giovedì 3 luglio 2025

Google è sempre più confuso...

ATTENZIONE, SPOILER SUL MANGA/ANIME DORORO! L'altro giorno faccio una ricerca sul manga Dororo, perché mi servivano alcune informazioni (data di pubblicazione manga, anime, etc...). Poi vedo che l'IA di Google se ne viene fuori con questa perla:
Di fatto l'IA riesce a contraddirsi in 4 righe, e spoilera pure un dettaglio piuttosto importante della storia (non fondamentalissimo, ma vabbè...). Ebbene, Dororo è una bambina/ragazza, su questo non c'è alcun dubbio, vive come un bambino per evitare malintenzionati (per quanto anche i maschi, all'epoca, non è che fossero al riparo dai pedofili). Non c'è nessuna "identità di genere", o almeno non certo in questo caso: Dororo non crede di essere un maschio, sa bene di essere una femmina, sa solo che gli è più conveniente fingere di essere un maschio. Dororo è un manga scritto negli anni '60, pubblicato su una rivista per bambini/ragazzi, di sicuro l'autore (Tezuka) non aveva intenzione di farci un manga sull'identità di genere, nemmeno vagamente. Al massimo può averlo fatto in altri manga, successivi, per un pubblico adulto, ma questa è un'altra storia.

mercoledì 2 luglio 2025

Quella volta che Star Comics si diede all'hentai: Erotikappa!

Tutto si può dire dei Kappa Boys, un tempo la forza motrice della Star Comics, ma non che non avessero un certo coraggio editoriale, proponendo manga e riviste che altri editori non avrebbero mai proposto, almeno per primi. Mi riferisco ad esempio a riviste come Kappa Magazine, che per vari anni fu l'unica rivista contenitore sul suolo italico. Certo, non sempre gli articoli, le recensioni e quant'altro erano il massimo, ma era comunque anni luce meglio dei rivali, giunti più tardi, che fosse Lodoss Magazine, rivista che definire ridicola ed amatoriale è dir poco (sebbene battesse le altre per la quantità di immagini a colori, e per la qualità della carta niente male...) o Man-Ga della Planet Manga, che ha avuto un vita editoriale alquanto breve. Anche riviste come Express, che tentavano di riproporre le riviste settimanali giapponesi, con tirature da milioni di copie, furono senz'altro un tentativo MOLTO coraggioso, per quanto fallimentare. Ed a proposito di fallimentare, non dimentichiamo un'altra rivista altrettanto ambiziosa come Game Over, che tentava di cavalcare l'onda della febbre dei videogames, proponendo manga a tema videoludico, ma che non riuscì ad incontrare il favore del grande pubblico.
Nel 1997 esce così il primo numero di Erotikappa: fin da subito è evidente che non è la solita rivista tarocca che si poteva trovare nelle edicole, con storie hentai sordide e tradotte alla meno peggio (o spesso con dialoghi inventati di sana pianta!), per nulla! Si tratta di una rivista con storie particolari, surreali a volte, perfino demenziali in certi casi. Spiazzante insomma, ma l'hentai c'è, anche se non è forse quello che si aspetta la maggior parte del pubblico! E proprio per quello probabilmente il progetto Erotikappa si conclude dopo soli 3 numeri nel 1999, lasciando pure in sospeso la traduzione di un manga (The Fishbone) purtroppo (gli altri invece erano tutti autoconclusivi). Probabilmente i piani originali sarebbero stati di farne uscire un volumetto all'anno, o forse anche ogni 6 mesi nel caso in cui la rivista avesse avuto un certo successo (difficile più spesso...).
Cosa andò storto? Forse le aspettative erano differenti, ed i manga scelti non erano abbastanza "interessanti" per i lettori. All'epoca inoltre non è che molti conoscessero gli autori hentai più quotati del Giappone: infatti oggi ci sono case editrici che pubblicano manga hentai spesso e volentieri; dubito facciano grandi numeri, ma continuando a pubblicarli credo che ci guadagnino comunque qualcosa. In sostanza i Kappa Boys volevano forse realizzare una rivista di un certo livello, che venisse apprezzata da un pubblico relativamente colto, non dal grande pubblico degli shounen manga come Dragon Ball. Ma forse quel pubblico non c'era all'epoca, forse quel pubblico si vergognava (anni dopo però gli stessi avrebbero comprato l'opera omnia di Shintaro Kago e sarebbero pure andati a vederlo di persona - io stesso mi sono fatto autografare un manga per corrispondenza da lui, ma questa è un'altra storia). All'epoca ero ancora minorenne (quasi maggiorenne però), e non ho aprezzato tanto i manga proposti in questi 3 numeri. Li ho apprezzati maggiormente molti anni più tardi, quando ho acquisito una certa maturità e dopo aver letto diversi manga di un certo calibro e spessore. Ma quello è normale: date ad un ragazzino da leggere i romanzi del marchese De Sade, e lui se ne ritrarrà inorridito, oppure scatenerà sentimenti contrastanti, ma difficilmente potrà "apprezzare" la lettura. Ed è quello forse il problema di Erotikappa: molti lettori pippaioli si aspettavano materiale banale, invece si sono trovati di fronte a storie bizzarre, irriverenti, ma soprattutto storie che non si prestavano troppo all'onanismo, se non quello mentale probabilmente. Un peccato inoltre che non abbiano inserito alcun redazionale come facevano invece in Kappa Magazine (personalmente infatti compravo il KM soprattutto per gli articoli, recensioni, approfondimenti...non tanto per i manga, che erano quello che erano). Ci sarebbe voluta insomma una migliore pianificazione a monte del progetto, in maniera da renderlo più appetibile. Ma d'altro canto ancora oggi le case editrici italiane non dialogano abbastanza con il pubblico, e fanno uscire progetti editoriali allo sbaraglio. E si che al giorno d'oggi sarebbe banale fare un sondaggio online per avere una vaga idea di quello che vuole o non vuole il pubblico (o almeno parte di esso). In passato almeno c'era la posta dei lettori: la gente scriveva alle case editrici, facendo complimenti e chiedendo delucidazioni, a volte proponendo pure delle idee per migliorare una testata o per farla naufragare definitivamente, dipende. E qualcuno rispondeva sempre alle lettere che potevano essere più interessanti, anche per altri lettori, o comunque erano meritevoli di essere pubblicate. Era un simbolo di orgoglio per i lettori vedere la propria letterina pubblicata assieme a nome, cognome, indirizzo ed altri dati personali! Ho scritto anch'io una lettera (mail a dire il vero), molti anni orsono, ma non me l'hanno mai pubblicata, anche perché poi la rivista ha chiuso i battenti poco dopo.
Ironia della sorte, molti negli anni '90 credevano che i normali manga pubblicati in Italia fossero pornografici, mentre in realtà erano sì spesso ammiccanti, ma oltre al nudo (parziale) non si andava. D'altro canto i nipponici sono sempre stati rigorosi nelle loro regole, tanto che censurano ancora oggi i genitali nei film porno o hentai! In sostanza fumetti come Dylan Dog erano di gran lunga più espliciti della maggior parte dei manga (non ricordo se Dylan Dog fosse nemmeno vietato ai minori di 14 anni tra l'altro...ma di sicuro era letto da molti minorenni all'epoca!).
Dicono che in genere "il sesso vende", purtroppo così non è stato per Erotikappa, che ha concluso la sua vita editoriale dopo soli 3 miseri numeri, forse molti meno di quelli che avrebbe meritato. In seguito la Star ha pubblicato anche manga "hentai" (non particolamente spinti, però...) in monografico, ottenendo un discreto successo.

Perché guardare il remake di Uruseiyatsura è importante, ma guardare la vecchia serie è altrettanto importante!

La vecchia serie di Uruseiyatsura arrivò in Italia relativamente presto, solo 2-3 anni dopo l'uscita in Giappone, più precisamente nel 1983. Non arrivò subito nella sua interezza però, ci vollero parecchi decenni prima di vederla doppiata tutta, al contrario di altre serie più famose come Uomo Tigre o Ken il Guerriero (ma anche al contrario di serie più di nicchia, bisogna ammettere). D'altro canto la serie contava quasi 200 episodi, ed all'epoca vennero acquisiti solo un'ottantina, più altri 50 in seguito. Com'era consuetudine negli anni '80 il doppiaggio era altalenante, con personaggi che avevano anche 4 o 5 doppiatori differenti, e con adattamenti non sempre perfetti.
Il mio primo incontro con Lamù (così venne chiamato l'anime, prendendo il nome della protagonista aliena) avvenne probabilmente prima con il manga negli anni '90 però, visto che l'anime non ero mai riuscito a vederlo nei vari canali privati. Ironia della sorte avevo visto prima Maison Ikkoku e Ranma 1/2, probabilmente. Poi, verso la fine anni '90 ed inizio anni 2000 finalmente riuscì a vedere i primi episodi di questa folle serie: grazie alle repliche in tv di vecchi anime un tempo si potevano recuperare delle vere e proprie perle - al giorno d'oggi molti anime sono invece relegati ai ricordi sempre più sbiaditi. Fortunatamente l'intera serie di Lamù + OAV è disponibile su Anime Generation in streaming, piattaforma a pagamento, ma sempre meglio di niente. Vecchie serie come quelle di Ranma 1/2 o Maison Ikkoku, o perfino Inuyasha sono introvabili su piattaforme legali, o eventualmente solo disponibili su dvd/bluray (Inuyasha, ovviamente). 

Nel 2022 viene annunciato il remake della serie, molto a sorpresa a dire il vero, visto che pochi se lo aspettavano probabilmente. Non è strano che vengano realizzati remake di vecchie opere, considerando poi che erano passati oltre 40 anni dal primo anime non si può certo dire che sia un remake prematuro (al contrario di altre opere - non necessariamente anime, di cui viene fatto un remake anche dopo pochi anni). Per gli anime in genere vengono realizzati remake dopo 20, 30, massimo massimo 40 anni (ma ci sono alcune eccezioni, ovviamente), a seconda dell'opera e della notorietà dell'autore/autrice. Chiaramente non di tutto viene realizzato un remake, e chiaramente si scelgono le opere che si presume possano avere più successo anche dopo vari decenni. Le vecchie opere della maestra Rumiko Takahashi chiaramente hanno tutte le carte in regola per avere successo anche tra le nuove generazioni, il problema è sempre quello però, che le nuove generazioni non guardano i vecchi anime. Vuoi perché sembrano "vecchi", vuoi perché effettivamente invecchiati male, o addirittura perché vederli in 4:3 sul 60 pollici "stona un casino" (anche se in realtà molti guardano anime sul proprio smartphone o - meglio - tablet)! 

Tuttavia il problema dei remake è che a volte possono edulcorare, se non stravolgere, l'opera originale. Non succede spesso per fortuna, ma può essere fastidioso. In particolare può essere fastidiosa la censura che viene utilizzata in maniera fin troppo invadente: questo è il caso ad esempio del remake di Ranma, di cui ho già parlato in un articolo. Anche il nuovo anime di Lamù è stato censurato in alcune parti, ma quanto meno in maniera più intelligente che nel caso di Ranma. Niente capezzoli dunque nemmeno per Lamù, dunque. Nella vecchie serie non se ne vedono tanti, ma è comunque qualcosa che si è perso in 4 decenni.
Qualcosa altro che si è perso in 4 decenni sono i numerosi episodi filler (nemmeno tantissimi nel caso di Lamù, a dire il vero): "solo" una ventina di filler, su un anime di quasi 200 episodi. Ma si tratta di filler "di lusso": diversi personaggi infatti hanno una maggiore visibilità grazie a questi episodi che non compaiono nel manga originale. Ad esempio la madre di Ataru Moroboshi (altro protagonista della serie), la madre di Ten (che mi pare non si veda nemmeno nel manga - o di sfuggita?), alcuni compagni di classe di Ataru che si vedono solo nei primi capitoli diventano nell'anime un contorno sfizioso. Il remake, d'altro canto, adatta le storie più importanti del manga, e lo fa alquanto velocemente, perché ha a disposizione non più di 46 episodi (per 34 volumi di storie). Il remake va giù liscio come l'olio, e va giù in fretta, perché non ha altra scelta. I colori psichedelici convincono alquanto, in fondo si tratta di una manga che in origine è stato creato negli anni '70, molto più delle scelte cromatiche del remake di Ranma 1/2 comunque.
Si tratta perciò di un remake senz'altro promosso, forse non a pienissimi voti, ma è riuscito a convincere anche un brontolone come me. MA, come già detto, se da un lato si tratta di un più che valido remake, dall'altro finisce TROPPO presto! Non che 46 episodi siano pochi in assoluto (in fondo si tratta di più di 10 mesi se trasmessi settimanalmente, come lo sono quasi tutte le serie anime in Giappone), ma sono pochi per vecchie serie di più di 30 volumi, soprattutto per serie in cui ci sono molte storie auto-conclusive.
Dato che ho letto il manga molto tempo fa, non posso ricordare cosa abbiano tagliato nel nuovo adattamento, ma quasi di sicuro hanno tagliato qualcosa. Ironia della sorte anche nel vecchio anime avevano tagliato alcune storie, nonostante il maggior numero di episodi disponibili. Perfino il finale, che poi è stato trasposto al cinema però. Forse in quel caso fu una scelta commerciale, per raccattare più soldi. Ricordiamo infatti che esistono diversi lungometraggi di Lamù (la maggior parte storie inedite, comunque, tra qui il celeberrimo Beautiful Dreamer diretto dall'altrettante celebre Mamoru Oshii che la maggior parte degli anime fan conosce per Ghost in the Shell).
Forse un nuovo adattamento di Lamù avrebe meritato almeno una 60-80ina di episodi, in maniera da spalmare meglio le avventure pazzerelle di Ataru, Lamù e di tutti gli altri folli personaggi della Takahashi, ma sappiamo che oramai a meno che non parliamo di serie tanto famose ed in genere ancora serializzate, ciò sarebbe un'utopia bella e buona. Resta comunque ancora qualche dubbio da dissipare, non tanto su questo remake ma su altri relativi ad altre serie della maestra Takahashi: dopo Lamù e Ranma, in futuro vedremo anche il remake di Maison Ikkoku? O perfino Inuyasha? Ed invece le serie relative alle sue opere più recenti? Difficile rispondere ora, probabilmente valuteranno a seconda di come andrà Ranma (e di come è andata quella di Lamù). In fin dei conti non sempre tutti i manga di autori anche molto famosi vengono animati. Si veda Katsuhiro Fujita, che dopo l'anime di Ushio e Tora e Karakuri Circus non ha avuto per il momento altri anime tratti dai suoi manga successivi (purtroppo). Di Takehiko Inoue abbiamo visto solo Slam Dunk, ma niente Real o Vagabond, almeno per il momento. Delle opere di Tetsuo Hara abbiamo visto alcuni adattamenti animati come Ken il guerriero, ma per il resto... C'è da dire che oramai i remake sono sempre più frequenti: remake, reboot, prequel e qualsiasi cos'altro possa rinverdire il successo di serie storiche. Da un lato perché il numero di serie usa e getta sta forse pericolosamente aumentando, dall'altra per far conoscere alle nuove generazioni una determinata serie.

giovedì 14 novembre 2024

A volte ho come impressione che il genere umano si è rincoglionito negli ultimi decenni...

Quest'estate c'era un concerto a cui volevo andare. Un concerto gratuito perfino, con Cristina D'Avena! Purtroppo non sono riuscito ad andarci, ma ho fatto in tempo a leggere ciò che era vietato portare all'evento:
Come potete leggere, era vietato portare "armi, coltelli, catene, oggetti appuntiti da taglio..." MA VA??? E poi continuava: "oggetti esplosivi, pirotecnici, fumogeni..." ... "Sostanze stupefacenti, veleni, materiali infiammabili..." Mi sembra giusto...forse un po' scontato. Ed infine..."ogni altro oggetto atto ad offendere"! A parte che tutte le cose elencate, o quasi tutte sono proibite per legge a prescindere. Poi vabbè, si sa che la droga gira e gira...e gira un po' ovunque. Ma tutto il resto...DOVREBBE ESSERE OVVIO CHE NON SI PORTANO COLTELLI, ARMI, ETC...IN UN LUOGO PUBBLICO! O ci stiamo rincoglionendo come specie umana, o ci sono troppi rincoglioniti in giro.