare quella console, o almeno a comprarla entro i primi 2 anni dal sua prima commercializzazione.
Nel caso della Nintendo Switch sarà cruciale anche il prezzo di vendita: ormai è sicuro che sarà necessario sborsare 329 euro, un prezzo che potrebbe non andare a genio a molti, che probabilmente aspetteranno il primo calo di prezzo utile per acquistarla. Anche il prezzo dei giochi potrebbe essere un fattore cruciale, senza contare la questione retrocompatibilità; i giochi della Wii U e del 3DS infatti non potranno girare sulla Switch, quindi ciò significa 2 cose, essenzialmente:
1) chi possiede una di queste 2 console non potrà rivenderle, pena l'impossibilità di rigiocare ai propri giochi preferiti di questa generazione (magari questo non è un problema per tutti, ma sicuramente per molti)
2) nel caso in cui Nintendo (o altri sviluppatori) decidano di portare giochi della Wii U o del 3DS sulla Switch sarà necessario ripagare il prezzo intero, il che non è proprio il massimo. Ma del resto non ci si può aspettare prezzi popolari da Nintendo per quanto riguarda i suoi vecchi giochi.
Non che le altre console siano sempre messe tanto bene per quanto riguarda la retrocompatibilità: la PS4 infatti non è in grado di far girare i giochi della PS3, mentre la Microsoft ha varato per l'Xbox One un programma di retrocompatibilità nella speranza di convincere molti giocatori ad acquistarne una: i giochi per Xbox 360 che sono stati resi compatibili (gratuitamente, c'è da dire) con la nuova console sono parecchi, ma mancano ancora molti titoli "minori".

Tornando alla potenza della nuova console, è stato ipotizzato un po' di tutto, ad esempio mesi fa si diceva che la Nintendo Switch sarebbe stata solo circa il 10% più potente della Wii U: molto più probabilmente sarà di gran lunga più potente, ma comunque non al livello di PS4 e Xbox One, confermando il fatto che Nintendo non punta più a mettere sul mercato la console più potente, ma quella in grado di stupire ed affascinare per le sue peculiarità ed i suoi giochi.
Per quanto riguarda i giochi in pole position c'è sicuramente Super Mario Odissey, il primo gioco open world dedicato all'idraulico italiano più famoso del mondo, che sarà sicuramente uno dei motivi per acquistare la nuova console.
Poi c'è Zelda Breath of the Wild, gioco che è già additato da molti come un nuovo capolavoro della serie.
Non dimentichiamo Splatoon 2, Ultra Street Fighter 2, Sonic Mania ed un sacco di giochi già visti su altre piattaforme (anche giochi da smartphone come Oceanhorn). Insomma, la line-up del 2017 non è proprio ricchissima, se vogliamo essere onesti.

Se comunque la Nintendo Switch riuscirà a fare breccia nel mercato sarà comunque anche grazie al fatto di essere la prima console "ibrida" portatile e casalinga, caratteristica che la rende differente rispetto alle altre 2 console che dominano il mercato. Resta da vedere se, in un'epoca in cui gran parte dei giocatori in movimento si sono spostati su smartphone per quanto riguarda i giochi, Nintendo Switch riuscirà ad imporsi come console innovativa, oppure sarà l'ultimo esperimento che potrebbe chiudere una storia di successi durata più di 40 anni, cominciata (in ambito videoludico) con la distribuzione del Magnavox Odissey in Giappone, continuata con il Color TV Game, ed esplosa con il FAMICOM (meglio noto come NES in occidente) e tutte le varie console successive.

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