giovedì 14 novembre 2024
A volte ho come impressione che il genere umano si è rincoglionito negli ultimi decenni...
mercoledì 13 novembre 2024
Deadpool & Wolverine (2024) - quando il fan service è esagerato!
mercoledì 11 settembre 2024
Quando la RAI (co)produceva anime
La Rai è stata la la prima a trasmettere anime in TV (e grazie al cazzo direte, in principio esisteva solo il primo e poi il secondo canale!), cominciando nel 1976 con quello dei Barbapapà, passando poi nel 1978 con Heidi e il celeberrimo (Atlas) Ufo Robot, che fu un maestoso successo. Negli anni '80 mentre la Rai cessò quasi del tutto di trasmetterli, nelle TV private che si sviluppavano in quel periodo trovano terreno propizio. Negli anni '90 vennero trasmessi di nuovo alcuni anime sui canali Rai, ma erano sempre molto meno rispetto a quelli che si potevano trovare sulle reti Mediaset ed altre TV private. Curiosamente però la Rai produsse insieme a studi giapponesi almeno 4 anime, 3 che forse molti hanno visto, più uno che personalmente ricordo a malapena.
Il primo fu Il fiuto di Sherlock Holmes, famoso perché alcuni episodi erano diretti dal noto Hayao Miyazaki. Quest' anime risale al 1981, quando furono prodotti i primi 6 episodi. A causa di problemi legali legati al personaggio di Sherlock Holmes (dannati diritti d'autore!), la produzione si ferma, fino al 1984, quando dopo il successo del film Nausicaa viene ordinata il completamento della serie, che conta dunque in totale 26 episodi (non moltissimi per l' epoca, ma comunque un numero più che dignitoso). La serie viene quindi trasmessa anche sulla Rai più volte, credo anche negli anni '90, almeno per un po', ma poi sparisce dalla circolazione, finché qualcuno non si ricorda che è una serie con 6 episodi diretti da Miyazaki, e quindi scatta la corsa all'home video! La serie viene quindi pubblicata prima in DVD e poi in bluray, con il doppiaggio sbilenco della Rai purtroppo, che per poter trasmettere gli episodi in ordine casuale aveva cambiato alcuni dialoghi, in maniera che i bambini non si accorgessero che stavano guardando il primo episodio della serie per la decima volta. A parte questo dettaglio resta comunque una serie piuttosto valida, non solo perché c'era Miyazaki.
Il secondo anime in coproduzione è l' insospettabile Calimero del 1972, realizzato dalla nota Toei Animation (Dragon Ball e One Piece tra gli altri), mentre la versione del 1992 fu trasmessa dalle reti Mediaset, con tanto di sigla cantata da Cristina D'Avena ovviamente. Nel 2014 fu realizzata una terza serie in 3D coprodotta insieme a TV Tokyo ed un'azienda francese, e questa volta la serie fu trasmessa di nuovo su canali Rai.
martedì 12 settembre 2023
C'era una volta...Cinderella Boy
Tratto da un manga breve pubblicato nel 1980, dalla penna di Moneky Punch, già autore di Lupin III, seguito poi da un altra breve serializzazione nel 1982, Cinderella Boy è un anime del 2003, che ormai ha esattamente 20 anni sul groppone (a settembre 2023). Ma, a differenza di Lupin, questa serie non è certo altrettanto nota al grande pubblico, nonostante un passaggio televisivo su MTV all'epoca (2004) e qualche replica seguente. I motivi sono principalmente 2: il primo è che si tratta di una serie corta, solo 13 episodi sono stati prodotti infatti, e il secondo è che si tratta di una serie che non eccelle particolarmente in nulla (non è orribile, ma ha diversi problemi, come spiegherò non seguito).
Dicevo che quest'anime è tratto da un vecchio e breve manga, talmente breve che Monkey Punch fece in tempo ad introdurre solo i 2 protagonisti (più alcuni antagonisti secondari). In questa versione Ranma e Rella condividono sempre lo stesso corpo dopo un incidente quasi mortale, e l'uno diventa l'altra allo scoccare della mezzanotte e viceversa come nell'anime, ma in questa versione hanno anche alcuni poteri in più. Il manga inoltre sembra molto più violento, ed il tono è di gran lunga più serio. Il design dei due protagonisti rimane comunque simile a quello del manga.
E dunque, qual è il problema principale di Cinderella Boy (anime)? Come già accennato prima si tratta di una produzione che non brilla per qualità di animazioni, disegni e nemmeno per le storie. Sembra uno di quei tanti anime prodotti in quegli anni con un budget limitato: alcuni episodi ne soffrono più di altri ovviamente, ma in generale non è certo una serie che brilla per il suo comprarti tecnico. E le storie...le storie sanno di già visto, anche per l'epoca. Alcune sembrano perfino riciclate da anime di gran lunga migliori (tipo quello dell' attrice famosa che vuole passare un giorno da ragazza "normale"). Ci sono scene in cui un personaggio legato alla protagonista è morente, ma è disegnato così male che è difficile prendete il momento drammatico sul serio. Dove l'anime invece riesce a brillare di luce propria è invece con in momenti più comici: alcuni personaggi secondari infatti risultano piuttosto divertenti, ma sono purtroppo poco utilizzati durante la serie. Altri personaggi misteriosi vengono anche sottoutilizzati, e questo è anche un peccato. Forse si puntava ad una seconda stagione per approfondire questi personaggi, ma era chiaro fin dal principio che questa serie non avrebbe avuto chance di avere un seguito. Fosse stata prodotta e realizzata negli anni '80 o '90 forse forse ci sarebbe stata qualche chance. O ancora meglio con un budget superiore. Certamente non mancavano serie TV migliori all'epoca: ad esempio GUNGRAVE, serie realizzata con il design dell'autore di TRIGUN (spesso erroneamente attribuita a lui stesso), che per qualche ragione non è stata importata in Italia, nonostante fosse una bomba! Nel 2003 c'erano anche serie come LAST EXILE, che certamente era su tutt'altro livello.
Insomma, Cinderella Boy non aveva molte speranze fin dal principio. Però non è una serie completamente da buttare: come già evidenziato ci sono parti divertenti, la premessa è senz'altro valida e la dinamica tra Ranma e Rella che condividono uno stesso corpo è divertente anch'essa. Tra l'altro Moneky Punch aveva creato un personaggio di nome Ranma capace di cambiare sesso diversi anni prima del Ranma di Ranma 1/2 (ovviamente le circostanze sono completamente differenti).
Poteva diventare una grande hit, o magari almeno un classico di culto, come PROJECT A-KO, o NUKU NUKU (l'androide ragazza gatto), se realizzato con più cura. È quindi un anime che la maggior parte del pubblico può tranquillamente ignorare, tuttavia ha qualche buon momento, si lascia guardare senza problemi. Se dunque avete qualche ora da perdere dateci un'occhiata, forse ve ne pentirete, forse no. Se invece non avete tempo da perdere leggete almeno il capitoletto del manga realizzato da Monkey Punch 43 anni fa ormai, per vedere le potenzialità che aveva questa storia! È strano che il manga non sia potuto continuare, poteva diventare qualcosa non dico di memorabile come Lupin, ma certamente una serie rispettabile di qualche volume almeno.
domenica 3 settembre 2023
La più completa collezione di disegni animati giapponesi!