venerdì 6 marzo 2009

Watchmen: la caduta dei supereroi

Esce al cinema in tutto il mondo il 6 marzo uno dei film più attesi dai fan del celeberrimo sceneggiatore, anzi, vero e proprio scrittore e prosatore (ma anche disegnatore lui stesso, all'inizio della sua carriera) Alan Moore, la "mente" dietro alcuni delle più innovative ed avvincenti graphic novel (perchè dire fumetti sarebbe troppo riduttivo!) mai prodotte nell'ambito anglosassone. Un film che tutti aspettavano da almeno 20 anni, quando vide la luce, nei ruggenti anni '80 la serializzazione di Watchmen, che prendeva di peso il tema dei supereroi tanto caro all'America e lo scuoteva in modo da mettere in discussione ogni cosa che si conosceva fino a quel momento su di essi; la trama infatti prende il via da una semplice domanda, che anche gli antichi filosofi greci si erano posti: chi custodisce gli stessi custodi? Ovvero, in parole più moderne: chi fa la guardia ai nostri guardiani, chi può garantire per loro? E' una domanda capace di mettere in crisi qualsiasi sistema democratico, qualsiasi istituzione, qualsiasi forza o corpo armato, sia esso riconosciuto (come l'esercito o la polizia) o illegale (i tanti vigilantes che si fanno giustizia da soli) o eroi o addirittura supereroi che si arrogano il diritto di giudicare ed emettere sentenze, sostituendosi alla giustizia ordinaria, alle leggi dell'uomo. E sono proprio le leggi che dovrebbero regolare i possibili abusi di questi guardiani. Ma quali leggi possono fermare chi crede di agire in nome di un bene più profondo e necessario? Alan Moore non ci da unarisposta univoca, si limita (e non è poco) a mostrarci i punti di vista dei guardiani e di chi deve essere difeso...che tra l'altro deve essere anche difeso da sè stesso, come affermato da uno dei protagonisti! Oltre alla brillante storia Watchmen si fa comunque notare per i superbi disegni, caratterizzati da una pulizia del tratto notevole, ed una caratterizzazione dei personaggi quasi accademica, ma senza mai scadere nel manierismo eccessivo; il tratto si ispira senza dubbio al fumetto americano degli anni d'oro, degli anni '30 in poi, e proprio per questo risulta gradevole, tanto lontano dagli stilemi degli anni novanta, quanto dalle deformazioni e dal tripudio di colori esagerati di questi primi anni del millennio; uno stile che spesso è stato giudicato troppo freddo, tuttavia secondo il gusto di molti, e anche il mio, funzionale alla storia. Giusto per tirare le somme: il film è diretto dallo stesso regista che ha portato su celluloide un'altra epica graphic novel, "300", di Frank Miller, quindi si può essere certi della spettacolarità della pellicola, quanto dell'aderenza al fumetto a cui si ispira (sebbene qualcuno abbia criticato la trasposizione di 300). Inoltre, se è vero che il film dura oltre due ore e mezza, si può essere sicuri nondimeno che nessun particolare sia stato tralasciato! Un ultimo pensiero: a mio avviso (e comunque non solo mio) questo non è il classico film sui suereroi, perciò chi si aspetta una sagra di battaglie ed effetti speciali (che comunque abbondano) stile X-Men o Fantastici 4, magari rimarrà un pò deluso: del resto i protagonisti non hanno veri e propri super-poteri, bensì sono più simili a Batman, che fa uso di arti marziali e veicoli ed armi hi-tech per combattere il crimine. In ogni caso l'azione non manca, come pure la suspance, magari il finale potrebbe deludere i più, ma vi assicuro che se leggerete il fumetto tutto avrà più senso. Ovviamente mi permetto di rettificare e/o completare le mie affermazioni dopo aver visto questo film.

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