La Rai è stata la la prima a trasmettere anime in TV (e grazie al cazzo direte, in principio esisteva solo il primo e poi il secondo canale!), cominciando nel 1976 con quello dei Barbapapà, passando poi nel 1978 con Heidi e il celeberrimo (Atlas) Ufo Robot, che fu un maestoso successo. Negli anni '80 mentre la Rai cessò quasi del tutto di trasmetterli, nelle TV private che si sviluppavano in quel periodo trovano terreno propizio. Negli anni '90 vennero trasmessi di nuovo alcuni anime sui canali Rai, ma erano sempre molto meno rispetto a quelli che si potevano trovare sulle reti Mediaset ed altre TV private. Curiosamente però la Rai produsse insieme a studi giapponesi almeno 4 anime, 3 che forse molti hanno visto, più uno che personalmente ricordo a malapena.
Il primo fu Il fiuto di Sherlock Holmes, famoso perché alcuni episodi erano diretti dal noto Hayao Miyazaki. Quest' anime risale al 1981, quando furono prodotti i primi 6 episodi. A causa di problemi legali legati al personaggio di Sherlock Holmes (dannati diritti d'autore!), la produzione si ferma, fino al 1984, quando dopo il successo del film Nausicaa viene ordinata il completamento della serie, che conta dunque in totale 26 episodi (non moltissimi per l' epoca, ma comunque un numero più che dignitoso). La serie viene quindi trasmessa anche sulla Rai più volte, credo anche negli anni '90, almeno per un po', ma poi sparisce dalla circolazione, finché qualcuno non si ricorda che è una serie con 6 episodi diretti da Miyazaki, e quindi scatta la corsa all'home video! La serie viene quindi pubblicata prima in DVD e poi in bluray, con il doppiaggio sbilenco della Rai purtroppo, che per poter trasmettere gli episodi in ordine casuale aveva cambiato alcuni dialoghi, in maniera che i bambini non si accorgessero che stavano guardando il primo episodio della serie per la decima volta. A parte questo dettaglio resta comunque una serie piuttosto valida, non solo perché c'era Miyazaki.
Il secondo anime in coproduzione è l' insospettabile Calimero del 1972, realizzato dalla nota Toei Animation (Dragon Ball e One Piece tra gli altri), mentre la versione del 1992 fu trasmessa dalle reti Mediaset, con tanto di sigla cantata da Cristina D'Avena ovviamente. Nel 2014 fu realizzata una terza serie in 3D coprodotta insieme a TV Tokyo ed un'azienda francese, e questa volta la serie fu trasmessa di nuovo su canali Rai.
Una VHS di Calimero con le scritte in giapponese fa certamente una certa impressione... chissà che effetto farebbe sentire il doppiaggio in giapponese! Purtroppo non ho trovato ancora nessuno video che mi potesse togliere la curiosità.
Un altro anime tratto da un noto personaggio della Rai è stato quello di Topo Gigio del 1988, trasmesso appena 4 anni dopo però come "Bentornato Topo Gigio". Do fatto il primo cartone animato sul personaggio credo, che era nato come pupazzo diversi decenni prima. Anche questo anime fu trasmesso da Mediaset. Questa serie, al contrario della precedente, fu poi parzialmente pubblicata anche su DVD, anche se la qualità video non è eccelsa, in quanto si tratta di registrazioni probabilmente da VHS, o da master di qualità non eccelsa. Considerando quanto ho sempre odiato quel topo di merda non è quindi una grossa perdita, anche perché la qualità delle storie non è nulla di che. Topo Gigio ha a che fare con una bambina umana, un branco di gatti che vogliono fargli la festa, e altri animali amici. Forse meglio la serie di Calimero, anche se devo ammettere di non ricordare molto. Però quella almeno si trova su YouTube.
Su 3 serie ora solo 2 sono ancora ricordate ed apprezzate. Come sarà la quarta? Ebbene, la quarta è sfigata come le altre 2, nel senso che nasce come progetto originale dello Studio Pagot (quello di Calimero e le anche del Fiuto di Sherlock Holmes), ma finisce nel dimenticatoio, nonostante avesse diverse potenzialità. Sto parlando di REPORTER BLUES: quando è arrivato in Italia ero forse troppo giovane per apprezzarlo, nel 1991, e quando ero più maturo ormai era diventato difficile da seguire, in quanto ormai fuori dal palinsesto. Esistono 2 serie da 26 episodi cadauna, ovviamente mai raccolte su DVD o altro, a parte in Germania, dove si può trovare solo i primi 26 episodi però. Su YouTube si trovano 33 episodi su 52, quasi tutta la prima serie, e quindi solo 8 episodi della seconda. Non so se esistono anche quelli mancanti da qualche parte. Di sicuro esistono nell' archivio RAI da qualche parte, ad ammuffire in qualche scantinato. Un vero peccato. Avendolo coprodotto non dovrebbe avere tanti problemi di diritti, a meno che i diritti sull'opera non fossero limitati nel tempo.
La quinta coproduzione è l'unica disponibile su RaiPlay, la piattaforma di streaming della Rai! Si tratta de "I ragazzi del Mundial", serie prodotta nel 1994 in concomitanza dei mondiali USA '94. Per qualche motivo però la serie ha 52 episodi, ma su RaiPlay ne sono disponibili solo 43. Meglio che niente, dicono...La serie fu poi replicata su Rai Gulp in concomitanza del mondiale del Sudafrica del 2010, e poi probabilmente gettato nel dimenticaio, insieme a tanti altri anime del periodo o precedenti. Non ricordo molto della serie, poco e nulla, dovrei riguardarla, anche se non sono (più) un grande fan del calcio, sebbene una volta impazzissi per Holly e Benji.
Coproduzioni simili sono ormai impossibili ai giorni nostri, per varie ragioni, purtroppo. I giapponesi sono andati per la loro strada, e la Rai preferisce serie europee o americane per il pubblico più giovane. Una volta trasmissioni contenitore come BIG!, SOLLETICO, GO KART avevano bisogno di serie animate per riempire il palinsesto, adesso quelle trasmissioni non esistono più. Gli anime si sono tutti spostati su altri luoghi, ovvero piattaforme di streaming varie, tipo Netflix, Crunchyroll, Amazon Prime Video (in minima parte). La Rai ha abbondonato gli anime da diversi anni ormai, da quando è terminata l'Anime Night su Rai 4 (era 10 anni fa? Non ricordo bene...).
Un peccato che queste serie finiranno nell'oblio: nulla dura per sempre, ma non è stato fatto molto per preservare il ricordo di queste serie, che per quanto non fossero super memorabili, senz'altro meritavano ancora di essere conosciute ed apprezzate, se non altro da chi all'epoca non le ha viste, o le ha viste solo in parte.
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