giovedì 14 novembre 2024

A volte ho come impressione che il genere umano si è rincoglionito negli ultimi decenni...

Quest'estate c'era un concerto a cui volevo andare. Un concerto gratuito perfino, con Cristina D'Avena! Purtroppo non sono riuscito ad andarci, ma ho fatto in tempo a leggere ciò che era vietato portare all'evento:
Come potete leggere, era vietato portare "armi, coltelli, catene, oggetti appuntiti da taglio..." MA VA??? E poi continuava: "oggetti esplosivi, pirotecnici, fumogeni..." ... "Sostanze stupefacenti, veleni, materiali infiammabili..." Mi sembra giusto...forse un po' scontato. Ed infine..."ogni altro oggetto atto ad offendere"! A parte che tutte le cose elencate, o quasi tutte sono proibite per legge a prescindere. Poi vabbè, si sa che la droga gira e gira...e gira un po' ovunque. Ma tutto il resto...DOVREBBE ESSERE OVVIO CHE NON SI PORTANO COLTELLI, ARMI, ETC...IN UN LUOGO PUBBLICO! O ci stiamo rincoglionendo come specie umana, o ci sono troppi rincoglioniti in giro.

mercoledì 13 novembre 2024

Deadpool & Wolverine (2024) - quando il fan service è esagerato!

C'era una certa attesa per l'ultima (fino a prova contraria) avventura del mercenario dalla lingua fin troppo lunga, un personaggio di cui la Disney/Marvel forse non avrebbe mai realizzato suoi film, o l'avrebbero resto PG 13 (ovvero i bambini/ragazzi sotto i 14 anni devono essere accompagnati dai genitori - un rating piuttosto favorevole tutto sommato). Ma se lo sono ereditato dalla 20th Century Fox, che aveva già realizzato 2 film di notevole successo. C'era timore che il terzo film non sarebbe mai uscito, in quanto Deadpool era molto lontano dai toni dell'MCU, c'era timore che avrebbero fatto passi falsi. In generale non si può dire che Deadpool & Wolverine sia un film molto lontano dai toni dei 2 precedenti film, ma a livello di sceneggiatura forse c'è un passo indietro rispetto al passato. Deadpool, ormai parte integrante dell'MCU, ormai ammicca continuamente alla nuova continuity di cui faranno presto anche parte i nuovi X-Men, anche se l'intero film sembra quasi un omaggio alla vecchia continuity Marvel pre-MCU: appaiono infatti molti personaggi già visti nei preceenti film degli X-Men, addirittura uno dai primi film (moderni) dei Fantastici 4! Facce e volti noti, di un universo cinematografico ormai quasi dimenticato. Deadpool ogni volta ammicca (virtualmente) allo spettatore, come per dire "ve li ricordate questi?". Ovviamente la generazione Z forse non ha visto il mediocre film di Electra, spin-off del film di Dare Devil, non ha visto i film di Blade (nel terzo appariva lo stesso Ryan Reinolds, ironia della sorte...), non ha visto i vecchi film degli X-Men. E mentre ci sono citazioni a iosa anche dai fumetti, con una villain alquanto inaspettata, ma abbastanza buona, tutto sommato, il pubblico ride e si diverte, spegnendo il cervello. Intrattenimento allo stato puro, ma si sente un po' la mancanza di una storia semplice e strutturata come in Deadpool 2, che pure non era perfetto, ma aveva diverse scene epiche, e pure alcuni personaggi, come Domino e Cable, che reggevano bene la storia. Il bello di Deadpool è che era sì legato all'universo degli X-Men, ma se ne stava comunque abbastanza alla larga in maniera da non disturbare troppo. Gli sceneggiatori avevano ben capito che Deadpool era un'arma a doppio taglio, in fondo, non lo avrebbero mai inserito nella continuity principale degli X-Men (della 20th Century Fox, ovviamente). Interagire con alcuni di loro nei suoi film sì, ma vederlo in qualche altro film sicuramente no. Adesso invece si parla addirittuare della sua presenza in un film degli Avengers. Ovviamente quella versione potrebbe essere molto meno scurrile di quella che i suoi film ci hanno abituato. Non mi è chiaro se faranno altri film di Deadpool da "solista", ma d'altro canto, come ha detto un mio amico, con incassi del genere sarebbe da folli non farlo. Si dice che anche il Wolverine di Hugh Jackman potrebbe apparire ancora in altri film dell'MCU in futuro, e non è scontato qualche altro cameo perfino degli altri eroi e villain grazie a 'sto stramaledetto "multiverso", che sinceramente ha già rotto il cazzo. Per me infatti l'MCU è finito diversi anni fa, con Avengers Endgame, una perfetta chiusura di un ciclo, quello che è venuto dopo oscilla tra il poco interessante (e poco riuscito), e spesso un goffo tentativo di riaccendere la cosiddetta "febbre dei supereroi". Ma qualcuno potrebbe obbiettare che questi film spesso incassano ancora bene...Certo, Spiderman & co. incassano ancora bene, ma perfino film come The Marvels stanno arrancando al botteghino. Forse l'MCU è diventato l'elefante in un negozio di cristalleria: come si muove rischia di far danni! Deadpool si muove ancora al di fuori dell'MCU, ma ancora per poco.

mercoledì 11 settembre 2024

Quando la RAI (co)produceva anime

 La Rai è stata la la prima a trasmettere anime in TV (e grazie al cazzo direte, in principio esisteva solo il primo e poi il secondo canale!), cominciando nel 1976 con quello dei Barbapapà, passando poi nel 1978 con Heidi e il celeberrimo (Atlas) Ufo Robot, che fu un maestoso successo. Negli anni '80 mentre la Rai cessò quasi del tutto di trasmetterli, nelle TV private che si sviluppavano in quel periodo trovano terreno propizio. Negli anni '90 vennero trasmessi di nuovo alcuni anime sui canali Rai, ma erano sempre molto meno rispetto a quelli che si potevano trovare sulle reti Mediaset ed altre TV private. Curiosamente però la Rai produsse insieme a studi giapponesi almeno 4 anime, 3 che forse molti hanno visto, più uno che personalmente ricordo a malapena.

Il primo fu Il fiuto di Sherlock Holmes, famoso perché alcuni episodi erano diretti dal noto Hayao Miyazaki. Quest' anime risale al 1981, quando furono prodotti i primi 6 episodi. A causa di problemi legali legati al personaggio di Sherlock Holmes (dannati diritti d'autore!), la produzione si ferma, fino al 1984, quando dopo il successo del film Nausicaa viene ordinata il completamento della serie, che conta dunque in totale 26 episodi (non moltissimi per l' epoca, ma comunque un numero più che dignitoso). La serie viene quindi trasmessa anche sulla Rai più volte, credo anche negli anni '90, almeno per un po', ma poi sparisce dalla circolazione, finché qualcuno non si ricorda che è una serie con 6 episodi diretti da Miyazaki, e quindi scatta la corsa all'home video! La serie viene quindi pubblicata prima in DVD e poi in bluray, con il doppiaggio sbilenco della Rai purtroppo, che per poter trasmettere gli episodi in ordine casuale aveva cambiato alcuni dialoghi, in maniera che i bambini non si accorgessero che stavano guardando il primo episodio della serie per la decima volta. A parte questo dettaglio resta comunque una serie piuttosto valida, non solo perché c'era Miyazaki.

Il secondo anime in coproduzione è l' insospettabile Calimero del 1972, realizzato dalla nota Toei Animation (Dragon Ball e One Piece tra gli altri), mentre la versione del 1992 fu trasmessa dalle reti Mediaset, con tanto di sigla cantata da Cristina D'Avena ovviamente. Nel 2014 fu realizzata una terza serie in 3D coprodotta insieme a TV Tokyo ed un'azienda francese, e questa volta la serie fu trasmessa di nuovo su canali Rai.


Una VHS di Calimero con le scritte in giapponese fa certamente una certa impressione... chissà che effetto farebbe sentire il doppiaggio in giapponese! Purtroppo non ho trovato ancora nessuno video che mi potesse togliere la curiosità.

Un altro anime tratto da un noto personaggio della Rai è stato quello di Topo Gigio del 1988, trasmesso appena 4 anni dopo però come "Bentornato Topo Gigio". Do fatto il primo cartone animato sul personaggio credo, che era nato come pupazzo diversi decenni prima. Anche questo anime fu trasmesso da Mediaset. Questa serie, al contrario della precedente, fu poi parzialmente pubblicata anche su DVD, anche se la qualità video non è eccelsa, in quanto si tratta di registrazioni probabilmente da VHS, o da master di qualità non eccelsa. Considerando quanto ho sempre odiato quel topo di merda non è quindi una grossa perdita, anche perché la qualità delle storie non è nulla di che. Topo Gigio ha a che fare con una bambina umana, un branco di gatti che vogliono fargli la festa, e altri animali amici. Forse meglio la serie di Calimero, anche se devo ammettere di non ricordare molto. Però quella almeno si trova su YouTube.

Su 3 serie ora solo 2 sono ancora ricordate ed apprezzate. Come sarà la quarta? Ebbene, la quarta è sfigata come le altre 2, nel senso che nasce come progetto originale dello Studio Pagot (quello di Calimero e le anche del Fiuto di Sherlock Holmes), ma finisce nel dimenticatoio, nonostante avesse diverse potenzialità. Sto parlando di REPORTER BLUES: quando è arrivato in Italia ero forse troppo giovane per apprezzarlo, nel 1991, e quando ero più maturo ormai era diventato difficile da seguire, in quanto ormai fuori dal palinsesto. Esistono 2 serie da 26 episodi cadauna, ovviamente mai raccolte su DVD o altro, a parte in Germania, dove si può trovare solo i primi 26 episodi però. Su YouTube si trovano 33 episodi su 52, quasi tutta la prima serie, e quindi solo 8 episodi della seconda. Non so se esistono anche quelli mancanti da qualche parte. Di sicuro esistono nell' archivio RAI da qualche parte, ad ammuffire in qualche scantinato. Un vero peccato. Avendolo coprodotto non dovrebbe avere tanti problemi di diritti, a meno che i diritti sull'opera non fossero limitati nel tempo.

La quinta coproduzione è l'unica disponibile su RaiPlay, la piattaforma di streaming della Rai! Si tratta de "I ragazzi del Mundial", serie prodotta nel 1994 in concomitanza dei mondiali USA '94. Per qualche motivo però la serie ha 52 episodi, ma su RaiPlay ne sono disponibili solo 43. Meglio che niente, dicono...La serie fu poi replicata su Rai Gulp in concomitanza del mondiale del Sudafrica del 2010, e poi probabilmente gettato nel dimenticaio, insieme a tanti altri anime del periodo o precedenti. Non ricordo molto della serie, poco e nulla, dovrei riguardarla, anche se non sono (più) un grande fan del calcio, sebbene una volta impazzissi per Holly e Benji.
Coproduzioni simili sono ormai impossibili ai giorni nostri, per varie ragioni, purtroppo. I giapponesi sono andati per la loro strada, e la Rai preferisce serie europee o americane per il pubblico più giovane. Una volta trasmissioni contenitore come BIG!, SOLLETICO, GO KART avevano bisogno di serie animate per riempire il palinsesto, adesso quelle trasmissioni non esistono più. Gli anime si sono tutti spostati su altri luoghi, ovvero piattaforme di streaming varie, tipo Netflix, Crunchyroll, Amazon Prime Video (in minima parte). La Rai ha abbondonato gli anime da diversi anni ormai, da quando è terminata l'Anime Night su Rai 4 (era 10 anni fa? Non ricordo bene...). Un peccato che queste serie finiranno nell'oblio: nulla dura per sempre, ma non è stato fatto molto per preservare il ricordo di queste serie, che per quanto non fossero super memorabili, senz'altro meritavano ancora di essere conosciute ed apprezzate, se non altro da chi all'epoca non le ha viste, o le ha viste solo in parte.

martedì 12 settembre 2023

C'era una volta...Cinderella Boy

Tratto da un manga breve pubblicato nel 1980, dalla penna di Moneky Punch, già autore di Lupin III, seguito poi  da un altra breve serializzazione nel 1982, Cinderella Boy è un anime del 2003, che ormai ha esattamente 20 anni sul groppone (a settembre 2023). Ma, a differenza di Lupin, questa serie non è certo altrettanto nota al grande pubblico, nonostante un passaggio televisivo su MTV all'epoca (2004) e qualche replica seguente. I motivi sono principalmente 2: il primo è che si tratta di una serie corta, solo 13 episodi sono stati prodotti infatti, e il secondo è che si tratta di una serie che non eccelle particolarmente in nulla (non è orribile, ma ha diversi problemi, come spiegherò non seguito).

Dicevo che quest'anime è tratto da un vecchio e breve manga, talmente breve che Monkey Punch fece in tempo ad introdurre solo i 2 protagonisti (più alcuni antagonisti secondari). In questa versione Ranma e Rella condividono sempre lo stesso corpo dopo un incidente quasi mortale, e l'uno diventa l'altra allo scoccare della mezzanotte e viceversa come nell'anime, ma in questa versione hanno anche alcuni poteri in più. Il manga inoltre sembra molto più violento, ed il tono è di gran lunga più serio. Il design dei due protagonisti rimane comunque simile a quello del manga.

E dunque, qual è il problema principale di Cinderella Boy (anime)? Come già accennato prima si tratta di una produzione che non brilla per qualità di animazioni, disegni e nemmeno per le storie. Sembra uno di quei tanti anime prodotti in quegli anni con un budget limitato: alcuni episodi ne soffrono più di altri ovviamente, ma in generale non è certo una serie che brilla per il suo comprarti tecnico. E le storie...le storie sanno di già visto, anche per l'epoca. Alcune sembrano perfino riciclate da anime di gran lunga migliori (tipo quello dell' attrice famosa che vuole passare un giorno da ragazza "normale"). Ci sono scene in cui un personaggio legato alla protagonista è morente, ma è disegnato così male che è difficile prendete il momento drammatico sul serio. Dove l'anime invece riesce a brillare di luce propria è invece con in momenti più comici: alcuni personaggi secondari infatti risultano piuttosto divertenti, ma sono purtroppo poco utilizzati durante la serie. Altri personaggi misteriosi vengono anche sottoutilizzati, e questo è anche un peccato. Forse si puntava ad una seconda stagione per approfondire questi personaggi, ma era chiaro fin dal principio che questa serie non avrebbe avuto chance di avere un seguito. Fosse stata prodotta e realizzata negli anni '80 o '90 forse forse ci sarebbe stata qualche chance. O ancora meglio con un budget superiore. Certamente non mancavano serie TV migliori all'epoca: ad esempio GUNGRAVE, serie realizzata con il design dell'autore di TRIGUN (spesso erroneamente attribuita a lui stesso), che per qualche ragione non è stata importata in Italia, nonostante fosse una bomba! Nel 2003 c'erano anche serie come LAST EXILE, che certamente era su tutt'altro livello.

Insomma, Cinderella Boy non aveva molte speranze fin dal principio. Però non è una serie completamente da buttare: come già evidenziato ci sono parti divertenti, la premessa è senz'altro valida e la dinamica tra Ranma e Rella che condividono uno stesso corpo è divertente anch'essa. Tra l'altro Moneky Punch aveva creato un personaggio di nome Ranma capace di cambiare sesso diversi anni prima del Ranma di Ranma 1/2 (ovviamente le circostanze sono completamente differenti).

Poteva diventare una grande hit, o magari almeno un classico di culto, come PROJECT A-KO, o NUKU NUKU (l'androide ragazza gatto), se realizzato con più cura. È quindi un anime che la maggior parte del pubblico  può tranquillamente ignorare, tuttavia ha qualche buon momento, si lascia guardare senza problemi. Se dunque avete qualche ora da perdere dateci un'occhiata, forse ve ne pentirete, forse no. Se invece non avete tempo da perdere leggete almeno il capitoletto del manga realizzato da Monkey Punch 43 anni fa ormai, per vedere le potenzialità che aveva questa storia! È strano che il manga non sia potuto continuare, poteva diventare qualcosa non dico di memorabile come Lupin, ma certamente una serie rispettabile di qualche volume almeno. 

domenica 3 settembre 2023

La più completa collezione di disegni animati giapponesi!

 


Slogan che fa sorridere oggi, ma negli anni '90 gli anime non erano ancora noti come "anime". In gente si usava la dicitura "animazione giapponese", "cartoni animati giapponesi", mia madre li chiamava "cartoni malati" (ottima dicitura tra l'altro). Per noi che li guardavamo erano semplicemente fantastici, lontani anni luce dai prodotti animati occidentali, molto più provocanti e con le storie più svariate possibili: da anime sul calcio o sul baseball, a quelli sulle ragazzine che si trasformavano in cantanti pop di successo, ai cartoni post-apocalittici di arti marziali e via dicendo. Gli anime insomma ebbero successo perché trattavano un po' qualsiasi genere (volevate vedere il cartone sul golf? C'era anche quello, si chiamava "Tutti in campo con Lotti"!). In confronto i cartoni americani sembravano noiosi, ripetitivi, visti uno, visti praticamente tutti. Non che gli anime non soffrissero di una certa ripetitività pure loro (si veda l'era dei robottoni), ma venivano prodotte così tante serie ogni stagione che era quasi impossibile non trovare qualcosa che non fosse di proprio gradimento. E questo anche considerando che forse meno di 1/10 degli anime prodotti in Giappone sono arrivati in Italia (mortacci loro!). In home video si doppiava e pubblicava un po' di tutto, ma in particolar modo serie brevi, film, OAV e simili. Era inevitabile, perché le serie lunghe erano più costose e rischiose. Ci sono voluti letteralmente decenni per avere Lupin completo in home video. Più o meno completo ovviamente. Ricordo che negli anni '90 uscivano le VHS di certi anime in edicola, 2 micragnosi episodi per ogni cassetta, immaginate la spesa per completare una serie come Ken il guerriero e Uomo Tigre (più di 100 episodi cadauna). E anche lo spazio necessario per conservare una serie completa non era indifferente. Al giorno d'oggi ci possono mettere anche 13 episodi su un disco solo (bluray), ma all'epoca non era così semplice. Una VHS poteva occupare lo spazio di un cofanetto DVD/bluray (26 o 52 episodi), assurdo! Non che in passato non pubblicassero DVD che contenevano solo 2 o 3 episodi ciascuno, sia chiaro, e poi ci si ritrovava con scaffali interi occupati da una manciata di serie. Se come me eravate squattrinati non c'era problema, ma a volte capitava di trovare qualche offerta imperdibile, specie quando cominciarono a far fuori le VHS perché ormai obsolete, all'inizio degli anni 2000. C'erano videonoleggi e negozi che vendevano le VHS a pochi spiccioli, da 2 a 5€ per cassetta, o 10/20€ per brevi serie complete. Ma quello era un "fuori tutto", sempre apprezzabile, sin intende, ma un evento eccezionale: nel frattempo i DVD delle serie nuove costavano abbastanza, anche 20/30€ per 2/3 episodi, come era già prassi per le VHS (le famose 40 mila lire). 10€ ad episodio insomma, con poche eccezioni. Chiaramente più una serie era vecchia più si "svalutava" del suo valore intrinseco: ad un certo punto Yamato Video mise in vendita anche cofanetti anime a 20€ cadauno. Serie abbastanza vecchie come Sam Ragazzo del West, D'Artagnan e i cavalieri del re, e altre che non ricordo. Un prezzo tutto sommato più che onesto, per serie che ormai non venivano neppure più trasmesse in TV da molto tempo, in certo casi. Cofanetti del genere finirono sold out in breve tempo, non subito ovviamente, perché a comprare DVD e Blu-ray sono comunque in pochi, ma abbastanza in fretta rispetto ad altre uscite a prezzi maggiori. E probabilmente le copie disponibili non erano tantissime. Altre serie anime più brevi vennero invece vendite a 10€ o anche meno, tanto per liberarsi delle copie rimaste sul groppone. Una tattica senza dubbio intelligente. Ancora oggi si trovano alcune di quelle serie a pochi euro su eBay o su Amazon, come ad esempio l'ottima quanto sottovalutata Macross Plus. Ma quelli sono giusto scampoli di un passato glorioso, quando l'home video italiano era ancora abbastanza vitale (qualcosina esce ancora oggi, ma per lo più serie vecchie o film animati più o meno interessanti). Giusto di recente sono usciti i primi cofanetti di Dragon Ball Super, 350€ per tutta la serie completa. Non credo che spenderei più di 50€ personalmente. Cavoli, una serie così brutta ed inutile non la vedevo da molto tempo. Ma si sa, Dragon Ball è sempre Dragon Ball, e le merda è sempre merda. Visto che il QI degli spettatori attuali di Dragon Ball è abbastanza basso non è certo un mistero il motivo per cui anche Super ha avuto successo. Che poi mi si dirà che anche il vecchio Dragon Ball era pieno di stronzate galattiche: MA SICURO! Però erano stronzate originali. Adesso invece si riciclano le vecchie idee, e perfino i personaggi dei film animati, come Broly. Quand'ero giovincello Dragon Ball (manga) fu via via sostituito da altri manga più recenti, tipo Yu Yu Hakusho, Ushio e Tora, Hunter x Hunter e via dicendo. Nel frattempo però l'anime stava conoscendo finalmente la popolarità che meritava, verso la fine degli anni '90. Io detestavo l'anime, perché diluivano maniera impressionante la storia (42 volumi diventarono più di 400 episodi!), aggiungendo filler all'interno degli episodi stessi, tanto per allungare il brodo. Ho sempre dunque preferito leggere il manga proprio per questo motivo, ed anche perché l'adattamento era un po' troppo edulcorato per i miei gusti. I bambini che ovviamente non avevano mai letto il manga si gasavano sentendo "onda energetica vai" ed altre amenità del genere ("cannone speciale" anche era piuttosto divertente). Dynamic Italia aveva pubblicato tutti i film di Dragon Ball, con un doppiaggio valido ed un adattamento fedele, com'era da loro prassi, tant'è che avrei preferito avessero doppiato loro tutta la serie TV. Utopia ovviamente. Forse il doppiaggio Dynamic Italia era un po' troppo "serio" però. Nel senso sembra di sentire Vittorio Gassman che doppiava vari personaggi. Il doppiaggio di Mediaset invece è sempre stato più alla buona: non svaccato come quello di SLAM DUNK per fortuna (anche perché c'erano più parolacce li che in tutte le scuole media italiane, non so cosa gli fosse preso), ma comunque più alla portata dei giovani spettatori. Comunque pareva strano sentire voci così differenti sugli stessi personaggi. Rai2 trasmise un Natale i film di Dragon Ball, poi qualche tempo dopo anche Mediaset fece ridoppiare gli stessi film con i doppiatori della serie TV e li ritrasmise su Italia 1. La differenza di adattamento e voci era ancora più marcata in questo caso. Si sa che l'adattamento televisivo veniva fatto in genere per un pubblico di bambini, anche quando un anime aveva un target più elevato. Inoltre in Giappone erano (e sono ancora) più tolleranti con la nudità, a parte quella dei genitali, che è out anche nelle opere per adulti ) che vengono dunque censurate. La prima serie di Dragon Ball vedeva diverse scene in cui Bulma appariva nuda, e dunque bisognava per forza censurare. Ironia della sorte nei film di Dragon Ball penso che nei film non ci fosse alcuna scena di nudo. In Dragon Ball Z invece non c'era alcuna nudità, ma in compenso la violenza era piuttosto marcata, specie all'inizio (poi si lanciano colpi energetici in grado di distruggere un pianeta in un secondo...,). Ovviamente su Mediaset censurarono tutto quello che potevano censurare, soprattutto il sangue, prassi già consolidata da tempo, oltre a limare un po' il tono dei dialoghi. Nonostante tutto però Dragon Ball divenne un successo anche in Italia. Era forse dai tempi di Saint Seiya e Sailor Moon che non si vedeva un successo del genere. E poi ci sarebbe stato Dragon Ball GT, che pure riscosse un successo limitato. Con Dragon Ball GT sembravano stessero scavando il fondo del barile, ma mi sbagliavo, fecero molto peggio con Dragon Ball Super.