lunedì 2 gennaio 2023

Perché il BLACKWASHING è nocivo quanto il WHITEWASHING

 Tanto tempo fa (ma nemmeno poi tante decadi fa, in fondo), la popolazione di colore viveva segregata ed ai margini della società americana. I bianchi li avevano sfruttati come schiavi fino ai primi del '900 in una maniera o nell'altra, ma soprattutto continuato a sfruttarli anche per molto tempo dopo che la schiavitù era stata finalmente abolita nel 1865. Per oltre 100 anni i neri d'America erano comunque ancora in uno stato di subordinazione, in generale, rispetto ai bianchi. Era un periodo insomma in cui i neri erano immancabilmente poveri e non avevano accesso ad istruzione e buone carriere. Ciò includeva anche quella di attore ovviamente, tant'è vero che non era strano vedere un attore bianco interpretare uno nero dipingendosi semplicemente la faccia ed il corpo di pittura scura. Era la tipica BLACKFACE, ovvero una persona bianca si "traveste" da persona di colore. Ho visto anche alcuni western in cui un'attrice bianca si dipingeva la faccia in maniera da sembrare indiana (d'America), con risultati non sempre eccezionali.

Erano altri tempi, anni '60 per lo più. In quegli anni il razzismo negli USA era ancora piuttosto forte (lo è ancora in una certa misura ovviamente, ma guardando la moltitudine di attori, attrici, cantanti, atleti e via discorrendo personaggi famosi di colore è chiaro che le cose sono NOTEVOLMENTE cambiate), si tendeva ad escludere le minoranze dallo show business.

Poi, con le proteste per i diritti civili le cose cominciarono a cambiare. Negli anni '70 ci fu un fiorire di film con attori di colore protagonisti, ed anche nei fumetti cominciarono ad apparire diversi personaggi di colore (ad esempio STORM - TEMPESTA apparve nel 1975, ed è tuttora un personaggio molto amato dal pubblico. Con il tempo furono aggiunti sempre più personaggi di colore e appartenenti alle minoranze, la maggior parte probabilmente negli 10-20 anni però. E qui cominciò un certo problema.

25 anni fa cominciarono a venir prodotti moltifilm dai comics supereroistici. All'inizio non ci furono troppi problemi: film come BLADE, X-MEN ed altri vennero prodotti e trovarono un certo successo. Il problema però era che i supereroi classici erano troppo "bianchi". Supereroi come Batman, Superman, Capitan America erano stati creati negli '30/'40, quando praticamente si realizzavano albi solo per il pubblico anglosassone. Questo rischiava di essere un ostacolo agli occhi dei produttori di Hollywood, che cavalcavano sempre l'onda dei cambiamenti sociali (ma solo se potevano trarne vantaggio economico, ovviamente). Il pubblico sembrava chiedere più storie "inclusive", ma la maggior parte dei supereroi e villain famosi erano bianchi. E così si fece quello che venne ritenuta una mossa "saggia", ovvero si trasformarono i personaggi ed a volte le storie.

Uno dei primi casi fu il film di CATWOMAN in cui la bionda Michelle Pfeiffer fu sostituita dall'ottima, dalla pelle d'ebano, HALLE BERRY (che pure vinse un RAZZIE AWARD per la sua interpretazione).

Il difetto principale di quel film era la sceneggiatura, ma anche il fatto che un personaggio era stato cambiato radicalmente non era un buon segno. Tra l'altro non era il primo esempio di attore nero che andava ad interpretare un personaggio orginariamente bianco: era già successo l'anno prima nel film DAREDEVIL. Anche in questo caso l'attore era comunque molto valido, ma si trattava di un cambiamento assolutamente non necessario. Ma all'epoca nessuno ci fece molto caso, in fondo i 2 film erano comunque bruttini. 

Tuttavia Hollywood aveva preso nota: il pubblico non detestava il BLACKWASHING, anzi, sembrava approvare questi cambiamenti, soprattutto il pubblico più giovane che non aveva ancora letto o visto i comics o le serie animate originali.

Il pubblico generalista chiedeva infatti più rappresentazione delle minoranze (cosa sacrosanta, ci mancherebbe) nelle opere di fantasia. Purtroppo Hollywood recepì il messaggio in maniera fin troppo letterale: avrebbero dovuto aumentare il numero di personaggi di colore AD OGNI COSTO, anche se avrebbe voluto dire stravolgere i personaggi stessi.

Qualcuno dirà: "ma in fondo che importanza ha se tale personaggio è bianco o nero? L'importante è che la storia sia decente, no?"

Sicuramente c'è del vero in questo, ma come molti si arrabbiavano a vedere un Otello interpretato da un attore bianco, perché non dovrebbe essere lo stesso per Catwoman o Kingpin?

Il blackwashing non si limita a personaggi di fantasia, ma in tempi recenti si è allargato anche a personaggi storici, creando qualcosa di piuttosto ridicolo a mio avviso, un effetto che dovrebbe essere anti-razzista ma nasconde un razzismo insito piuttosto subdolo e malevolo. Grandi personaggi della storia europea diventano di colore solo perché non c'erano molti personaggi di colore famosi all'epoca. In tutta la storia giapponese ad esempio c'è solo un personaggio storico di colore che ha lasciato il segno nel paese (anche perché il Giappone era piuttosto "chiuso"), un samurai che divenne noto con il nome di YASUKE



Da un punto di vista strettamente sociologico è anche naturale che le minoranze siano interessati a vedere sè stessi sul grande e piccolo schermo, questo non è certo qualcosa di sorprendente. Ciò che sorprende è la quantità di personaggi secondari che sono stati sottoposti al BLACKWASHING in questi ultimi anni, incluse la sirenetta Disney.

Molti fan del vecchio film hanno trovato la scelta dell'attrice per la versione live action molto discutibile. Ovviamente una fiaba può essere rimaneggiata quanto si vuole, purché sia nel PUBBLICO DOMINIO si possono fare versioni alternative. Nessuno obbliga nessuno a mantenere la storia ed i personaggi originali (eppure ci furono diverse critiche quando i giapponesi crearono una versione GENDERSWAP di REMI, il bambino senza famiglia negli anni '90).

La cosa divertente è che Hollywood potrebbe tranquillamente creare progetti originali con personaggi di colore, e lasciare stare i personaggi "vecchi", ma preferiscono invece operare cambiamenti che non sono sempre giustificati o giustificabili. 

E poi ovviamente ci sono migliaia di migliaia dei cosiddetti "fan edits", ovvero reinterpretazioni non ufficiali di personaggi famosi, con risultati spesso ridicoli e talvolta osceni.


A che servono cose del genere? A chi servono queste reinterpretazioni? Non è un'offesa all'autore originale? Ed anche se l'autore originale fosse d'accordo, cosa anche possibile, qual è il senso di tutto ciò? Quando c'era un personaggio di colore in un'opera NON ho mai pensato nè voluto che fosse bianco, come me.

ORA, mi rendo conto che in passato c'è stata una penuria di personaggi di colore o anche asiatici nei film, anime, cartoni animati etc etc...PERO' NON E' COSI' CHE SI METTONO A POSTO LE COSE.

ANZI. Così facendo si creano ancora più divisioni all'interno del fandom. Divisioni che vengono scambiate per razzismo, OVVIAMENTE, ma la spiegazione è una ed una sola: i fan di vecchia data vogliono che un certo personaggio rimanga il più possibile uguale a come l'hanno conosciuto. Ecco perché quando vengono prodotte cose del genere i fan insorgono:



Questa è la versione "moderna" di Scooby Doo e della sua gang, ovviamente senza il cane, e con Velma protagonista. Shaggy è diventato nero, Daphne asiatico-americana e Velma tipo indiana dell'India, non è chiaro, Solo Fred è rimasto il tipico bamboccio bianchiccio, ma non temete, pare che non sia come sembra, Fred ha un segreto, che preferisco non spoilerare, ma probabilmente farà incavolare molti fan della serie originale.

Ora, possiamo prendere questa serie come una serie alternativa, in fondo stanno continuando a produrre altre opere collegate a Scooby Doo con i personaggi di sempre, tuttavia sarebbe stato meglio produrre qualcosa di originale, o uno spin-off con nuovi personaggi, no?

Aspettate, era già stato prodotta una serie del genere:


Con MIKE TYSON, una ragazza asiatica, un fantasma omosessuale (perché no?) ed un piccione parlante! Ovviamente questa era una serie originale ispirata a Scooby Doo, ma divertente, con un cast multietnico (cioè, c'è pure il piccione!), con MIKE TYSON protagonista...Cosa volete di più??

Io adoro serie del genere, perché dimostrano che gli scrittori sono in grado di innovare anche concetti vecchi come il mondo (Scooby Doo è una serie iniziata negli '60 in fondo...), ciò che invece DISPREZZO è quando prendono una serie nota, cambiano i personaggi principali solo per soddisfare chi quel prodotto non lo guarderà nemmeno.

Nessuno si è lamentato di Lilo & Stitch molti anni fa perché la protagonista era una bambina delle Hawaii, nessuno si è lamentato che la protagonista di Moana/Oceania era una nativa della Polinesia. ANZI, finalmente si cercava di produrre qualcosa da miti poco conosciuti in occidente. Ci sarebbero molti miti africani da esplorare, ma Disney dorme. Meglio fare BLACKWASHING e risparmiare tempo e denaro.


Meglio una brutta copia della sirenetta originale, piuttosto che una bel film basato su miti africani. 

E poi ci sarebbe da parlare del revisionismo storico di THE WOMAN KING, ma di questo ne parlerò forse in futuro, però è interessante come il messaggio che DEVE passare sia "uomo bianco cattivo, uomo (o donna) di colore buono", pure se si parlava di un regno africano che praticava la schiavitù come molti schiavisti europei ed americani.

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