Nel 2022 viene annunciato il remake della serie, molto a sorpresa a dire il vero, visto che pochi se lo aspettavano probabilmente. Non è strano che vengano realizzati remake di vecchie opere, considerando poi che erano passati oltre 40 anni dal primo anime non si può certo dire che sia un remake prematuro (al contrario di altre opere - non necessariamente anime, di cui viene fatto un remake anche dopo pochi anni). Per gli anime in genere vengono realizzati remake dopo 20, 30, massimo massimo 40 anni (ma ci sono alcune eccezioni, ovviamente), a seconda dell'opera e della notorietà dell'autore/autrice. Chiaramente non di tutto viene realizzato un remake, e chiaramente si scelgono le opere che si presume possano avere più successo anche dopo vari decenni. Le vecchie opere della maestra Rumiko Takahashi chiaramente hanno tutte le carte in regola per avere successo anche tra le nuove generazioni, il problema è sempre quello però, che le nuove generazioni non guardano i vecchi anime. Vuoi perché sembrano "vecchi", vuoi perché effettivamente invecchiati male, o addirittura perché vederli in 4:3 sul 60 pollici "stona un casino" (anche se in realtà molti guardano anime sul proprio smartphone o - meglio - tablet)!
Tuttavia il problema dei remake è che a volte possono edulcorare, se non stravolgere, l'opera originale. Non succede spesso per fortuna, ma può essere fastidioso. In particolare può essere fastidiosa la censura che viene utilizzata in maniera fin troppo invadente: questo è il caso ad esempio del remake di Ranma, di cui ho già parlato in un articolo. Anche il nuovo anime di Lamù è stato censurato in alcune parti, ma quanto meno in maniera più intelligente che nel caso di Ranma. Niente capezzoli dunque nemmeno per Lamù, dunque. Nella vecchie serie non se ne vedono tanti, ma è comunque qualcosa che si è perso in 4 decenni.
Qualcosa altro che si è perso in 4 decenni sono i numerosi episodi filler (nemmeno tantissimi nel caso di Lamù, a dire il vero): "solo" una ventina di filler, su un anime di quasi 200 episodi. Ma si tratta di filler "di lusso": diversi personaggi infatti hanno una maggiore visibilità grazie a questi episodi che non compaiono nel manga originale. Ad esempio la madre di Ataru Moroboshi (altro protagonista della serie), la madre di Ten (che mi pare non si veda nemmeno nel manga - o di sfuggita?), alcuni compagni di classe di Ataru che si vedono solo nei primi capitoli diventano nell'anime un contorno sfizioso. Il remake, d'altro canto, adatta le storie più importanti del manga, e lo fa alquanto velocemente, perché ha a disposizione non più di 46 episodi (per 34 volumi di storie). Il remake va giù liscio come l'olio, e va giù in fretta, perché non ha altra scelta. I colori psichedelici convincono alquanto, in fondo si tratta di una manga che in origine è stato creato negli anni '70, molto più delle scelte cromatiche del remake di Ranma 1/2 comunque.
Si tratta perciò di un remake senz'altro promosso, forse non a pienissimi voti, ma è riuscito a convincere anche un brontolone come me. MA, come già detto, se da un lato si tratta di un più che valido remake, dall'altro finisce TROPPO presto! Non che 46 episodi siano pochi in assoluto (in fondo si tratta di più di 10 mesi se trasmessi settimanalmente, come lo sono quasi tutte le serie anime in Giappone), ma sono pochi per vecchie serie di più di 30 volumi, soprattutto per serie in cui ci sono molte storie auto-conclusive.
Dato che ho letto il manga molto tempo fa, non posso ricordare cosa abbiano tagliato nel nuovo adattamento, ma quasi di sicuro hanno tagliato qualcosa. Ironia della sorte anche nel vecchio anime avevano tagliato alcune storie, nonostante il maggior numero di episodi disponibili. Perfino il finale, che poi è stato trasposto al cinema però. Forse in quel caso fu una scelta commerciale, per raccattare più soldi. Ricordiamo infatti che esistono diversi lungometraggi di Lamù (la maggior parte storie inedite, comunque, tra qui il celeberrimo Beautiful Dreamer diretto dall'altrettante celebre Mamoru Oshii che la maggior parte degli anime fan conosce per Ghost in the Shell).
Forse un nuovo adattamento di Lamù avrebe meritato almeno una 60-80ina di episodi, in maniera da spalmare meglio le avventure pazzerelle di Ataru, Lamù e di tutti gli altri folli personaggi della Takahashi, ma sappiamo che oramai a meno che non parliamo di serie tanto famose ed in genere ancora serializzate, ciò sarebbe un'utopia bella e buona. Resta comunque ancora qualche dubbio da dissipare, non tanto su questo remake ma su altri relativi ad altre serie della maestra Takahashi: dopo Lamù e Ranma, in futuro vedremo anche il remake di Maison Ikkoku? O perfino Inuyasha? Ed invece le serie relative alle sue opere più recenti? Difficile rispondere ora, probabilmente valuteranno a seconda di come andrà Ranma (e di come è andata quella di Lamù). In fin dei conti non sempre tutti i manga di autori anche molto famosi vengono animati. Si veda Katsuhiro Fujita, che dopo l'anime di Ushio e Tora e Karakuri Circus non ha avuto per il momento altri anime tratti dai suoi manga successivi (purtroppo). Di Takehiko Inoue abbiamo visto solo Slam Dunk, ma niente Real o Vagabond, almeno per il momento. Delle opere di Tetsuo Hara abbiamo visto alcuni adattamenti animati come Ken il guerriero, ma per il resto...
C'è da dire che oramai i remake sono sempre più frequenti: remake, reboot, prequel e qualsiasi cos'altro possa rinverdire il successo di serie storiche. Da un lato perché il numero di serie usa e getta sta forse pericolosamente aumentando, dall'altra per far conoscere alle nuove generazioni una determinata serie.
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